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Allarme bisfenolo A nei cibi: EFSA riduce la soglia di presenza nei contenitori

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare – EFSA ha ridotto la soglia della presenza del bisfenolo A nei contenitori per cibi di 20 mila volte rispetto al passato.

L’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha pubblicato un nuovo parere scientifico sulla valutazione ex novo dei rischi per la salute pubblica relativi alla presenza di bisfenolo A negli alimenti, riducendo significativamente la soglia di assunzione giornaliera tollerabile stabilita nella sua precedente valutazione del 2015.

GLI EFFETTI NOCIVI DEL BISFENOLO A

Il bisfneolo A (BPA) può avere effetti nocivi sul sistema immunitario ed è un rischio per la salute dei consumatori europei di tutte le fasce d’età. È considerato un interferente endocrino, cioè una molecola che attiva i recettori degli ormoni e può quindi avere effetti negativi sulla salute dei consumatori, soprattutto dei più piccoli.

Questa la conclusione dello studio realizzato dall’EFSA sulla sostanza utilizzata nella produzione di contenitori per cibi, bevande, biberon, CD, DVD, stoviglie in plastica riutilizzabili, telefoni cellulari, bollitori, certe resine presenti in pellicole e rivestimenti per lattine, vari dispositivi medici e giocattoli.

Il BPA può essere presente nelle plastiche con il codice di identificazione 3 o 7 o la dicitura PC. Viene utilizzato, anche nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida impiegata per la realizzazione di contenitori di stoccaggio e bottiglie riutilizzabili per bevande, raramente è presente nelle comuni bottiglie di plastica di acqua minerale.

I LIMITI SUL CONTENUTO DEL “BISFENOLO A” NEGLI ALIMENTI

Nel febbraio 2018 l’Unione Europea aveva introdotto limiti più severi sul suo contenuto nei materiali a contatto con gli alimenti: limiti ricavati dalla soglia giornaliera temporanea tollerabile stabilita dall’EFSA nel 2015. Ed è proprio dal 2018 che l’uso del bisfenolo A è stato vietato nei biberon, nelle tettarelle utilizzate per allattare e in altri contenitori di alimenti per bambini di età inferiore ai tre anni. Se ne è poi parlato diverse volte, anche in merito alla sua presenza nei cartoni di pizza anche perché studi successivi avevano  rintracciato una relazione tra l’esposizione al BPA e la comparsa di patologie, tra cui infertilità, diabete e obesità.

Sulla base di tutte le nuove evidenze scientifiche il nuovo valore stabilito, adesso, è di 0,2 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo di una persona al giorno, in sostituzione della precedente soglia temporanea di 4 milionesimi di grammo.

CONSIGLI PER EVITARE IL CONTATTO

A destare maggiore preoccupazione è il fatto che esso possa migrare dal contenitore o oggetto di cui è composto agli alimenti da consumare. Per evitare di far entrare in contatto il bisfenolo A con i contenitori, le bottiglie o le vaschette in PC potenzialmente pericolose si possono, intanto, seguire dei consigli, ad esempio:

cercando di non versare negli oggetti in uso acqua troppo calda o liquidi acidi
cercando di non riscaldare gli alimenti direttamente nei contenitori di plastica, nel forno o nel microonde.

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