Home » Maculopatia: stress e depressione tra le cause

La maculopatia è tra le principali cause della ipovisione e della cecità, è una patologia sempre più diffusa specie nella popolazione over 60: ogni anno si ammalano in Italia 20 mila persone solo di maculopatia degenerativa legata all’età. Ne parliamo con Giuseppe Lo Giudice, oculista, consigliere AIMO, Associazione Italiana dei Medici Oculisiti.


COS’È LA MACULOPATIA?

La maculopatia è una patologia oculare che colpisce la parte centrale della retina, l’area che si trova al centro della retina e che serve alla visione distinta centrale, compromettendo la visione necessaria per svolgere le attività quotidiane.

Al centro della macula c’è la fovea: si tratta di una depressione retinica dove si trova la foveola, la zona più sottile in cui sono presenti solo i coni. Questi ultimi sono dei fotorecettori – ossia cellule in grado di trasformare i segnali luminosi in impulsi bioelettrici – responsabili anche della percezione dei colori. È condizione invalidante che può causare una significativa perdita dell’acuità visiva.

QUAL’È L’IMPATTO DELLA PATOLOGIA SULLA SALUTE MENTALE?

La presenza della maculopatia può portare a disagi emotivi come stress e depressione. Le difficoltà cognitive possono manifestarsi, influenzando la capacità di leggere, scrivere, guardare la televisione e comunicare efficacemente. La frustrazione e la prostrazione possono insorgere a causa delle limitazioni visive, peggiorando ulteriormente la condizione dei pazienti.

QUANTE FORME ESISTONO?

Si possono distinguere 3 forme principali di degenerazione maculare:

  • Iniziale: quando il materiale lipidico si deposita negli strati profondi della retina formando dei depositi giallastri, associati a delle irregolarità dell’epitelio pigmentato retinico. In questa fase in genere non si avverte alcun disturbo visivo. Nel 10-20% dei casi la forma iniziale evolve in una forma avanzata, che si associa a danno visivo.
  • Atrofica o secca: caratterizzata da una lesione della retina centrale, detta atrofia geografica, un’area a margini netti di atrofia della retina, attraverso la quale traspaiono i sottostanti vasi della coroide.
  • Essudativa, umida o neovascolare: caratterizzata dalla presenza di neovasi che, a differenza dei normali vasi retinici, permettono la fuoriuscita di liquido che si accumula nella retina e sotto la retina. In questo modo la retina si inspessisce per la presenza di liquido, i fotorecettori e le altre cellule retiniche essenziali per la visione prima si disallineano, poi si danneggiano e degenerano.

QUALI SONO I RISCHI ASSOCIATI ALLA MACULOPATIA?

La maculopatia può aumentare il rischio di cadute e incidenti domestici, poiché le attività quotidiane diventano più difficoltose. La capacità di eseguire azioni normali, come leggere il giornale o utilizzare il telefono, viene compromessa. Questi fattori contribuiscono alla frustrazione e alla depressione dei pazienti affetti da maculopatia.

QUALI SONO LE TERAPIE ATTUALI PER LA MACULOPATIA?

Attualmente, le terapie per la maculopatia si concentrano principalmente sulla preservazione dell’acuità visiva e sulla stabilizzazione della condizione. L’iniezione di farmaci nell’occhio è uno dei trattamenti più comuni per bloccare la degenerazione maculare legata all’età. Tuttavia, ci sono promettenti prospettive future, come farmaci con effetti a lunga durata e terapie innovative come la terapia genica e le cellule staminali.

QUALI SONO I NUOVI SVILUPPI NELLA GESTIONE DELLA MACULOPATIA?

Durante il XII Congresso Nazionale di AIMO, Associazione Italiana dei Medici Oculisti, sono stati discussi gli interventi e la gestione dei pazienti affetti da maculopatia.

È emerso che nei prossimi mesi e anni verranno sviluppati farmaci più efficaci e duraturi nel migliorare l’acuità visiva e curare un numero maggiore di pazienti. Questo apre nuove prospettive nel campo della terapia genica e delle cellule staminali, offrendo maggiori possibilità di miglioramento per coloro che soffrono di maculopatia.

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