Home » Ictus, i consigli della Società Italiana di Neurologia

In occasione della Giornata mondiale dell’ictus, il vicepresidente della Società Italiana di Neurologia, Massimo Del Sette, invia a non abbassare la guardia, a fare attenzione ai sintomi di esoridio della malattia.


CONSIGLI ICTUS: CORRELAZIONE CON LA PANDEMIA?

Durante la pandemia da COVID-19, è emerso che l’infezione può influenzare la comparsa di eventi cerebrovascolari, tra cui l’ictus. È stato anche osservato un significativo calo del numero di accessi ai pronto soccorsi, probabilmente a causa della paura di contrarre l’infezione in ambiente ospedaliero. Questo ha comportato un aumento delle conseguenze negative dell’ictus. Pertanto, la Società Italiana di Neurologia sottolinea l’importanza di chiamare i soccorsi in caso di sospetto ictus e fornisce informazioni sui sintomi da tenere in considerazione.

CONSIGLI ICTUS: QUALI SONO I SINTOMI E I FATTORI DI RISCHIO?

I sintomi tipici dell’ictus includono la bocca storta, debolezza in un braccio o una gamba e difficoltà nel parlare. È importante notare che questi sintomi si manifestano improvvisamente. Riconoscere anche uno solo di questi sintomi può indicare una probabilità del 70% di essere affetti da un ictus.

È possibile prevenire l’ictus identificando e correggendo i fattori di rischio. Alcuni fattori di rischio non modificabili includono l’età avanzata, ma esistono anche fattori che possono essere corretti, come l’ipertensione, il diabete e la fibrillazione atriale. Inoltre, abitudini come il fumo di sigaretta, l’abuso di alcolici, la sedentarietà e l’obesità possono aumentare il rischio di ictus. Modificando questi comportamenti, è possibile ridurre il rischio fino all’80%.

ICTUS: NUOVE LINEE GUIDA PER LA DIAGNOSI E IL TRATTAMENTO

Di recente, sono state pubblicate nuove linee guida per il trattamento dell’ictus ischemico, che rappresenta l’80% dei casi di ictus. Queste linee guida includono l’aumento della finestra temporale per l’intervento, l’utilizzo di tecniche diagnostiche avanzate come la Tac di perfusione e la possibilità di terapie mediche come la trombolisi e le terapie endovascolari. Queste nuove terapie offrono maggiori possibilità di ridurre il rischio di morte e disabilità legati all’ictus.

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