Home » Le reazioni di ipersensibilità ai vaccini

Le vaccinazioni rappresentano il più efficace intervento di sanità pubblica. Tuttavia, durante la loro somministrazione, possono presentarsi delle reazioni di ipersensibilità o allergiche. Ne parliamo con Giovanni Rolla, direttore della Clinica di Allergologia e immunologia dell’Università di Torino, membro dell’Accademia di Medicina di Torino.


IPERSENSIBILITÀ AI VACCINI: COMPRENSIONE DEL FENOMENO

Dopo la somministrazione di un vaccino, è importante fare una distinzione tra le reazioni locali comuni e le reazioni allergiche meno frequenti. Le reazioni locali, come dolore, tumefazione e arrossamento nella sede di iniezione, sono normalmente risolutive entro 24-48 ore e non rappresentano manifestazioni allergiche, ma piuttosto una risposta reattiva del sistema immunitario ai vaccini.

Tuttavia, è possibile che si manifestino reazioni allergiche dopo la vaccinazione. Le reazioni allergiche possono includere orticaria generalizzata, angioedema (tumefazione delle labbra e delle palpebre) e in rari casi anafilassi, una grave reazione che coinvolge non solo la pelle, ma anche difficoltà respiratorie e calo pressorio.

Le reazioni allergiche sono estremamente rare, con una frequenza stimata di 10-15 casi per ogni milione di somministrazioni per l’orticaria generalizzata e un’incidenza di circa 4 casi per milione di somministrazioni per l’anafilassi, secondo i dati di sorveglianza dell’AIFA.

È importante sottolineare che, nonostante la rarità delle reazioni allergiche, è fondamentale monitorare attentamente i sintomi e ricorrere immediatamente all’assistenza medica in caso di sospetta reazione allergica. Nel caso del vaccino Comirnaty (Pfizer-BioNTech), che ha registrato un elevato numero di somministrazioni, l’incidenza di anafilassi è stata approssimativamente di 4 casi per milione, ma tutti i casi si sono risolti completamente senza alcuna conseguenza grave.

IPERSENSIBILITÀ AI VACCINI: FATTORI DI RISCHIO E PRECAUZIONI

Le vaccinazioni possono occasionalmente causare reazioni locali comuni, come dolore e tumefazione nella sede di iniezione, che si risolvono spontaneamente nel giro di poche ore. Inoltre, possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come dolori muscolari e articolari, che di solito scompaiono entro 24-72 ore. Queste manifestazioni non sono considerate reazioni allergiche, ma piuttosto una risposta normale del sistema immunitario ai vaccini.

CHE INCIDENZA HANNO LE REAZIONI ALLERGICHE AI VACCINI?

Le reazioni allergiche sono rare, con un’incidenza stimata di 4-5 casi per milione di somministrazioni per il vaccino anti-COVID. Tuttavia, è importante distinguere tra le reazioni allergiche gravi, come l’anafilassi, e le reazioni avverse che rientrano nella reattività al vaccino. L’anafilassi è un evento estremamente raro, ma può comportare sintomi gravi, tra cui difficoltà respiratorie e calo della pressione arteriosa.

Secondo i dati disponibili fino al 26 febbraio, sono stati segnalati complessivamente 14 casi di reazioni allergiche alle vaccinazioni in Italia, con un’incidenza stimata di 4-5 casi per milione di somministrazioni. È importante sottolineare che tutti questi casi si sono risolti completamente senza conseguenze gravi.

I soggetti che hanno avuto ipersensibilità ai vaccini o farmaci somministrati in precedenza, soprattutto se contenenti il componente chiamato polietilene glicole, possono essere considerati a rischio. È consigliabile sottoporre tali soggetti a una valutazione allergologica specialistica per confermare la sensibilizzazione e adottare le precauzioni necessarie prima della vaccinazione.

VACCINI: CI SONO CONTROINDICAZIONI?

Le persone con comuni malattie allergiche, come rinite, asma o allergie alimentari, non sono controindicate alla vaccinazione. Non è necessario evitare il vaccino per queste condizioni. Tuttavia, per i soggetti con asma, è importante assicurarsi che la malattia sia ben controllata al momento della vaccinazione. In caso di sintomi asmatici non controllati, è consigliabile rafforzare la terapia anti-asma prima di ricevere il vaccino.

È importante comprendere che essere allergici non implica necessariamente la manifestazione di reazioni allergiche alle vaccinazioni. Tuttavia, la sensibilità può aumentare il rischio di tali reazioni. L’unico fattore di rischio significativo è l’aver avuto reazioni gravi a vaccini o farmaci somministrati precedentemente per via intramuscolare o endovenosa. È fondamentale comunicare tali informazioni al personale sanitario e sottoporsi a una valutazione allergologica specialistica, se necessario.

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