Home » La rete reumatologica nella provincia di Trapani

È stata potenziata da poco con diverse iniziative sul territorio. Parliamo della rete reumatologica dell’ASP di Trapani. A spiegarci di cosa si tratta è Luigi Sicurella, direttore del Dipartimento di Medicina ASP di Trapani.


LA RETE REUMATOLOGICA: SERVIZI E PATOLOGIE NELLA PROVINCIA DI TRAPANI

Il potenziamento della rete reumatologica è un obiettivo cruciale per garantire cure adeguate alle persone affette da malattie reumatologiche. Nella provincia di Trapani, con i suoi circa 430 mila abitanti, si stima che il 10% di loro sia colpito da patologie reumatologiche, il che equivale a circa 43 mila persone.

Tuttavia, durante la pandemia attuale, come in tutte le province italiane, i malati di queste patologie, che vanno dalle artriti alle artropatie in caso di malattie metaboliche, ai reumatismi extra-articolari e alle malattie autoimmuni sistemiche, sono stati un pò trascurati.

COME INIZIA IL PERCORSO NELLA RETE REUMATOLOGICA?

La rete reumatologica nella provincia di Trapani è parte integrante della rete reumatologica siciliana, che prevede vari step. L’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, ad esempio, svolge un ruolo fondamentale come ospedale “spoke” nella rete, in cui ci sono anche gli ospedali di riferimento regionale, gli “hub”.

La rete inizia con il medico di famiglia, che deve individuare precocemente i sintomi che possono appartenere a patologie reumatologiche e indirizzare i pazienti allo specialista ambulatoriale territoriale, collocato nel territorio dell’ASP, Azienda Sanitaria Provinciale. Questi specialisti non solo si correlano e interagiscono con gli ospedali per stabilire piani diagnostici e terapeutici per i pazienti, ma possono anche collaborare direttamente all’interno degli ospedali stessi.

QUALI INTERVENTI SONO STATI ADOTTATI PER POTENZIARE LA RETE?

Per potenziare la rete reumatologica, sono stati adottati vari interventi. In primo luogo, sono state aumentate le ore di lavoro dei medici territoriali specializzati in reumatologia, al fine di renderli più presenti sul territorio.

Per quanto riguarda l’ospedale Sant’Antonio Abate, è stato stipulato un contratto libero professionale con un reumatologo che si occupa non solo della stesura dei piani terapeutici per i farmaci biotecnologici, ma anche della gestione del Day hospital, che è di fondamentale importanza per i pazienti che necessitano di terapie d’urgenza o che peggiorano rapidamente e richiedono un ricovero.

Per quanto riguarda le emergenze, l’ospedale di Trapani, Sant’Antonio Abate, è l’ospedale di riferimento. Tuttavia, a Castelvetrano, nell’ambito dell’Unità Operativa Complessa di Medicina, è presente un reumatologo che si è reso disponibile a coprire il bacino di utenza di quella zona della provincia, che conta oltre 100 mila abitanti.

QUANTO SONO IMPORTANTI I FARMACI BIOTECNOLOGICI PER QUESTE PATOLOGIE?

I farmaci biotecnologici sono di vitale importanza per il trattamento di queste patologie reumatologiche. Tuttavia, essendo farmaci ad alto costo, richiedono un monitoraggio regolare dei pazienti che li assumono, in quanto possono generare effetti collaterali. Pertanto, sono necessari controlli periodici, soprattutto per le malattie autoimmuni o le malattie metaboliche correlate, che possono peggiorare rapidamente.

Inoltre, nella gestione di queste patologie, è fondamentale lavorare in equipe, coinvolgendo dermatologi, neurologi, dietologi e altre figure professionali specializzate, sia negli ospedali che nella collaborazione tra ospedali e territorio.

PERCHÈ CREARE UNA RETE REUMATOLOGICA IN PROVINCIA DI TRAPANI?

In passato, la carenza di personale e la minore attrattiva delle province come Trapani rispetto a città come Catania, Palermo e Messina hanno comportato una ridotta prontezza di risposta verso questa categoria di pazienti.

Tuttavia, con il potenziamento della rete reumatologica, l’impegno degli specialisti e una migliore collaborazione tra ospedali e territorio, si sono compiuti progressi significativi. Nonostante ciò, c’è sempre spazio per miglioramenti e si continuerà a lottare per offrire il massimo supporto possibile a questi pazienti fragili e numerosi.

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