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Il piede d’atleta: una patologia sconosciuta e sottovalutata

Non si sa come mai molti ne soffrono ma nessuno la conosce. Il piede d’atleta o tinea pedis, non è una caratteristica esclusiva degli sportivi ma una patologia insidiosa che potrebbe coinvolgere tutti. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

Iniziamo col dire che il piede d’atleta colpisce con maggiore facilità individui che hanno le difese immunitarie deboli ma anche chi già soffre di determinate patologie, come, ad esempio: AIDS, diabete, disfunzioni circolatorie  o dermatiti. A queste patologie si aggiungono dei fattori esogeni, legati alle condizioni ambientali, che se concomitanti o presenti in più occasioni possono scatenare da soli la patologia. Vediamo quali sono: l’abitudine a camminare scalzi pubblici; una cattiva traspirazione del piede; un accumulo di umidità nei piedi o nelle scarpe; le calze inadeguate, troppo umide, le scarpe troppo strette.

I microorganismi responsabili del piede d’atleta sono funghi dermatofiti, miceti in grado di colonizzare la cheratina, la principale proteina che costituisce lo strato più superficiale della pelle. Sostanza di cui si nutrono. Tra questi funghi, quelli più conosciuti, vi sono: il Tricophyton rubrum; il Tricophyton mentagrophytes variante interdigitalis e l’Epidermophyton floccosum. Si tratta di miceti antropofili, vivono a contatto con l’uomo e si trasmettono per contatto diretto o indiretto anche con le semplici spore, in grado di sopravvivere per mesi nelle scarpe, nei tappeti, nei tappetini da bagno, negli spogliatoi e nelle docce.

I sintomi del contagio sono diversi. Negli stadi iniziali, l’infezione interessa l’area compresa tra le dita del piede, in genere, fra il terzo e il quarto dito o tra il quarto e il quinto dito, successivamente la patologia può estendersi alla pianta del piede o al dorso e alle unghie.

Gli aspetti caratteristici della patologia sono: l’eritema, con cute arrossata, il prurito, la desquamazione cutanea, la comparsa di piccole vesciche, i piedi maleodoranti, l’ispessimento cutaneo e le unghie contorte, con tendenza ad indebolirsi. Se la patologia non viene trattata in tempo, si possono formare tagli e sovrainfezioni più gravi.

Tra i vari trattamenti, vi sono quelli specifici ad uso topico, come: spray, pomate, polveri e unguenti. Questi farmaci, per la maggior parte appartenenti alla classe degli imidazoli, possono scatenare ipersensibilità o reazioni allergiche, proprio per questo, prima di iniziare la terapia occorre, sempre, il parere del medico.

Alcuni principi attivi efficaci per uso topico sono: il miconazolo, il clotrimazolo anche associato a betametasone; l’econazolo utilizzato anche per la cura dell’impetigine; il ketoconazolo; il ciclopirox e il tolnaftato. Tutti gli antimicotici appena descritti possono essere associati ad un farmaco steroideo debole, come l’idrocortisone. Qualora tale trattamento fallisca, si presentino recidive o l’infezione sia particolarmente estesa, occorre iniziare una terapia per via orale.

Tra i farmaci più noti per la cura del piede d’atleta, i principi attivi sono: la griseofulvina; l’itraconazolo e la terbinafina. Generalmente, agiscono in breve tempo, 2 o 3 giorni, riportando benefici evidenti. Sarebbe meglio non interrompere la terapia non appena si notano miglioramenti ma terminare il ciclo di farmaci, per prevenire le forme recidivanti. Oltre ai farmaci vi sono anche i rimedi naturali, utilissimi anche per la prevenzione. I principi attivi ad azione antisettica e purificante, si possono ottenere dalla lavanda, dai semi di pompelmo, dall’ananas, dal timo e dall’echinacea.

 

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