Home » Liberi dall’amianto? In Sicilia un obiettivo ancora lontano. Cosa serve sapere ai cittadini

Nuova puntata di Salute Pubblica. Liberi dall’amianto? In Sicilia è un obiettivo ancora lontano. Cosa serve sapere ai cittadini sui pericoli per la loro salute. In studio con Rosa Maria Di Natale, Liberi dall’amianto. In Sicilia un obiettivo ancora lontano. Cosa serve sapere ai cittadini. In studio: Tommaso Castronovo, Responsabile Rifiuti ed Economia circolare/Legambiente Sicilia e Valentina Zafarana, deputata regionale del Movimento 5 Stelle. Intervista a Santo De Luca, direttore dell’UOC SPRESAL Asp CT (Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro).


AMIANTO SICILIA: COS’È L’AMIANTO E PERCHÈ È PERICOLOSO?

L’amianto è un gruppo di minerali fibrosi noti per la loro resistenza al calore e agli agenti chimici. Purtroppo, queste stesse caratteristiche rendono l’amianto altamente cancerogeno quando inalato. Il mesotelioma maligno è una rara forma di tumore che colpisce il mesotelio, il sottile tessuto che riveste gli organi interni. Questa malattia è strettamente correlata all’esposizione all’amianto friabile, che si riduce facilmente in polvere e può essere inalato più facilmente.

AMIANTO SICILIA: QUALI SONO LE REGOLE SULLA BONIFICA DELL’AMIANTO?

In Italia, l’uso dell’amianto è stato vietato a partire dal 1992, ma la bonifica di siti contaminati è un compito complesso e ancora in fase di implementazione in molte regioni, inclusa la Sicilia. La Legge Regionale n. 10 del 2014 regola le norme per la tutela della salute del territorio dai rischi derivanti dall’amianto. Tuttavia, questa legge è stata applicata solo in minima parte, con molti comuni che hanno disatteso gli obblighi previsti.

IL PIANO REGIONALE DI BONIFICA

Solo nel 2021 la Sicilia ha varato il Piano Regionale di Bonifica per contrastare lo smaltimento irregolare dell’amianto e bonificare le aree contaminate. Il piano prevede una mappatura dei siti potenzialmente contaminati, anche tramite foto satellitari, al fine di evitare la rimozione arbitraria del materiale. Tuttavia, secondo Legambiente Sicilia, il piano rischia di essere poco concreto e fino a quel momento solo una minoranza di comuni aveva presentato un piano comunale di bonifica.

LE SFIDE E I RITARDI

La lotta contro l’amianto in Sicilia si scontra con numerose sfide. La mancanza di comunicazione e professionalità in alcuni comuni, insieme agli oneri a carico dei cittadini per la rimozione e lo smaltimento, hanno rallentato il processo di bonifica. Inoltre, la vastità del problema richiede una maggiore sensibilizzazione e un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti.

LA LENTA GESTIONE DELL’AMIANTO IN SICILIA

Negli anni, la gestione dell’amianto in Sicilia non è stata una priorità per i governi regionali, lasciando molti siti contaminati e a rischio per la salute dei cittadini. La mancanza di interventi tempestivi e di una pianificazione adeguata ha permesso a soggetti irresponsabili di abbandonare amianto in luoghi non idonei, mettendo a repentaglio la salute pubblica.

LE AREE PROBLEMATICHE, QUALI SONO?

Le aree più colpite dall’amianto sono state quelle industriali, con numerosi siti a Gela, Milazzo, Siracusa e Priolo. Tuttavia, il problema si estende anche a livello residenziale, dove l’80% degli edifici costruiti tra il 1960 e il 1990 contiene cemento amianto. La mancanza di dati chiari prima del 2013 e la lentezza nell’attuazione dei piani di bonifica complicano ulteriormente la situazione.

IL PIANO REGIONALE DI BONIFICA

Solo recentemente, nel 2021, è stato approvato il Piano Regionale di Bonifica per contrastare l’amianto. Tuttavia, i fondi destinati agli interventi sono stati dispersi e molti comuni hanno avuto difficoltà a svolgere le azioni necessarie. La mancanza di chiarezza e coordinamento tra gli attori coinvolti ha ostacolato l’efficacia del piano.

L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE

L’Onorevole Zafferana ha richiesto un’audizione in commissione per monitorare l’applicazione delle leggi regionali riguardanti l’amianto. Durante l’incontro, i dipartimenti regionali hanno presentato il quadro attuale delle azioni svolte e delle criticità. Tuttavia, è emerso che la gestione dell’amianto è ancora problematica, con poca chiarezza e poche risorse destinate all’ufficio che dovrebbe coordinare gli interventi.

LE SFIDE PER I CITTADINI

I cittadini siciliani si trovano di fronte a diverse difficoltà quando si tratta di rimuovere l’amianto dalle proprie abitazioni. Innanzitutto, devono segnalare la presenza di manufatti in cemento-amianto attraverso la scheda di auto notifica prevista dalla normativa. Tuttavia, i costi di smaltimento sono ancora troppo alti e il processo non è semplice, spingendo molte persone a non affrontare la situazione.

COORDINAZIONE E RISORSE

La gestione dell’amianto richiede una forte coordinazione tra le istituzioni regionali e locali. È necessario adottare procedure semplificate per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, in modo da abbattere i costi e incentivare i cittadini a prendere l’iniziativa. Bandi pubblici potrebbero coinvolgere ditte autorizzate a svolgere le operazioni, formando dei gruppi di acquisto che renderebbero il processo più efficiente.

LA PROPOSTA DELL’ECO-BONUS

Un’opzione per incentivare la rimozione dell’amianto potrebbe essere l’utilizzo dell’eco-bonus. Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’eco-bonus includono anche la rimozione di manufatti contenenti amianto. Tuttavia, occorre una valutazione accurata dell’intervento da fare e una concertazione con gli ordini professionali e imprenditoriali per garantire la sicurezza.

Nonostante siano stati stanziati 10 milioni di euro con la legge regionale 10, l’utilizzo di queste risorse è stato molto lento. È importante fare tesoro delle esperienze di altre regioni che hanno ricevuto finanziamenti per la rimozione dell’amianto e rendere efficaci queste risorse per affrontare la problematica concretamente.

Oltre agli edifici residenziali e industriali, scuole e ospedali sono particolarmente colpiti dalla presenza di amianto. Queste strutture devono avere la priorità negli interventi di bonifica e rimozione, per garantire la sicurezza di studenti e pazienti.

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