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Ecco perché i figli “perfetti” sono spesso adulti infelici

Non è facile essere genitori ma non è facile neanche essere figli. In base ad un documento dell’UNICEF, di settembre del 2020, gli adolescenti italiani dichiarano di essere soddisfatti solo nel 76% dei casi, occupando il 19esimo posto in una classifica di 41 Paesi del mondo.

Di Melania Sorbera

In base al documento, i bambini e gli adolescenti dei Paesi Bassi – che presentano però alti tassi di obesità e livelli di stress legati alle pressioni e prestazioni scolastiche – risultano essere al primo posto della classifica. Il 90% dei 15enni olandesi si dice, infatti, soddisfatto della propria vita. Nell’81% dei casi questi ragazzi dichiarano, inoltre, di avere una certa facilità a fare amicizia, in Italia sono solo il 79%. In generale gli olandesi dichiarano di avere un alto senso di appartenenza alla scuola mentre gli italiani, in questo, compaiono al 14esimo posto. La ricetta per essere genitori perfetti? A quanto pare non esiste. I figli perfetti? Meglio di no anche perché i figli perfetti sembrano essere anche i più infelici. Gli errori sono tappe obbligate della crescita di un bambino. A dirlo sono psicologi e psicoterapeuti. Molte mamme e molti papà però sono troppo esigenti nei confronti dei loro figli. La competizione diventa spesso un valore irrinunciabile da trasmettere anche ai figli. Dietro questo atteggiamento si può nascondere un disagio genitoriale. Vi può essere la volontà di riscatto sociale e professionale dei genitori; vi può essere la volontà di controllare e rimandare l’autonomia dei figli; si può nascondere anche una crisi di coppia.

Secondo John Bowlby psicologo, medico e psicoanalista britannico, che ha elaborato la teoria dell’attaccamento: “Avere attenzione, essere in grado di accudire, proteggere e avere capacità di riconoscere quali sono le esigenze fisiche del bambino è la prima funzione di un buon genitore che costruirà per il bambino una “base sicura”“. A rendere la vita felice dei bambini, come dimostra il documento dell’UNICEF, sono alcune caratteristiche ricorrenti come: una certa indipendenza alla quale i bambini sono abituati da piccoli, la fiducia da parte di genitori e la percezione di poter avere un rapporto aperto e diretto con gli adulti, la vita all’aria aperta e la condivisione dell’esperienza con altri bambini della loro stessa età. I figli non possono accontentare genitori esigenti che li costringono ad ubbidire alla loro volontà. Un figlio perfetto non è un figlio felice, ma un figlio frustrato. Accontentare sempre il genitore significa poi rinunciare all’indipendenza mentale, alla sicurezza che dovrà un giorno accompagnare il bambino diventato adulto.

Non esiste un manuale per essere un genitore perfetto – dichiara Danila Polizzi, pedagogista – e di conseguenza non esiste un modello del figlio perfetto. Al massimo ci possono essere dei criteri che soddisfano le aspettative dei genitori, ad esempio i genitori che vogliono che il figlio si applichi nello studio. Bisogna, in ogni caso, rispettare le inclinazioni dei figli, assecondare i ragazzi e accompagnarli nel loro cammino e nelle loro scelte“.

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