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Asp Trapani, ritardi nei referti istologici: domani l’esito dell’ispezione del Ministero della Salute

Ferdinando Croce
È atteso per domani l’esito dell’ispezione disposta dal Ministero della Salute e svoltasi nei giorni scorsi presso l’Asp di Trapani per fare luce sui gravi ritardi accumulati nella refertazione degli esami istologici del 2024 e dei primi mesi dell’anno in corso.

Il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, ha risposto alle contestazioni sulle criticità del servizio di Anatomia Patologica.

È atteso per domani l’esito dell’ispezione disposta dal Ministero della Salute e svoltasi nei giorni scorsi presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani per fare luce sui gravi ritardi accumulati nella refertazione degli esami istologici del 2024 e dei primi mesi dell’anno in corso.

Una dettagliata relazione preparata dal direttore generale, Ferdinando Croce, ripercorre la vicenda dall’insediamento della nuova governance, avvenuto il 1° febbraio 2024, fino alle azioni intraprese per risolvere la crisi.

Secondo quanto emerge dal documento, solo il 9 luglio 2024, a seguito di una riunione convocata il 2 luglio, il direttore dell’UOC Anatomia Patologica formalizzò per la prima volta l’esistenza di un arretrato di 3.000 esami istologici da refertare. Una situazione che, stando alla relazione, non era stata segnalata durante il passaggio di consegne tra il commissario straordinario uscente, Vincenzo Spera, e Croce.

La relazione rileva che già nell’ottobre 2023, durante un audit presieduto dal precedente direttore sanitario aziendale, era emersa la notizia di ritardi nella refertazione, ma la questione non venne adeguatamente affrontata, tanto che una riunione di follow-up programmata per il 26 ottobre 2023 non si tenne mai, permettendo così l’aggravarsi della situazione.

Un nodo cruciale della vicenda riguarda la grave carenza di medici anatomopatologi. Su nove  posizioni previste in organico, solo tre specialisti risultano attualmente in servizio, nonostante i ripetuti tentativi di reclutamento: dal febbraio 2024 sono stati pubblicati tre avvisi di selezione per incarichi a tempo determinato o di lavoro autonomo, è stata completata una procedura a tempo indeterminato avviata nel 2022 e pubblicato un bando di mobilità per quattro posti. Inoltre, a dicembre 2024, il direttore generale Croce ha revocato un nulla osta per il trasferimento di uno dei tre medici rimasti verso l’ASP di Enna.

Per fronteggiare l’emergenza, la Direzione dell’Asp, sotto la guida di Croce, si è attivata con convenzioni con altre strutture sanitarie pubbliche e collaborazioni con operatori privati. Dall’agosto 2024 è stata avviata una collaborazione con l’ASP di Catania, a cui si sono aggiunte, a gennaio 2025, il Policlinico “Giaccone” di Palermo e, a febbraio l’ARNAS “Garibaldi” di Catania. A queste si è affiancato, dal gennaio scorso, un affidamento a ditta privata.

Grazie a questi interventi, i tempi medi di attesa per i referti hanno registrato un progressivo miglioramento: da 141 giorni di luglio 2024 si è scesi a 63 giorni a dicembre, fino a raggiungere i 15-17 giorni nei primi mesi del 2025, in linea con gli standard attesi.

Un aspetto specifico della vicenda riguarda i campioni provenienti dall’isola di Pantelleria, oggetto di un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Rita Dalla Chiesa. Croce sottolinea di aver rispettato l’impegno assunto di completare la refertazione di tutti gli esami provenienti dall’ospedale “Nagar” entro gennaio 2025, precisando però che tale impegno non riguardava la totalità degli esami arretrati di tutta la provincia, come erroneamente interpretato in una successiva richiesta del Ministero.

La relazione evidenzia anche le criticità nella gestione interna dell’UOC di Anatomia Patologica. Si rileva che i carichi di lavoro per ciascun dirigente medico erano inferiori rispetto a standard nazionali, con un numero di diagnosi annue tra 500 e 1.700 anziché le 2.000-2.500 previste dalle linee guida nazionali che, comunque, non sono di carattere stringente perché “il calcolo varia a seconda della complessità dei casi trattati e viene effettuato tenuto conto anche di esami che, pur rientrando nella competenza delle strutture di Anatomia patologica, sono diversi da quelli istopatologici”.  Nella relazione si sottolinea che sta nella sfera dell’autonomia clinica dei dirigenti medici e nelle responsabilità dirette del direttore dell’UOC l’organizzazione del lavoro.

Dopo il clamore mediatico sollevatosi a seguito di una interrogazione parlamentare nazionale sul caso di una donna di Mazara del Vallo, con il conseguente intervento del governo regionale siciliano, ai primi di marzo è stata attivata una task force coordinata dall’Assessorato alla Salute che ha preso in carico tutto l’arretrato dei primi due mesi del 2025 (1.908 esami) e verificato che l’arretrato ancora da refertare per il 2024 fosse pari a 1.405 esami, dei quali 1.181 già assegnati alle strutture convenzionate.

Con delibere del 13 e 15 marzo, l’ASP di Trapani ha, inoltre, formalizzato un nuovo affidamento ad un’azienda privata e approvato un programma operativo contenente sette azioni, già avviate, per migliorare strutturalmente la capacità di refertazione, inclusa la pubblicazione di una indagine di mercato per un affidamento della durata di 24 mesi per 2.000 esami mensili.

Nella relazione, il direttore generale Ferdinando Croce cita le conclusioni  dell’accertamento ispettivo regionale svoltosi lo scorso 3 marzo, nel quale il DASOE (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico) ha preso atto “della completezza delle azioni adottate dall’attuale Direzione strategica” e convenuto che “ogni utile strumento è stato posto in essere dall’attuale Direzione strategica al fine di porre rimedio al consistente arretrato ereditato“.

Resta da attendere se queste valutazioni saranno condivise anche dagli ispettori ministeriali, chiamati ora a esprimersi sulla gestione di una crisi che ha compromesso la qualità dell’assistenza sanitaria nel territorio trapanese.

Di Ornella Fulco

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