Home » Ospedale Elastico: una risposta all’emergenza. AIIC lancia una proposta per adeguare strutture e dotazioni tecnologiche

Se ne è discusso in occasione del XX Convegno Nazionale l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (“EMERGENZA SSN! Ripartiamo insieme da competenze, tecnologie, organizzazione” – 10-13 novembre)


Roma, 11 Novembre 2020

L’ospedale è un organismo complesso, tecnologicamente immenso e ramificato, interconnesso e governato sulla base di valori chiave, come sicurezza, affidabilità, qualità, innovazione, sostenibilità, disponibilità. Ma cosa accade quando un’emergenza – come quella da Covid-19 – si abbatte sul sistema complessivo chiedendo tempi di reazione immediati e capacità di modulare gli interventi in forma duttile e intercambiabile?

Nel corso del suo XX Convegno Nazionale l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (“EMERGENZA SSN! Ripartiamo insieme da competenze, tecnologie, organizzazione” – 10-13 novembre) ha dedicato una delle sue sessioni più importanti al tema dell’Ospedale Elastico. Di che si tratta? “Abbiamo definito in questo modo proprio la struttura ospedaliera che è in grado di rispondere in maniera flessibile ed adattabile alle diverse sollecitazioni”, precisa Umberto Nocco, vicepresidente AIIC e interprete di questo approccio degli ingegneri clinici. “Lanciando il tema dell’ospedale elastico – facendo tesoro delle esperienze internazionali che abbiamo intercettato e con cui ci siamo confrontati anche nella prima fase della pandemia – abbiamo provato a definire la possibilità di avere una struttura sanitaria in cui le dotazioni tecnologiche healthcare siano sempre pronte a rispondere a necessità di espansione funzionale e fisica per rispondere flessibilmente sia ad emergenze che alle attività elettive”.

Abbiamo bisogno di edifici re-ingegnerizzati, hanno sottolineato gli ingegneri di AIIC nel loro Convegno nazionale, pronti ad adattarsi a qualsiasi necessità sia in termini di percorsi interni, che di dotazione impiantistica, di apparecchiature e di personale in numero e con competenze minimali sufficienti a modificare le attività in base al tipo di paziente che devono trattare, organizzazione e logistica reattiva per far fronte a queste mutate necessità. Questo significa una accurata gestione dei magazzini ed un puntuale monitoraggio delle apparecchiature. E soprattutto significa una linea di comando che a partire dalle Direzioni generali sia in grado di saper governare le emergenze utilizzando il criterio di “ospedale elastico” in tutte le sue possibilità. “Dal punto di vista delle tecnologie medicali – sottolinea Umberto Noccoquesta idea comporta una riorganizzazione della gestione complessiva ed una ri-definizione degli standard tecnologici legati al profilo di assistenza mutevole, così da poter dimensionare correttamente il parco macchine per non correre il rischio di trovarci, in tempi non emergenziali, ad avere tecnologie inutilizzate che invecchiano senza essere attive, rappresentando uno spreco per il sistema”.

www.convegnonazionaleaiic.it

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