Non solo un consesso di accademici, al lavoro su temi iper specialistici, ma una tre giorni per parlare delle maggiori urgenze da cui dipende la qualità della vita dell’uomo nel XXI secolo: secolo di profonde e rapidissime trasformazioni tecnologiche e scientifiche, e contemporaneamente di crisi che minacciano la nostra specie, da quelle economiche a quelle ambientali, da quelle demografiche a quelle legate alle guerre e alla povertà, dove la cultura della salute e il farmaco potranno fare la differenza.
Milano, 12 Novembre 2019
«Il mondo del farmaco sta vivendo un periodo esaltante, una sorta di nuovo Rinascimento – spiega il Presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF) Alessandro Mugelli alla vigilia del nuovo Congresso SIF –. Parafrasando Dickens, potremmo dire che per il mondo del farmaco questi sono i tempi migliori e che questi sono i tempi peggiori».
Il lavoro del ricercatore è radicalmente cambiato rispetto al passato e ci sono migliaia di nuovi potenziali farmaci in sviluppo preclinico e clinico: ma come valutare il valore dell’innovazione nel campo delle nuove molecole che dal laboratorio devono arrivare in farmacia e negli ospedali? Già, perché, data l’enorme spesa (per creare un nuovo farmaco parliamo di circa 2 miliardi di dollari e dai 10 ai 20 anni di ricerca) è necessario studiare quali benefici porterà.
Un fatto, intanto, è certo: anche se i denari richiesti sono tanti l’accesso universale a farmaci e terapie è un privilegio che l’Accademia, l’Industria e il mondo regolatorio difenderanno mettendo in campo ogni sforzo.
In Italia, infatti, la sostenibilità del diritto alla cura, così come costituzionalmente garantito, è rivolta a tutti i cittadini grazie al Sistema sanitario nazionale. Eppure, questo istituto si trova attualmente in grande crisi: come per ogni voce di spesa dello Stato, anche nel campo della sanità, infatti, la coperta è corta, mentre la popolazione italiana è sempre più anziana e quindi aumentano il carico per medici e ospedali, sia in termini di lavoro che di costi.
Quanto durerà ancora il privilegio di una assistenza gratuita? È questione di tempo, dopodiché dovremo affidarci alle costose assicurazioni sanitarie come negli Stati Uniti, oppure ci sono modi e formule di razionalizzare nuovamente il sistema?
Le nuove terapie contro il cancro: dalla CAR-T all’immunoterapia (valsa il premio Nobel per la Medicina 2018) sino alla terapia genica, interventi che soltanto dieci anni fa sembravano fantascienza e oggi promettono di abbattere la mortalità, colpendo i tumori come non era mai stato fatto prima.
Big data sanitari: viviamo con cellulari conta passi, orologi conta calorie e cardiofrequenzimetri. Funzionano? È questo il futuro della prevenzione? Immaginate una casa con la doccia a sensori che ogni giorno vi mappa i nei per avvisarvi se qualcosa è cambiato. Oppure un microchip circolante nel sangue che vi avverte che state per avere una emorragia o un attacco cardiaco, mentre invia dati all’ospedale più vicino. Quali problemi con la privacy?
Farmaco-resistenza: utilizziamo troppi antibiotici, anche quando non servono, come durante una banale influenza, e così, i batteri hanno tempo di imparare i segreti delle nostre armi, mutano e diventano sempre più aggressivi. L’abuso di antibiotici, e quindi la dispersione nell’ambiente, ha infatti favorito la “convivenza” tra queste molecole e microorganismi, insegnandogli a trasformarsi, evolvendosi per diventare più resistenti. Come ne usciremo?
Farmaci per «curare il cervello»: negli ultimi anni diverse importanti case farmaceutiche, in tutto il mondo, hanno smesso di fare ricerca su Alzheimer e altre demenze. I risultati, infatti, non pagano gli sforzi. Pare proprio che siamo allo stallo: ma è proprio vero? Come e dove continua la lotta alle malattie neurodegenerative?
Oppioidi, in USA la strage di morti per overdose sta facendo sospettare che la “epidemia” si allarghi oltreoceano: è proprio così? Il parere degli esperti in queste molecole e nella terapia del dolore e, per l’occasione, un nuovo documento SIF ad hoc: cosa avverrà in Italia?
E ancora: cannabinoidi, dalle vecchie alle nuove droghe d’abuso; stress: quale legame con la depressione? Povertà farmaceutica in Italia: l’identikit del cittadino che non può permettersi di curarsi e perché. Farmacoterapia dell’obesità, nuove molecole contro l’alcolismo e molto altro.
Di fronte a queste emergenze c’è bisogno di formare gli operatori sanitari, certamente, ma anche la società civile: ecco perché i mass media sono un canale fondamentale ed ecco perché chiediamo la vostra partecipazione.
Ed ecco, infine, perché le kaywords dell’imminente Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacologia sono: Ricerca, Innovazione, Sostenibilità, Appropriatezza e Formazione.
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