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Continua la saga delle false vaccinazioni Covid-19: a Palermo altri due arresti

L’inchiesta sulle false vaccinazioni contro il Covid-19 condotta dalla Digos di Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis, all’hub “Fiera del Mediterraneo” non si ferma.

Di Melania Sorbera

Come da noi precedentemente scritto in un altro articolo, pubblicato a gennaio, erano due le infermiere finite in carcere per peculato e falso nell’ambito della stessa inchiesta. Entrambe, dell’ospedale Civico di Palermo, avevano fatto finta di somministrare vaccini anti-Covid-19. La prima, colta in flagranza dalle telecamere fissate all’hub della della Fiera del Mediterraneo, Anna Maria Lo Brano, avrebbe dichiarato di averlo fatto per soldi, 400 euro a falsa inoculazione, per sostenere le spese universitarie del figlio. La seconda, sorpresa a gennaio, Giorgia Camarda, di 58 anni, si era fatta iniettare una finta terza dose, dalla collega arrestata a dicembre. Le infermiere facevano finta di somministrare un vaccino che poi finiva all’interno di una garza. A dicembre erano stati arrestati anche il leader dei No Vax, in Sicilia, Filippo Accetta e due commercianti palermitano. In quell’occasione Renato Costa, commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, alla nostra testata di informazione dichiarò: “La cosa che più ci fa male e ci indigna è vedere i filmati delle intercettazioni che mostrano queste due infermiere buttare dosi di vaccino. Va contro tutto quello per cui ci stiamo spendendo da mesi: portare il vaccino ovunque, perché non ci bastava che la gente venisse all’hub. Abbiamo capito molto presto che bisognava raggiungere i tanti che non sarebbero potuti arrivare da noi e così facendo siamo riusciti a convincere molte persone a vaccinarsi. Agire in questo modo è tradire una missione – quella di cercare di proteggere più utenti possibili – ma anche la propria professione e i tantissimi colleghi che lavorano duramente ogni giorno per combattere la pandemia. Speriamo che le indagini si chiudano presto, insieme a questa parentesi isolata e dolorosa”. A quanto pare l’indagine non si è ancora chiusa perché qualche giorno fa gli agenti della Digos della Questura hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari per corruzione, falso ideologico e peculato, emessa dal Gip di Palermo nei confronti della segretaria di uno studio di medicina di base, palermitano, e di un medico in pensione.

I due indagati avrebbero avuto un ruolo nella vicenda che ha portato agli arresti dei mesi scorsi. Gli arrestati, dietro pagamento di soldi, avrebbero trovato pazienti che non avevano alcuna intenzione di vaccinarsi e si sarebbero rivolti all’infermiera dell’hub accusata di avere eseguito le false inoculazioni. Tra di loro ci sarebbe anche un pregiudicato. Nel corso delle indagini, tramite intercettazioni telefoniche e ambientali e analisi dei telefoni sequestrati ad alcuni indagati, è emerso che la segretaria e il medico in pensione, avrebbero istigato l’infermiera a simulare le vaccinazioni, percependo 400 euro per ogni falsa vaccinazione. Compenso che avrebbero poi diviso con l’operatrice sanitaria infedele.

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