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Studiare il microbiota migliora i trattamenti anticancro

Ricerca coordinata da Cibio Trento e Istituto europeo oncologia

28 febbraio 2022

Lo studio del microbiota intestinale, cioè l’insieme di microorganismi che popolano il nostro intestino, può migliorare l’efficacia dei trattamenti di immunoterapia anticancro. Lo conferma la più ampia ricerca internazionale mai realizzata sull’interazione microbiota-immunoterapia, finanziata dalla Seerave Foundation, coordinata dal gruppo di ricerca di Metagenomica computazionale del Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata Cibio dell’Università di Trento e dell’Istituto europeo di oncologia, guidato dal professor Nicola Segata in collaborazione con altri gruppi di ricerca nei Paesi Bassi e Regno Unito.

I risultati del lavoro sono pubblicati su Nature Medicine.

 

Il regista del sistema immunitario

Studi preliminari su un numero molto limitato di pazienti hanno suggerito che il microbiota intestinale, per la sua funzione di regista del sistema immunitario, gioca un ruolo nella risposta di ogni paziente all’immunoterapia contro il cancro e in particolare contro il melanoma. L’obiettivo del nostro studio era cercare una conferma di questo ruolo, che può avere un grosso impatto per l’oncologia e per la medicina in generale“, dichiara Karla Lee, ricercatrice del King’s College London e prima firma del lavoro, in una nota diffusa dall’Università di Trento.

 

Obiettivo: personalizzare i trattamenti immunoterapici

Lo studio, spiega Segata, “mostra che in effetti studiare il microbiota è importante per poter migliorare e personalizzare i trattamenti immunoterapici per il melanoma, ma allo stesso tempo suggerisce che, considerando anche la variabilità da persona a persona del microbiota intestinale, sono necessari studi ancora più ampi per capire quali siano le caratteristiche principali che conferiscono al microbiota una maggiore probabilità di attivare una risposta positiva all’immunoterapia. Ci sono studi già pubblicati che dimostrano che la dieta, ad esempio attraverso l’assunzione di molte fibre, gioca un ruolo importante in questo senso e altri sono in corso per definire con precisione il legame alimentazione-microbiota-risposta immunitaria. Dobbiamo in sostanza identificare quali specifiche caratteristiche del microbiota sono direttamente legate ai benefici clinici dell’immunoterapia per poter poi sfruttare queste caratteristiche in nuove terapie personalizzate di supporto all’immunoterapia“.

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