Home » Cannabis: i falsi miti e i rischi per i giovani

Sempre più giovani tra i 15 e i 19 anni fumano la Cannabis. Conoscono veramente i rischi? Sfatiamo alcuni miti con Antonio Bolognese, docente di Chirurgia Oncologica e professore onorario di Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e responsabile scientifico del “Gruppo di lavoro per la prevenzione dei danni causati da cannabis nei giovani” dell’OMCEO di Roma.


È GIUSTO AFFERMARE CHE LA CANNABIS SIA UNA DROGA LEGGERA?

La cannabis è comunemente considerata una droga leggera, ma questa definizione è solo un falso mito. In realtà, la cannabis è una sostanza molto potente che può causare una serie di problemi di salute mentale nei giovani. Inoltre, il cervello umano continua a svilupparsi fino all’età di ventuno o ventidue anni, quindi l’uso della cannabis in giovane età può determinare alterazioni neuropsichiche significative.

L’età in cui i ragazzi cominciano a fumarla si sta abbassando sempre di più, tanto che oggi possiamo trovare casi intorno ai 10 o 11 anni di giovani che fanno uso della sostanza. Questo è un problema molto serio, poiché più è giovane l’età in cui si comincia a fumare, maggiore sarà il danno causato al cervello.

Inoltre, il mito chs non causi dipendenza è totalmente falso. La cannabis è la droga più utilizzata tra i giovani, con circa il 50% dei giovani che la utilizzano in Europa. L’uso della cannabis può determinare dipendenza quanto l’alcol e altre sostanze.

Pertanto, la definizione di cannabis come droga leggera è solo un termine commerciale che viene utilizzato soprattutto per facilitare la vendita illegale della sostanza. Dobbiamo prendere coscienza della reale pericolosità della sostanza e dell’importanza della prevenzione per evitare che i giovani inizino a fumarla. La salute mentale dei giovani è preziosa e va tutelata, non mettiamola a rischio.

È VERO CHE NON CREA INDIPENDENZA?

Molti giovani credono che la cannabis sia una droga “leggera” e che non crei dipendenza. Ma questa convinzione è completamente sbagliata. La cannabis è una droga che può portare alla dipendenza, come l’alcol o altre sostanze tossiche. Secondo uno studio recente nella comunità europea, circa il 50% dei giovani utilizza la cannabis e ciò è preoccupante.

QUALI SONO GLI EFFETTI DELLA CANNABIS?

Prima di tutto, è importante sottolineare che stiamo escludendo dalla trattazione la cannabis terapeutica, che è una sostanza prodotta solo dall’Istituto Fitoterapico Militare di Firenze e rilasciata dietro presentazione di ricetta medica.

Per quanto riguarda la cannabis “ricreativa”, va detto che questa droga ha subito delle alterazioni chimiche negli anni. Il cosiddetto “spinello” degli anni ’60 aveva una potenzialità inferiore rispetto a quello utilizzato oggi, che può essere fino a 80 volte più potente.

Questa maggiore potenza può comportare delle alterazioni neuropsichiche, che si verificano in circa il 10% dei casi di ragazzi che fumano almeno 12 grammi al giorno per tutti i giorni della settimana. Tra queste alterazioni, la più grave è la schizofrenia, che colpisce il 10% dei giovani fumatori.

Ma non è tutto. Il 30% di questi giovani può andare incontro alla cosiddetta “sindrome da motivazione“, che è una sindrome invalidante che porta alla chiusura del soggetto. Questa sindrome può comportare l’isolamento sociale, la perdita di interesse per le attività che prima erano piacevoli e la difficoltà a mantenere il lavoro.

La bipolarità è uno dei temi più importanti legati alla sua assunzione. Ma non è l’unico. Un altro tema molto importante è quello della sindrome motivazionale. Si tratta di una sindrome che si manifesta in giovani ragazzi che improvvisamente perdono interesse per lo studio e per la vita sociale, isolandosi sempre più e diventando depressi.

Difficile per i genitori di scoprire il problema, molto spesso lo credono solo un problema di rapporti tra amici e familiari. Ma in realtà si tratta di un problema più grave legato all’assunzione di cannabis.

Se si smettesse di fumare la cannabis i danni potrebbero rientrare, ma non solo quelli psichiatrici. Infatti, il fumo di cannabis determina anche gravi problemi a livello polmonare, spesso più gravi di quelli dipendenti dal fumo del tabacco.

È importante dunque conoscere i reali effetti dell’assunzione di cannabis e le conseguenze a lungo termine. Per questo è nato un gruppo di lavoro scientifico con personalità di primissimo livello nel campo della psichiatria, psicologia, comunicazione e sport. Una vera e propria emergenza sociale che richiede una maggiore attenzione da parte di tutti.

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