Home » Covid e pazienti cardiopatici. Facciamo il punto

I pazienti cardiopatici affetti da COVID. I rischi dei ritardi di accesso in ospedale e profilassi post contagio. Ne parliamo con il Dott. Giovanni Licciardello, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia/Utic dell’Ospedale Muscatello di Augusta.


PAZIENTI CARDIOPATICI E PANDEMIA DA SARS-COV-2

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità nei paesi industrializzati, responsabili di oltre il 35% al 41% dei decessi in tutto il mondo. Ogni anno, più di 20 milioni di persone nel mondo si ammalano di malattie cardiovascolari, coinvolgendo diversi distretti vascolari, tra cui la circolazione coronarica e cerebrovascolare. Questi dati pongono le malattie cardiovascolari come una sfida prioritaria per la sanità pubblica.

La pandemia da COVID-19 ha aggiunto un nuovo livello di complessità alla gestione delle patologie cardiovascolari. Inizialmente, l’impreparazione e la mancanza di dispositivi e terapie specifiche hanno portato ad un aumento della mortalità in alcuni pazienti cardiopatici. Le restrizioni e il timore del contagio hanno indotto molti pazienti a evitare le strutture ospedaliere, ritardando l’accesso alle cure necessarie.

COVID E PAZIENTI CARDIOPATICI: IL RUOLO DELLA TELEMEDICINA

La telemedicina ha avuto un ruolo cruciale nel contesto della pandemia. Essa ha consentito di monitorare i pazienti a distanza, garantendo loro cure continue e tempestive. La telecardiologia ha permesso la sorveglianza dei pazienti tramite dispositivi digitali, quali pacemaker e monitor cardiaci, inviando dati in tempo reale ai centri di controllo. Questo ha consentito di individuare precocemente eventuali peggioramenti o riacutizzazioni, consentendo un’azione tempestiva.

Inoltre, la telemedicina è stata utile anche per le consulenze mediche a distanza, riducendo la necessità di recarsi fisicamente in ospedale, garantendo una maggiore sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.

L’IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE

La vaccinazione rappresenta un passo fondamentale nella protezione dei pazienti cardiopatici e della popolazione generale. Le persone affette da malattie cardiovascolari hanno un rischio maggiore di sviluppare forme gravi di COVID-19. La vaccinazione non solo riduce la probabilità di contrarre il virus, ma è anche associata a una minore incidenza di complicanze e mortalità in caso di infezione.

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