Home » Covid-19, report: “Incidenza stabile. 4 regioni a rischio alto”
Covid-19. Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio delle Regioni relativi al periodo tra il 13 e il 19 febbraio 2023. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

REPORT: IL COMMENTO DEL PROF. GIOVANNI REZZA

Questa settimana osserviamo una sostanziale stabilizzazione del tasso di incidenza di casi di Covid-19 nel nostro Paese e l’incidenza si fissa a 50 casi per 100.000 abitanti. In lieve aumento, invece, l’Rt, siamo a 0,91, quindi, comunque, al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva è rispettivamente al 5,2% e all’1,3%, quindi anche in questo caso stabilità rispetto alla settimana precedente. Non osserviamo, quindi, grandi variazioni e la situazione appare, tutto sommato, essere sotto controllo“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio Covid-19 sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 13-19 febbraio 2023 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 17–23 febbraio 2023 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella prima metà di febbraio 2023.

Incidenza stabile: I dati del flusso ISS nel periodo 13/2/2023-19/2/2023 evidenziano una incidenza sostanzialmente stabile (49 per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente che era 47 per 100.000 abitanti nel periodo 6/2/2023-12/2/2023. Anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute l’incidenza è stabile (50 nel periodo 17/2–23/2/2023 vs 48 nel periodo 10/2–16/2/2023).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 90+ anni con un’incidenza pari a 98 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Si registra una generale diminuzione dell’incidenza in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 53 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).

Nel periodo 1 febbraio-14 febbraio 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,84-1,01), in aumento rispetto alla settimana precedente ma ancora sotto la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve aumento ma rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,93 (0,88-0,98) al 14/2/2023 vs Rt=0,91 (0,86-0,95) al 7/2/2023. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

In diminuzione il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 si situa all’1,5% (137/9.142) il giorno 21/2/2023, rispetto all’1,9% (173/9.145) il giorno 14/2/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione passando da 173 (14/2/2023) a 137 (21/2/2023), con una diminuzione relativa del 20,8%. In diminuzione anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (23 febbraio 2023) che era pari a 1,3% vs 1,6% al 16 febbraio 2023.

Stabile il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 5,3% (3.381/63.568) il giorno 21/2/2023, rispetto al 5,2% (3.288/63.573) il giorno 14/02/2023. Il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 3.288 (14/02/2023) a 3.381 (21/02/2023) con un aumento relativo del 2,8%. Sostanzialmente stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (23 febbraio 2023) che è pari al 5,2% vs 5,0% al 16 febbraio 2023.

Quattro Regioni sono classificate a rischio alto per molteplici allerte di resilienza ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Dieci sono a rischio moderato e sette classificate a rischio basso. Quattordici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

L’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia è stabile rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. È in lieve diminuzione l’impatto sugli ospedali con tasso di occupazione dei posti letto sostanzialmente stabile nelle aree mediche mentre è in diminuzione nelle terapie intensive.

Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia. Si sottolinea l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili, anche considerando la progressiva riduzione dell’effetto protettivo contro l’infezione per SARS-CoV-2 con il passare del tempo, sia dall’infezione pregressa che dalla vaccinazione.

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