Il tumore della mammella è in costante aumento nella popolazione femminile, sebbene programmi di screening, maggiore informazione e consapevolezza abbiano aumentato il tasso di diagnosi precoce.
Dopo la chirurgia, però, possono essere spesso necessari ulteriori trattamenti medici per incrementare i tassi di guarigione come la chemioterapia, i farmaci a bersaglio molecolare, l’immunoterapia e la radioterapia.
Si è tenuto presso l’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande un convegno ECM dal titolo “Definizione del percorso di cura della paziente con tumore della mammella dal setting precoce allo stadio metastatico: nuovi scenari terapeutici”.
I responsabili scientifici sono stati il dott. Dario Giuffrida, Direttore Dipartimento oncologico e oncologia medica IOM e la dott.ssa Angela Prestifilippo, oncologa IOM.
La senologia dello IOM è diventata Breast Unit nel 2021. Nel 2024 ha effettuato 392 interventi, grazie al lavoro di tutte le equipe multidisciplinari coordinate dal dott. Paolo Fontana, chirurgo senologo, e composto da varie figure professionali specializzate nei vari ambiti: la chirurgia senologica e plastica, l’oncologia, la radiologia, la radioterapia, l’anatomia patologica, la psiconcologia, la medicina nucleare, la genetica, la geriatria, la fisioterapia, le cure palliative e la riabilitazione.
La Breast Unit dello IOM è caratterizzata da un nuovo modello di prevenzione individualizzato basato su fattori di rischio di ogni singola donna e da un approccio che presta una maggiore attenzione alla qualità della vita durante e dopo una terapia oncologica. Infatti, ogni paziente viene inserito in un percorso diagnostico terapeutico assistenziale personalizzato, durante il quale è sempre seguita da un Case Manager.
Inoltre, la comunicazione della diagnosi avviene in presenza degli specialisti, della psiconcologa, del familiare e del Case Manager, dove la preferenza della donna è l’atto finale del processo decisionale.
Aggiungi un commento