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Anche in Italia entra in vigore il divieto di usare la plastica monouso

E’ entrato in vigore il 14 gennaio il decreto che vieta l’uso della plastica monouso in Italia. Il decreto di recepimento della direttiva europea “Single Use Plastic” del 2019 esclude diverse categorie di prodotti.

Di Melania Sorbera

Tra i prodotti vietati non solo piatti, forchette e cannucce monouso ma anche i bastoncini cotonati per le orecchie, gli agitatori per le bevande, le aste da attaccare a sostegno dei palloncini, i contenitori e le tazze per le bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi e alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso. Vale a dire “recipienti quali scatole con o senza coperchio” usati per alimenti che sono destinati al consumo immediato, sul posto o da asporto e che, senza ulteriore preparazione, sono generalmente consumati direttamente dal recipiente, compresi i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti, sempre pronti per il consumo immediato. Tra le possibili alternative per utilizzare prodotti monouso si sta già pensando a plastica biodegradabile e compostabile, che attirano però le polemiche degli ambientalisti attirando la possibilità di multe salate per i trasgressori: dai 2.500 ai 25 mila euro.

Intanto la “Lega Tumori” fa sapere che “al momento sui danni da microplastica mancano studi sugli uomini. Iniziano ad essercene invece sui cosiddetti interferenti endocrini, cioè le sostanze in grado di interferire col sistema endocrino. I principali imputati sono i bisfenoli, soprattutto il BPA, cosiddetto bisfenolo A e gli ftalati DEHP. Sono composti chimici usati per migliorare la flessibilità e la modellabilità della plastica. Sostanze in grado, in teoria, di interferire con l’organismo e alterare l’equilibrio ormonale, che è fondamentale per lo sviluppo del neonato, lo sviluppo sessuale e le attività riproduttive. Gli altri Paesi hanno varato misure per ridurre il consumo di prodotti in plastica monouso e promuovere la diffusione di prodotti e imballaggi riutilizzabili. La Francia, ad esempio, ha vietato la vendita di frutta e verdura confezionata in plastica nei supermercati. La Spagna sta andando nella stessa direzione, mentre la Germania ha introdotto una legge che obbliga gli esercenti a mettere a disposizione dei consumatori alimenti e bevande anche in contenitori riutilizzabili, sia per il consumo sul posto che da asporto. In Austria invece è stato da poco approvato un disegno di legge che obbliga la vendita di una quota di bevande in contenitori riutilizzabili”.

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