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Tumore al colon: arriva l’anticorpo monoclonale che cura senza chemioterapia

In base ad uno studio rivoluzionario pubblicato sul “New England Journal of Medicine” il nuovo farmaco potrebbe far scomparire il tumore. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

Secondo questo studio, ancora in fase sperimentale perché dovrà essere testato su larga scala, le cellule tumorali responsabili del cancro al colon sono scomparse dopo la cura con un anticorpo monoclonale, il Dostarlimab. Una scoperta rivoluzionaria, messa in atto dai ricercatori inglesi. Bisogna attendere, tuttavia, che lo studio coinvolga un numero di pazienti maggiori rispetto a quelli coinvolti finora: 12 in tutto, affinché si possa procedere al suo utilizzo all’interno dei protocolli, di cura sanitari, di tutto il mondo. I ricercatori hanno somministrato il Dostarlimab appunto, che funziona attaccando una proteina chiamata PD-1, la quale si trova sulla superficie delle cellule tumorali. Questo aiuta il sistema immunitario a smascherare le cellule nascoste, distruggendole. L’anticorpo è’ stato somministrato in monoterapia, ogni 3 settimane, per 6 mesi, in pazienti con adenocarcinoma rettale di stadio II o III, con deficit di riparazione del disadattamento. Questo trattamento doveva essere seguito da un trattamento di chemioradioterapia e chirurgia standard. I pazienti che hanno avuto una risposta clinica completa dopo il completamento della terapia con Dostarlimab avrebbero proceduto senza chemioradioterapia e chirurgia. Non c’è stato bisogno di effettuarle insomma, perché senza traccia di tumore.

Successivamente i 12 pazienti che hanno completato il trattamento con Dostarlimab sono stati sottoposti come gli altri al follow-up, un intervallo della durata di almeno 6 mesi. Si è visto che tutti quanti hanno avuto una risposta clinica completa, senza evidenza di tumore alla risonanza magnetica, alle 18 tomografie a emissione di positroni F-fluorodeossiglucosio realizzate, alla valutazione endoscopica, all’esame rettale digitale e alla biopsia. Al momento della conclusione dello studio, nessun paziente è stato sottoposto a chemioradioterapia o sottoposto a intervento chirurgico e durante il follow-up non sono stati segnalati casi di progressione o recidiva. Questi risultati sono stati rilevati durante un intervallo di tempo che va da 6 a 25 mesi. Non sono stati segnalati eventi avversi di grado 3 o superiore. “Penso che sia la prima volta che questo accade nella storia della lotta contro il cancro. Siamo entusiasti. Penso sia un grosso passo avanti per i pazienti”. Luis Diaz è uno degli autori principali della sperimentazione, parlando al New York Times, ha detto che questa scoperta potrebbe essere anche solo la punta dell’iceberg.

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