CATANIA – Tremilasettecentonovanta sono in tutta Italia le vittime per i Disturbi della Nutrizione e dell’alimentazione nell’ultimo anno censito, il 2023. È questa la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, dei più giovani.
Dati allarmanti che sono stati al centro del convegno promosso dall’Asp di Catania: “Promuovere una cultura condivisa dei disturbi della nutrizione e alimentazione”, organizzato dall’UOC Servizio territoriale Dipendenze Patologiche, diretta da Fabio Brogna, e dal Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Catania, guidato da Carmelo Florio.
Un confronto tra esperti e accademici per parlare di diagnosi, cura, riabilitazione e organizzazione dei servizi dedicati ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA). Una patologia che riguarda sempre più spesso i giovanissimi e che rappresenta una vera e propria emergenza sociale e sanitaria.
“Il Convegno dedicato ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio – rappresenta un’importante occasione di confronto tra Istituzioni, comunità professionale e realtà territoriali su patologie complesse, la cui incidenza è in costante crescita, in tutte le fasce d’età e con una evidente tendenza alla cronicizzazione. Il contributo della comunità scientifica e degli operatori della rete dei servizi è essenziale per migliorare la qualità e la coerenza dell’offerta assistenziale, in linea con gli indirizzi della programmazione sanitaria regionale. Come Azienda sanitaria, siamo impegnati nella definizione e nell’attuazione di percorsi diagnostico-terapeutici appropriati, integrati e multidisciplinari, che coinvolgano competenze specialistiche intra e interaziendali, in stretta connessione con le famiglie e con tutte le risorse educative, sociali e comunitarie del territorio. L’attivazione dell’Ambulatorio dell’Asp di Catania dedicato ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione si inserisce in questo quadro, in coerenza con il Piano Terapeutico Diagnostico Assistenziale (PTDA) approvato dall’Assessorato regionale della Salute”.
Nel corso dei lavori è stato ricordato che negli ultimi anni si è notevolmente abbassata l’età dell’insorgenza e la pericolosa tendenza alla cronicizzazione dei disturbi negli adulti. Intervenire in tempo per evitare conseguenze gravi, che in alcuni casi possono condurre il paziente a esito infausto, diventa un obbligo da parte dei professionisti del settore.
“I DNA – ha ricordato Fabio Brogna, direttore del Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche dell’Asp di Catania – sono patologie complesse che richiedono un approccio multiprofessionale e multidisciplinare specialistico. Non si tratta, da un punto di vista organicistico, semplicemente di mangiare di più o di meno, ma di problematiche più profonde che coinvolgono aspetti psicologici, fisici e sociali. Se sospettiamo un disturbo della nutrizione o dell’alimentazione non dobbiamo mai sottovalutarlo, perché in poco tempo si possono avere gravi ripercussioni fisiche e mentali. È fondamentale riconoscere precocemente i sintomi e i segnali. Quando notiamo cambiamenti nelle abitudini alimentari o eccessive preoccupazioni nel peso e nella forma del corpo o nelle modalità di assunzione di cibo in una persona, le famiglie o gli amici devono chiedere subito aiuto professionale, perché spesso il soggetto interessato non ha una vera e propria consapevolezza”.
I relatori hanno presentato lo stato dell’arte dei centri dedicati ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione e illustrato il Piano Terapeutico Diagnostico Assistenziale (PDTA) formulato dai tecnici sanitari della Regione siciliana.
Da circa un anno, infatti, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania (nell’ambito dell’UOSD disturbi alimentari e ludopatie, Area dipartimentale dipendenze patologiche – U.O.C. S.T.D.P., all’interno del Dipartimento Salute mentale – DSM di Catania) ha avviato un ambulatorio dedicato esclusivamente ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione in cui opera una equipe formata da psichiatra, neuropsichiatra, medico interno, psicologi, terapisti della riabilitazione psichiatrica, dietisti, biologo nutrizionista, assistente sociale e infermieri. L’ambulatorio territoriale è collegato in rete con i Ser.T con la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza ospedaliera e territoriale e con ambulatori sul territorio di altre Aziende sanitarie. Sono più di cento i pazienti – sia adulti che nell’età della transizione, in metta maggioranza si tratta di donne – di cui l’equipe si occupa e che si vanno ad aggiungere a quelli trattati dalle singole unità operative. Pazienti complessi che richiedono cure specifiche e articolate, ciò a conferma della crescente richiesta di trattamento di queste patologie, emergenti sia nei giovani che negli adulti.
“I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione coinvolgono da tempo il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Catania in tutte le sue articolazioni – ha spiegato il direttore del Dipartimento, Carmelo Florio. – In età evolutiva, il punto di riferimento storico è rappresentato dall’UOC di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale di Acireale; per l’età adulta, l’assistenza è garantita da anni attraverso i SER.D e i Centri di Salute Mentale. L’istituzione dell’UOSD Disturbi Alimentari e Ludopatie e l’attivazione di un Ambulatorio specialistico dedicato – che comprende anche l’età evolutiva – rafforzano oggi la capacità del nostro Dipartimento di assicurare percorsi strutturati, basati su un approccio integrato e multidisciplinare. Il Convegno rappresenta un momento utile per aggiornare le competenze cliniche, condividere le esperienze maturate nei diversi setting assistenziali e valorizzare il contributo di tutti gli attori coinvolti, dalle Istituzioni sanitarie alle realtà sociali e comunitarie. Garantire continuità assistenziale e percorsi di cura appropriati richiede un impegno condiviso e sistematico tra servizi, territorio e famiglie”.
Diverse le sessioni di lavori dedicate, tra l’altro, ai servizi territoriali e ospedalieri che esistono in tutta la provincia di Catania e all’importanza del lavoro di rete, con il coinvolgimento di famiglie e associazioni.
Alla due giorni organizzata dall’Asp di Catania hanno partecipato infatti le associazioni dei familiari, l’Ufficio scolastico regionale per l’ambito territoriale di Catania per la prevenzione nelle scuole effettuata dall’equipe sentinella dell’ambulatorio e il CUS Catania per la prevenzione nel setting sportivo con la collaborazione della Federazione dei medici sportivi. Il programma di prevenzione per l’individuazione precoce dei disturbi alimentari negli adolescenti nel setting scolastico è stato inserito nella cornice del PRP 2020-2025 azione PP04 dipendenze. Attraverso la somministrazione anonima di questionari “EAT 26” a 166 studenti è emerso che il 15,88% degli studenti intervistati ha ottenuto un punteggio superiore a 20, punteggio che statisticamente allarma gli operatori per i rischi di potenziali sviluppi di DNA.
È stata anche l’occasione per ricordare l’esperienza che negli anni è stata maturata nel trattamento di queste patologie dagli altri attori sia territoriali che ospedalieri dell’Asp di Catania, del centro Rodolico San Marco congiuntamente alle Comunità Terapeutiche extraregionali accreditate che con il loro contributo hanno confermato quanto l’integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e comunità sia fondamentale per la gestione e la presa in carico dei pazienti con un disturbo conclamato di alimentazione e nutrizione.
Presenti alla sessione inaugurale i vertici dell’Asp di Catania: il direttore generale Giuseppe Laganga Senzio, il direttore sanitario Giuseppe Angelo Reina e il direttore amministrativo, Tamara Civello. E ancora il sindaco di Catania, Enrico Trantino, l’assessore ai Servizi sociali, Bruno Brucchieri, il responsabile del Servizio 5 del DASOE (Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico) Francesco Grasso Leanza. Tra gli ospiti della sessione inaugurale anche la dottoressa Maria Grazia Vasta, referente Salute USR per la Sicilia per l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia-Ambito di Catania, il coordinatore regionale Rete civica della salute, Pieremilio Vasta.
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