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Via libera dell’AIFA ai nuovi vaccini contro la variante Omicron

L’Agenzia Italiana del Farmaco “AIFA”, ha dato il via libera ai vaccini anti-Covid, adattati contro la variante Omicron 1, del virus SARS-CoV-2. La decisione della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia è arrivata dopo il via libera dato lo scorso primo settembre da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali “EMA”.

di Melania Sorbera

La dose di booster contro il virus del Covid-19 aggiornato contro la variante Omicron potrà essere somministrata, secondo quanto indicato dalla Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco, dopo tre mesi di distanza dal ciclo primario di vaccinazione. Secondo quanto indicato dalla stessa commissione la popolazione, a maggior rischio di sviluppare una patologia grave in seguito alla contrazione del virus, è rappresentata dai soggetti che presentano forti fattori di rischio e dagli over “60”.

Per tutti i soggetti sopra i 12 anni di età, si legge in una nota diffusa dalla commissione: “possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale“. Sarà poi una circolare, nei prossimi giorni, a indicare nel dettaglio quali sono le categorie che in via prioritaria potranno presentarsi per le somministrazioni. La macchina organizzativa sarà gestita a livello centrale dall'”Unità per il completamento campagna vaccinale a Palazzo Chigi” guidata dal generale Tommaso Petroni, mentre a livello locale l’organizzazione spetterà alle Regioni. In ogni caso la nuova campagna si affiderà meno ai grandi hub e più alle farmacie e ai medici di famiglia. E partirà alla vigilia delle elezioni del 25 settembre.

Intanto, dal 31 agosto, secondo la circolare del Ministero della Salute, sono cambiate le norme in relazione alla modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di pazienti con Covid-19 in Italia. Per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5, anziché dopo gli attuali 7, purché venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d’isolamento. In caso di positività persistentesi potrà interrompere l’isolamento al termine del 14esimo giorno dal primo tampone positivo, non più 21 giorni, a prescindere dall’effettuazione del test”. Per i contatti stretti in caso di infezione è applicato il regime dell’autosorveglianza, consistente nell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi che possono far pensare alla presenza di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare che nel caso in cui risultati negativo va ripetuto, se ancora sono presenti sintomi, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. Gli operatori sanitari, invece, devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

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