Un batterio inattivo, potentissimo antivirale, che vive da anni nelle ghiandole sebacee del viso dei giovani, potrebbe essere usato nella cura contro il Covid-19. Ne parliamo a Prima Pagina Salute, con Beniamino Palmieri, chirurgo e oncologico dell’Università di Modena e con Antonio Pitrelli dell’Asp di Messina, che interviene a titolo personale.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA TERAPIA BATTERICA CONTRO IL COVID-19?
L’utilizzo di batteri nella lotta contro il Covid-19 sta guadagnando attenzione come possibile soluzione terapeutica. Questa terapia si propone di utilizzare specifici batteri per stimolare il sistema immunitario e migliorare la risposta del corpo contro il Covid-19.
Secondo gli esperti, l’introduzione dei batteri potrebbe innescare un aumento delle difese immunitarie, aumentando la produzione di cellule immunitarie come linfociti monociti, macrofagi e linfociti killer. Questa risposta immunitaria potrebbe durare diversi mesi, fornendo una maggiore protezione contro l’infezione virale.
QUALI SONO I BENEFICI DELLA TERAPIA BATTERICA?
La terapia batterica si basa su due tipi di immunità: l’immunità innata e l’immunità adottiva. L’immunità innata viene risvegliata attraverso l’introduzione dei batteri terapeutici, che agiscono come un “trigger” per stimolare le difese immunitarie naturali del corpo.
Questa forma di immunità è rapida e offre una protezione immediata. D’altra parte, l’immunità adottiva, che si ottiene attraverso la vaccinazione o l’esposizione al virus, richiede più tempo per svilupparsi, ma offre una protezione a lungo termine.
QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI DELLA TERAPIA BATTERICA?
Nonostante i potenziali benefici, è fondamentale considerare le possibili controindicazioni della terapia batterica. Tuttavia, secondo gli esperti, questa terapia si è dimostrata generalmente sicura e innocua.
I batteri utilizzati sono normalmente presenti sulla pelle umana da millenni, e quindi non sono associati a choc anafilattici o intolleranze gravi. Al massimo, potrebbero verificarsi leggeri arrossamenti o eritemi nella zona di iniezione, ma non sono stati riportati febbre o altri effetti collaterali significativi.
TERAPIA BATTERICA E CORONAVIRUS: QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL BATTERIO DELL’ACNE?
Un gruppo di ricercatori internazionali ha scoperto un batterio, il Corynebacterium parvum, che potrebbe avere un ruolo significativo nel combattere i tumori umani, oltre a offrire potenziali benefici nel contesto oncologico. Il prof. Palmieri spiega che il batterio in questione è un commensale millenario della nostra cute umana, che svolge una funzione di sorveglianza contro batteri patogeni.
La sua scoperta risale a 45 anni fa, quando un gruppo di giovani ricercatori si cimentò nel testare il suo potenziale contro i tumori umani. Iniettando il batterio in masse tumorali di pazienti, essi osservarono una disgregazione dei tumori entro 48 ore.
Il potere anti-tumorale di questo batterio è stato successivamente brevettato e commercializzato da un’azienda inglese, ma il suo utilizzo come terapia è stato limitato. Lo hanno repertato in Brasile, sotto il nome di Parvulan.
TERAPIA BATTERICA E CORONAVIRUS: QUAL’E’ LA RELAZIONE TRA IL BATTERIO DELL’ACNE E IL COVID-19?
Dopo il primo rifiuto da parte dell’ AIFA, di poterlo utilizzare come anticovid nella prima esplosione pandemica, adducendo il motivo che la registrazione del prodotto, allora denominato e commercializzato col nome di Coyparv, fosse decaduta, un medico, che aveva conservato il batterio nel suo ospedale per decenni, si rese conto che poteva utilizzarlo per prevenire il contagio da Covid-19 e curare le prime fasi dell’infezione.
Nonostante gli sforzi del medico nel sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sanitarie, l’attenzione rimase focalizzata sui vaccini. Pertanto, il medico e un gruppo di colleghi decisero di auto-iniettarsi il batterio e registrarne i risultati per dimostrare l’efficacia e l’assenza di effetti collaterali. Alla fine, ottennero l’autorizzazione limitata per utilizzare il batterio in regime extra-ospedaliero.
TERAPIA BATTERICA E CORONAVIRUS: QUALI SONO I RISULTATI DELL’UTILIZZO DEL BATTERIO AD OPERA DEI MEDICI RICERCATORI?
I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, con oltre mille pazienti trattati che hanno riscontrato un’interruzione rapida del processo infettivo.
Nel corso della pandemia, il batterio è stato utilizzato anche nelle prime fasi del contagio e ha contribuito a ridurre il ricovero dei pazienti, tuttavia, si ritiene che possa essere meno efficace quando il paziente è intubato in terapia intensiva. Adesso sono in corso ulteriori studi per valutarne l’efficacia nelle diverse fasi della malattia.
QUALI SONO LE PROSPETTIVE FUTURE DELL’UTILIZZO DEI BATTERI NELLA CURA DEL COVID-19?
Attualmente, la terapia batterica per il Covid-19 è ancora in fase di validazione e non è ancora stata adottata. Il batterio mostra un notevole potenziale come strumento terapeutico nel combattere il virus, sia nella prevenzione del contagio che nella cura delle prime fasi dell’infezione.
Combinando entrambe le forme di immunità, la terapia batterica mira a potenziare la risposta del sistema immunitario. L’immunità innata amplificata dai batteri terapeutici può fornire una difesa immediata, mentre l’immunità adottiva, ottenuta attraverso la vaccinazione o l’esposizione al virus, garantisce una protezione a lungo termine.
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