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Insonnia: attenzione se si mangia troppo

L’insonnia non si riferisce soltanto alla mancanza di sonno notturno ma anche alla mancanza di un sonno ristoratore. Aver consumato pasti troppo abbondanti è una delle cause.

di Melania Sorbera

L’insonne è tale quando non solo dorme poco ma anche quando dorme male e non ottiene un ristoro adeguato al mantenimento delle normali attività quotidiane. Generalmente, possiamo definire l’insonnia come il risultato di cattive abitudini: alimentari, fisiche, abitudini legate a ritmi di vita sbagliati.

Gli individui possono avere un tempo di addormentamento lungo, un numero di risvegli notturni elevato o un risveglio molto precoce al mattino, tuttavia, gli insonni non sono omogenei, né per quanto riguarda le cause del disturbo, né per il modo in cui lo manifestano, né per quanto riguarda la terapia.

TIPI DI INSONNIA

L’insonnia si suddivide in diverse patologie:
insonnia psicofisiologica
insonnia associata al consumo di pasti eccessivi
insonnia associata al consumo di alcol e droghe
insonnia associata al consumo di farmaci
insonnia associata a disturbi psichiatrici
insonnia associata a disturbi respiratori
insonnia associata alla sindrome delle gambe senza riposo e insonnia associata a malessere fisico o ambientale

IN COSA CONSISTE IL SONNO

Prima di approfondire l’insonnia legata al consumo eccessivo di cibo spieghiamo in cosa consiste il sonno. Esso presenta un’alternanza regolare di fasi non-REMfasi REM costituita da cicli di durata simile tra loro. Dopo essersi addormentato il soggetto passa progressivamente dallo stadio 1 del sonno non-REM, che dura tra i 70 e i 90 minuti alla prima fase REM che dura circa 15 minuti.

Il primo stadio, dunque, dura circa 80/100 minuti. Dopo il primo stadio, si susseguono dei cicli di durata piuttosto costanti, dove il sonno REM tende ad aumentare a scapito del sonno non-REM, sono gli stadi 3 e 4, del sonno profondo. Durante la notte il sonno REM costituisce circa il 25% della durata totale del sonno. È possibile che tra i vari cicli vi siano momenti di veglia.

Le fasi di sonno profondo sono più prolungate soprattutto nella prima metà della notte. Se ci si sveglia in questi momenti spesso si è senza orientamento e spaesati. Nello stadio 5 la soglia di risveglio è elevatissima, nonostante il nostro cervello sia molto attivo. In questa fase i nostri muscoli sono completamente rilassati.

IL CONSUMO ECCESSIVO DI CIBO

Mangiare troppo, a maggior ragione se lo si fa poco prima di dormire, non predispone ad una buona notte di sonno, soprattutto perché si dorme in modo profondo, come abbiamo visto, nella prima parte della nottata, quella in cui l’organismo è impegnato a digerire.

Stando supini e non in piedi o seduti, l’intero processo metabolico si allunga influenzando, dunque, il riposo. Se si consuma cibo piccante o troppo speziato, questo può causare bruciori di stomaco o reflusso gastroesofageo.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine, anche gli alimenti a base di latte e grassi possono interferire con il sonno, così come una dieta povera di fibre e ricca di zuccheri. I grassi sono gli ultimi a lasciare lo stomaco, dopo proteine e carboidrati e se consumati in quantità possono rallentare la digestione provocando, anch’essi, reflusso gastroesofageo. Consumare pasti eccessivi, anche a base di grassi, non favorisce quindi il sonno perché rallenta la digestione e l’assorbimento degli alimenti nello stomaco.

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