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Covid-19, Enna: lettera aperta di due mamme di ragazze speciali ricoverate all’Oasi di Troina

IRCCS Oasi Maria SS. di Troina
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di due mamme che hanno i propri figli ricoverati all'IRCCS Oasi Maria SS. di Troina.

Troina (EN), 14 Aprile 2020

Carissimi tutti…

siamo i genitori di due ragazze speciali che da anni sono all’Oasi di Troina, nonché due persone che appartengono al personale paramedico….

In questi giorni anche noi abbiamo lavorato in trincea ed in silenzio, ma davanti a quanto abbiamo potuto leggere sui social e su alcune testate giornalistiche, sentiamo la necessità e il dovere di scrivere ciò che per noi invece corrisponde a verità, davanti a tanto siamo rimaste basite, e allora abbiamo sentito il dovere di dire la nostra poiché siamo coinvolte due volte…. primo, abbiamo la le nostre ragazze infette purtroppo perché il Covid non le ha guardate in faccia, ha regalato loro oltre alla loro fragilità, la malattia; secondo, neanche a noi genitori e operatori sanitari ha risparmiato l’ennesima sofferenza…. eh si.. perché la tragedia nella tragedia si è consumata!! E di questa tragedia qualcuno ha trovato un modo per scrivere riuscendo forse anche a screditare ed a inculcare una verità diversa di quella che noi conosciamo e cioè che alle nostre ragazze non stanno mancando le cure e le attenzioni particolari che il caso merita, e questo ci dice che le condizioni sono discrete, e che a noi genitori, nonché operatori, tutto ci è chiaro, poiché da parte del personale coinvolto c’è trasparenza….

Volevamo ringraziare tutti dentro la struttura, nessuno escluso ricordando che quando il virus ha attaccato, nessuno aveva lo scudo magico, come negli altri posti…. Ma abbiamo quanto meno la delicatezza e la sincerità di dire che all’Oasi tutto si sta tentando, e le nostre ragazze sono al sicuro, nonostante la “tempesta”. La Nave dell’Oasi non è affondata grazie a Dio perché l’equipaggio è ben dotato, armato di amore, professionalità, competenze, e umiltà, rispetto verso la sofferenza e la fragilità, e la Nave grazie a questo non è affondata e non affonderà mai…. a noi non ci resta che remare insieme all’Oasi, perché la tempesta dovrà passare e la Nave alla meta prevista arriverà, col suo equipaggio e con tutti a bordo sani e salvi…. Remiamo insieme e per la nostra nave che è l’Oasi, anche se qualcuno ci vuole nascondere l’àncora….

Un messaggio inoltre che lanciamo ai grandi leoni da tastiera e dei social è quello di pensare prima di scrivere avendo rispetto delle famiglie e degli operatori coinvolti… Non sapete il danno che create…

Antonella madre di Aurora e Mariangela madre di Davide

1 commento

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  • Non sono direttamente coinvolto, ma ho mia moglie che lavora in uno dei reparti dell’Oasi, in cui assistono le ragazze speciali che sono ricoverate. Ho capito che vengono trattate con cura, dedizione e amore. Quando mia moglie ne parla capisco che è il cuore di una mamma che parla e ci si affezziona moltissimo anche perché per le ragazze è un punto di riferimento molto importante per loro. Quindi le ragazze speciali sono in buone mani, sempre. Quello che mi dispiace è che ho avuto l’impressione che all’interno della struttura il loro lavoro venga considerato “secondario”, non viene valorizzato per il lavoro che fanno. Ho avuto questa impressione è vorrei tanto sbagliarmi. Buon lavoro a tutti. Insieme c’è la faremo

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