Una ricerca condotta dal Dipartimento di Medicina Interna dell’ARNAS “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo ha esplorato la prevalenza e l’associazione della Malattia Epatica Steatosica associata a Disfunzione Metabolica (MASLD) in base a fasce di età e genere.
Una significativa ricerca condotta dal Dipartimento di Medicina Interna dell’ARNAS “Civico Di Cristina Benfratelli” di Palermo, guidata dal prof. Salvatore Corrao, ha esplorato la prevalenza e l’associazione della Malattia Epatica Steatosica associata a Disfunzione Metabolica (MASLD) in base a fasce di età e genere. Lo studio, intitolato “Prevalence and association of metabolism-associated steatotic liver disease across age groups and gender”, è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases (DOI: 10.1016/j.numecd.2025.103926).
Obiettivi e metodologia dello studio
Lo studio si è concentrato sulla correlazione tra MASLD e fattori di rischio metabolici, arruolando 338 pazienti con disturbi metabolici in follow-up presso il Centro di attività ambulatoriale complessa dell’UOC di Medicina Interna dell’ARNAS. I dati sono stati raccolti attraverso misurazioni antropometriche, valutazioni della pressione sanguigna, analisi di laboratorio ed ecografia addominale. La rigidità del fegato è stata misurata tramite elastosonografia a onde di taglio 2D, una tecnica non invasiva che consente di valutare l’elasticità epatica.
Risultati principali
I risultati dello studio evidenziano come la MASLD sia significativamente correlata a età, sesso maschile, obesità centrale e indice di massa corporea (BMI). Tra i principali esiti:
- Genere, obesità centrale e BMI sono predittori significativi della MASLD, anche considerando la sindrome metabolica.
- La forte correlazione tra MASLD e obesità centrale sottolinea la necessità di interventi mirati sulla gestione del peso e dello stile di vita.
- La MASLD è più diffusa nei maschi anziani, con obesità centrale come fattore di rischio maggiore.
Secondo il prof. Corrao, lo studio conferma la crescente consapevolezza scientifica della complessa interazione tra disfunzione metabolica e steatosi epatica, che ha portato a un cambiamento terminologico da NAFLD (Malattia Epatica Grassa Non Alcolica) a MASLD. La nuova classificazione include sottotipi come MetALD (associata a un consumo sostanziale di alcol), MASLD associata ad epatite virale e SLD criptogenetica.
Differenze di genere e fattori associati
Un focus dello studio ha riguardato il ruolo delle differenze di genere, età e obesità nella NAFLD. Il prof. Corrao spiega: “La comprensione delle differenze di genere nella NAFLD è ancora limitata, ma è influenzata da molteplici fattori come ormoni sessuali, cromosomi, microbiota intestinale e resistenza all’insulina.”
Nelle donne, obesità e menopausa sono fattori chiave nella progressione della NAFLD verso la NASH. Gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo contro la resistenza all’insulina, regolano il metabolismo epatico del glucosio e dei lipidi, e influenzano la distribuzione del grasso corporeo. Tuttavia, con la menopausa la riduzione degli estrogeni aumenta il rischio di dislipidemia e accumulo di grasso viscerale, favorendo lo sviluppo della MASLD.
Negli uomini, invece, la prevalenza e gravità della NAFLD risultano superiori fino all’età riproduttiva delle donne, ma dopo la menopausa l’incidenza tra i generi tende ad equilibrarsi.
Conclusioni e implicazioni cliniche
La prevalenza della MASLD è in aumento, con particolare incidenza tra gli individui di mezza età in sovrappeso e con livelli normali di enzimi epatici. Lo studio ha evidenziato l’associazione tra MASLD e diabete mellito, insufficienza cardiaca e fibrosi epatica, dimostrando l’importanza di un approccio clinico mirato.
Walter Messina e Domenico Cipolla, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell’ARNAS, hanno commentato: “Questo studio attesta il significativo contributo dei nostri professionisti alla ricerca scientifica, rafforzando il valore dei centri specializzati per la gestione dei pazienti con elevata complessità clinica.”
L’identificazione precoce della MASLD e dei suoi fattori di rischio consentirà una diagnosi più tempestiva e una gestione più efficace, ottimizzando le risorse sanitarie e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
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