Il ruolo del medico legale nelle infezioni correlate all’assistenza. Il 20 ottobre a Padova convegno della Società Medico Legale del Triveneto.
Il 20 ottobre, all’Hotel Crown Plaza (via Po 197) di Padova, l’appuntamento “Infezioni correlate all’assistenza: dalla clinica sino alle pronunce della Cassazione” organizzato dalla Società Medico Legale del Triveneto col patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e delle Scienze Forensi e Criminalistiche (SIMLA). Tra gli ospiti di assoluto rilievo della scena giuridica, medico legale e assicurativa nazionale, in rappresentanza di SIMLA, il dott. Franco Marozzi, vicepresidente e responsabile della comunicazione della Società Scientifica.
I dati statistici sul tema evidenziano la vastità e la complessità del fenomeno che determina annualmente circa 300 mila richieste risarcitorie per presunto danno iatrogeno, cioè un aggravamento dello stato di salute del paziente in relazione a una lesione preesistente e causato da negligenza, imprudenza o imperizia del personale sanitario. Il 6,7% di queste richieste risarcitorie ha come oggetto un’infezione nosocomiale, la quarta causa nella casistica per tipologia. In Italia le infezioni nosocomiali segnalate sono circa 800 mila all’anno, con oltre 7 mila decessi. Un fenomeno esteso che coinvolge anche gli altri stati membri dell’Ue: oltre 4 milioni di pazienti contraggono ogni anno un’infezione correlata all’assistenza.
“Compito primario del medico legale – spiega il dr Gianni Barbuti, Presidente del Congresso e consigliere SMLT -, applicando i criteri propri della disciplina, assistito dallo specialista di branca, in particolare l’infettivologo e l’igienista, quello di identificare la patologia asseritamente riconducibile ad una infezione nosocomiale, per poi accertare la natura del patogeno ed infine affrontare i profili di eventuale responsabilità della struttura”.
INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA
Il quadro è tuttavia ancora più complesso in quanto le infezioni correlate all’assistenza (ICA) coinvolgono anche i singoli addetti da cui, secondo le statistiche OMS, derivano le cause più frequenti di contagio tra inadeguata igiene e carenza nel cambio del vestiario e nell’uso non corretto dei presidi individuali.
“Ed allora – prosegue il presidente – lo specialista medico legale si ritrova nel procelloso mare della presunta ‘responsabilità oggettiva’ o meglio della ‘responsabilità oscura’: pur riconoscendo la corretta implementazione da parte della struttura di norme e procedure conformi a miglior scienza, non sarà per lo specialista sempre possibile stabilire se l’ICA sia riconducibile alla condotta colposa di uno o più operatori che abbiano mancato nell’applicazione delle norme e dei dettami previsti”.
Un aspetto complesso che è stato oggetto della sentenza del 3 marzo 2023 n. 6386 della Corte di Cassazione, presidente dr. Giacomo Travaglino, presente al Congresso, che ha ribadito la non esistenza della responsabilità oggettiva della struttura e le linee guida per l’accertamento del nesso causale e dei criteri di responsabilità delle ICA. Di questi aspetti, intimamente connessi all’attività medico legale e al carico processuale del sistema giudiziario italiano, anche in termini di proliferazione delle consulenze, si parlerà nel corso del congresso che avrà, tra gli illustri ospiti, anche la professoressa Evelina Tacconelli che presenterà le ultime evidenze scientifiche sull’impatto clinico delle infezioni associate all’assistenza, con particolare attenzione a quelle resistenti agli antibiotici e i limiti maggiori di tali stime, e il professore Carlo Tascini con un intervento che ricostruirà la storia e illustrerà il futuro delle infezioni correlate alla assistenza.
INTERVENTI
Particolarmente ricca la sessione medico-legale con gli specialisti della materia che affronteranno i presupposti e la metodologia in relazione ai ruoli ricoperti, ossia a tutela del paziente, delle Assicurazioni o della Struttura Sanitaria.
Si chiuderà con la sessione giurisprudenziale che vedrà gli interventi del professore Roberto Puccella, del Presidente di sezione del Tribunale di Venezia, dr. Roberto Simone, del Consigliere della Corte d’Appello di Venezia, dr. Gianluca Bordon, e quindi del Presidente di Cassazione, dr. Giacomo Travaglino.
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