Su Salute Pubblica parliamo di Grano, glifosato e altri diserbanti. E vi spieghiamo quali potrebbero essere i rischi per la salute e per l’ambiente. Ma per la Sicilia esiste anche la risorsa dei buoni granì antichi. Ne parliamo con Vittorio Gebbia, professore di Oncologia medica, Università di Palermo e con Giuseppe Li Rosi, agricoltore di Raddusa, e Presidente dell’Associazione “Simenza”. Intervista nel servizio a Giuseppe Russo, ricercatore biologo nutrizionista Consorzio ricerca Gian Pietro Ballatore (Palermo).
DISERBANTI E SALUTE: IL GLISOFATO
Il glifosato, un erbicida introdotto nel 1974 e presente in oltre 750 formulati, tra cui il noto Roundup della Monsanto, suscita dibattiti tra gli studiosi sulla sua sicurezza. Tuttavia, la scienza rimane divisa su questo diserbante ampiamente usato nei fitosanitari e nelle colture intensive.
Oltre ad essere presente in frutta e verdura, il glifosato può essere rintracciato in molti alimenti comuni, come pasta, farina e farinacei, soprattutto in prodotti delle grandi aziende che importano grano da paesi come il Canada. L’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada ha portato a un aumento del 70% delle importazioni di grano canadese in Italia.
LA COALIZIONE “STOP GLISOFATO”
Per affrontare il problema del glifosato, in Italia è nata la coalizione “Stop Glifosato,” che conta 45 importanti associazioni, tra cui Slow Food, l’associazione culturale pediatri e ISDE Medici per l’Ambiente. Le segnalazioni di carichi di grano al glifosato nei porti di Sicilia e Puglia sono sempre più frequenti.
Il glifosato è stato oggetto di ricerche per valutarne gli effetti sull’organismo umano. Sebbene sia stato associato a danni genetici e stress ossidativo, gli studi sulla sua cancerogenicità negli esseri umani non sono ancora chiari. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come “probabilmente cancerogeno.”
Nonostante gli studi controversi, l’Unione Europea ha rinnovato l’approvazione del glifosato fino al dicembre 2022, ma ha imposto alcune limitazioni, come il divieto di avere nella stessa formulazione glifosato e ammina di sego poletto.
GRANO SICILIANO: UN’ALTERNATIVA DI QUALITÀ
Il mercato del grano siciliano è insidiato da quello estero, ma la regione sta promuovendo grani antichi e certificati di qualità superiore privi di glifosato e micotossine. Il consumatore europeo sta diventando sempre più attento alla sicurezza alimentare e cerca prodotti salutistici, aprendo nuove opportunità per il grano siciliano.
Il grano duro, fondamentale nella dieta mediterranea, offre innumerevoli benefici per la nostra alimentazione. Tuttavia, va considerato che alle materie prime possono associarsi prodotti chimici, suscitando dubbi sulla loro sicurezza e impatto metabolico.
GRANO IMPORTATO VS. GRANO SICILIANO: UNA QUESTIONE DI MERCATO
Il mercato del grano siciliano è insidiato da quello estero, con una frammentazione della produzione che mette gli agricoltori in posizione di svantaggio. Per contrastare questa dinamica, si promuovono grani antichi di nicchia, garantendo qualità superiore e certificata, priva di glifosato e micotossine.
Il consumatore europeo è sempre più attento alla sicurezza alimentare e alla qualità salutistica dei prodotti. La tendenza verso prodotti di nicchia, come il grano siciliano certificato, riflette la crescente coscienza dei consumatori riguardo alla provenienza e alla sicurezza degli alimenti.
DISERBANTI E SALUTE: L’IMPORTANZA DI SCEGLIERE CONSAPEVOLMENTE
Con il glifosato e altri diserbanti sotto esame, è essenziale informarsi e fare scelte consapevoli riguardo al grano che finisce sulla nostra tavola. Optare per prodotti di nicchia, come il grano siciliano certificato, rappresenta un’alternativa più sicura e sostenibile per la nostra salute e l’ambiente.
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