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COVID, “No” al tentativo delle Regioni di modificare le regole per la gestione dei casi

Per adesso non si possono eliminare dal conteggio coloro che vengono ricoverati per altri motivi e risultano poi positivi al virus. Stop di Ministero, ISS e Ordine dei medici

Sembrava fatta invece le Regioni per adesso non potranno cambiare le regole per la gestione dei casi Covid negli ospedali, eliminando dal conteggio coloro che vengono ricoverati per altri motivi e risultano poi positivi al virus.

A seguito delle indiscrezioni delle ultime ore, che davano oramai per certo l’abbassamento delle percentuali di occupazione dei reparti Covid e delle terapie intensive, il Ministero della Salute smentisce l’esistenza di “alcun atto formale”  ricordando che già l’Istituto superiore di sanità ha dato parere contrari. E intanto è arrivato il “no” del Comitato tecnico scientifico e dell’ordine dei medici.

I governatori  contavano sull’escamotage per evitare nelle prossime settimane il passaggio in zona arancione, dove da lunedì sarà la Valle d’Aosta mentre la Campania si va ad aggiungere alle 14 regioni già in giallo .

 

La partita non è del tutto chiusa

Il documento che aveva suscitato attenzione sulle imminenti modifiche, adesso smentite, era circolato nelle scorse ore; si tratterebbe però una bozza sulla quale sta lavorando la Commissione sanità della Conferenza Stato-Regioni, come conferma l’assessore alla Salute della Sardegna, Mario Nieddu: “non abbiamo nessuna circolare, abbiamo ricevuto una bozza dalla Commissione, una bozza della proposta dell’Emilia Romagna, con contenuti peraltro simili”. Ed infatti dal ministero arriva una nota ufficiale nella quale si sottolinea che, “relativamente alle indiscrezioni su modifiche al conteggio dei pazienti ricoverati, nessun atto formale è stato disposto al momento da parte del ministero della Salute“.

Il caso però sarà in ogni caso riaperto, come  confermano gli stessi uffici di Roberto Speranza ribadendo che il dialogo con le Regioni “è sempre aperto” con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa.

 

Parametri immodificabili in questa fase

Al momento, dunque, né il bollettino né le modalità di conteggio dei ‘casi’ cambieranno. Ed in ogni caso, secondo l’Ansa,  fonti di governo sottolineano un intervento di questo tipo modificherebbe di fatto i parametri per l’assegnazione dei colori e dunque andrebbe prima condiviso con palazzo Chigi.

C’è poi da considerare che l’Italia si trova ancora in una “situazione epidemica acuta” fa notare il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ricordando tra l’altro che i servizi sanitari delle Regioni stanno avendo “difficoltà” nell’inviare i dati a Roma e questo provoca sia una “instabilità delle stime” sia una “difficoltà nella classificazione del rischio“.

RMDN

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