Home » Vaccini, parte denuncia social dei medici: “No a serie A e B”. Pediatra: “Solo 50% operatori vaccinati”
Elena Bozzola, medico pediatra iscritta insieme ad oltre 100.000 medici italiani al gruppo Facebook: “Troppi medici libero-professionisti e odontoiatri sono esclusi dalla vaccinazione in questo momento, nonostante abbiano fatto regolare richiesta”

Roma, 5 Febbraio 2021

Ad oggi circa il 50% degli operatori sociosanitari ha ricevuto il vaccino. Non lo hanno voluto? Non direi, sono pochissimi i casi di rifiuto. Mancano i vaccini? Ci sono se dall’8 febbraio nella Regione Lazio partirà la vaccinazione contro il Covid-19 per gli over 80. Allora perché questa disparità? Troppi medici libero-professionisti e odontoiatri sono esclusi dalla vaccinazione in questo momento, nonostante abbiano fatto regolare richiesta. Siamo di fronte a medici di Serie A e medici di Serie B, ma i medici ospedalieri come quelli libero-professionisti e odontoiatri sono tutti operatori sanitari con uguali diritti e doveri“.

A parlare è Elena Bozzola, medico pediatra iscritta insieme ad oltre 100.000 medici italiani al gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-Cov-2 e COVID-19”, una comunità di professionisti nata per scambiarsi informazioni scientifiche.

Le voci di malessere sono molteplici. C’è Antonio che scrive “Sono medico competente, visito più di 50 persone al giorno e mi è stato detto che verrò chiamato quando ci saranno vaccini per tutti“; Oreste, ospedaliero 71enne in pensione e libero professionista che svolge attività ambulatoriale, descrive come “una giungla il percorso per fare domanda e ricevere il vaccino – aggiunge Bozzolae ancora non ha avuto risposte“. A fargli compagnia c’è Mauro, che “nonostante le numerosissime telefonate e pec inviate non ha mai ricevuto risposta. Aspetta il suo turno, ma quando arriverà questo turno? – chiede la pediatra, ripetendo una frase scritta da tanti nel gruppo – ‘I medici non scioperano, al massimo aspettano la fine dell’emergenza per farlo’.

Gli umori dal mondo social sono quelli di una “scarsa solidarietà e attenzione, sebbene in questo periodo sia molto aumentata l’attività di medici liberi professionisti e odontoiatri, perché tante persone preferiscono rivolgersi alle cure in privato piuttosto che recarsi negli ospedali. Molti Ordini dei Medici si sono mostrati vicini, come quello di Pavia che proprio ieri ha inviato una mail per informare questi medici che dal 15 febbraio sarebbero partite le vaccinazioni anche per loro.

Plausi pure all’impegno della Asl Roma2 e di alcune realtà pugliesi, ma ancora troppi medici continuano a sentirsi poco ascoltati. Il diritto ad essere tutelati dal proprio Ordine non dovrebbe dipendere da dove un medico vive. Vaccinarsi non è un privilegio ed è necessario completare la fase 1 vaccinando tutti gli operatori sociosanitari, perché a loro è stato chiesto un grande sacrificio in epoca Covid. Hanno richiamato i pensionati in ospedale – conclude – hanno affrontato turni più pesanti e spesso rinunciato alle ferie“.

1 commento

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  • Il medico libero professionista è spesso come me un anziano medico specialista universitario o ospedaliero in pensione (cioè già dipendente dal SSN), che ha deciso di continuare a dare assistenza ai suoi Pazienti rimasti a lui legati spesso per decenni, che, per lo più anziani, specie in questo periodo, si sentono sicuri solo col contatto professionale in uno studio poco affollato e sempre chiedono se è giusto essere vaccinati. Questo medico è ancora iscritto all’Ordine solo per questa arrività, per la quale paga anche una significativa tassa aggiuntiva annuale allo ENPAM. ed obbligatoriamente si assicura. Ma stato, commissario per il Covid, molte regioni e molte Asl non lo considerano più evidentemente un operatore sanitario, come invece è classificato dalle norme giuridiche. Uno scandalo. E i vaccinati più che prioritari (oltre 500000) raddoppiano lo scandalo.

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