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Quarta dose contro il Covid-19: a breve si deciderà se estendere la platea

In Italia che già la prevede per i più fragili si attende, entro la settimana, la decisione della Commissione europea che deciderà che indicazioni dare ai Paesi membri dell’Unione.

Di Melania Sorbera

Prima di prendere una decisione sull’estensione della platea dei vaccinati e sull’età degli stessi, il governo italiano starebbe aspettando le indicazioni dell’Unione europea. La disposizione avverrà nei prossimi giorni. Tra le varie ipotesi, quella di raccomandarla a partire dai 70, 80 anni.

In questo momento in Italia, la quarta dose, o più correttamente la dose booster del vaccino anti-Covid, è somministrata agli over 12 gravemente immunodepressi, che sono “i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e i trapiantati di organi“. “Credo sia opportuna, oltre che per i soggetti fragili e vulnerabili di qualsiasi età, per chiunque abbia più di 80 anni. E sarebbe auspicabile che in Europa si operasse una scelta unica e condivisa in merito, evitando che ogni Paese stabilisca età diverse e non è il caso – ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano – di aspettare l’autunno“.

Cosa fare in autunno? Potrebbe essere disponibile un vaccino universale ma i tempi sembrano ancora lunghi. Potrebbe essere disponibile anche un vaccino diverso, già sotto esame da parte di Ema, il vaccino prodotto da Valneva, basato sull’intero virus SARS-Cov-2, inattivato, quindi ucciso, non più patogeno. Un vaccino in grado di dare una maggiore risposta immunitaria contro il virus e le sue varianti.

Ma quali sono i Paesi che già somministrano la dose booster? In Israele viene fatta agli over 18 con condizioni mediche che lo richiedano o che siano a grande rischio per gli effetti del virus, a distanza di almeno 4 mesi dalla terza dose. Anche gli Usa stanno andando in questa direzione. In Gran Bretagna, potrà essere fatta a partire dalla primavera. La platea target è ridotta però a 5 milioni di persone fra over 75enni, immunodepressi, dai 12 anni in su e ospiti delle case di riposo. In Spagna, invece, la dose booster viene somministrata, dopo almeno 5 mesi dall’ultima, alle persone fragili, come i pazienti in chemioterapia o radioterapia, quelli trapiantati o sotto terapia con farmaci immunosoppressori. La Germania ha fatto la stessa scelta: somministra il secondo booster ai più fragili e al personale medico che ha contatti con fasce a rischio. In Francia la “quarta dose” può essere somministrata “a chi ha da 80 anni in su e ha ricevuto la terza da oltre 3 mesi“.

L’Ungheria, invece, è stato il primo Paese dell’Unione europea a somministrarla a tutta la popolazione.

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