Si chiama Magneto-anastomosi. E’ stata utilizzata per la prima volta in Italia dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ne parliamo a “Prima Pagina Salute” con Pietro Bagolan, direttore del Dipartimento Medico-chirurgico del Feto-neonato-lattante dell’ospedale della Santa Sede.
MAGNETI PER CURARE L’ESOFAGO. IN CHE SENSO?
Magneti per curare l’esofago. La tecnologia magnetica sta diventando sempre più diffusa in medicina per curare diverse patologie.
Una delle applicazioni più innovative riguarda l’anastomosi magnetica, una tecnica che permette di unire due parti di esofago che sono staccate tra di loro a causa di una malformazione congenita, senza ricorrere all’aggressività della chirurgia tradizionale.
I primi cinque casi trattati con questa tecnica all’ospedale della Santa Sede sono stati pubblicati sul Journal of Pediatric Surgery, rappresentando una significativa novità in campo medico.
COS’È LA TECNICA CHE UTILIZZA I MAGNETI?
L’atresia dell’esofago è una malattia congenita rara in cui l’esofago non è canalizzato, creando una sorta di tacca o di interruzione nella tubatura che va dalla bocca allo stomaco.
Questa patologia rende impossibile l’alimentazione del neonato, a meno che non si intervenga chirurgicamente per riunire i due tratti di esofago.
La tecnica innovativa che utilizza i magneti per curare l’esofago si basa sull’utilizzo di due magneti che, attaccandosi tra di loro, creano una comunicazione tra le due parti di esofago interrotte.
Questo metodo, meno invasivo rispetto alla chirurgia tradizionale, consente di ottenere gli stessi risultati chirurgici, riducendo il tempo di degenza in ospedale e garantendo una rapida ripresa del neonato.
La tecnica con i magneti per la cura dell’esofago è particolarmente indicata per i neonati affetti da atresia dell’esofago, ma può essere utilizzata anche per altre malattie congenite dell’esofago.
La diagnosi di atresia dell’esofago viene solitamente effettuata alla nascita, mediante l’inserimento di un sondino morbido dal naso fino allo stomaco per verificare l’eventuale presenza di ostacoli nella tubatura esofagea.
La tecnica dell’anastomosi magnetica è una vera e propria innovazione in campo medico e rappresenta un’opzione terapeutica alternativa alla chirurgia tradizionale.
Grazie alla sua minore invasività, i neonati affetti da atresia dell’esofago possono essere curati in modo efficace e veloce, garantendo loro una vita normale e senza problemi di alimentazione.
QUALI TIPOLOGIE ESISTONO ATRESIA DELL’ESOFAGO E COME LA TECNOLOGIA CON MAGNETI PUÒ ESSERE UTILE?
L’atresia dell’esofago è una malattia rara in cui c’è una comunicazione anomala tra l’esofago e la trachea, che impedisce al cibo di passare normalmente attraverso il tratto digestivo.
Ci sono diverse tipologie di atresia dell’esofago, ma quelle più frequenti sono caratterizzate da questa anomalia nella comunicazione tra l’albero respiratorio e la via dell’apparato digerente.
Recentemente, la tecnologia magnetica ha rappresentato un’importante novità terapeutica per alcuni tipi di atresia dell’esofago.
In particolare, la tecnica dell’anastomosi magnetica può essere utilizzata con successo nei casi di atresia dell’esofago di tipo 1 o di tipo Long Gap, cioè quelle che non presentano la comunicazione anomala tra la via respiratoria e l’esofago.
Sebbene solo il 15% dei bambini con altre forme di atresia dell’esofago possano attualmente beneficiare dell‘anastomosi magnetica, si spera che in futuro questa tecnologia possa essere utilizzata anche per altre tipologie di atresia dell’esofago.
QUALI SONO I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DELL’ANASTOMOSI CON I MAGNETI?
Innanzitutto, la tecnica chirurgica tradizionale, sia aperta che toracoscopica, può essere più aggressiva sul neonato, comportando un atto chirurgico più invasivo. D’altra parte, la chirurgia tradizionale ha il vantaggio di essere stata utilizzata per molti anni, quindi si conoscono bene sia i pregi che i difetti a distanza di tempo.
Per quanto riguarda invece l’anastomosi magnetica, il vantaggio principale è rappresentato dalla minore invasività dell’intervento, che si limita a mettere all’interno dell’esofago due magneti che, attrandosi, creano una sorta di legame tra i due monconi di gioco.
Tuttavia, al momento non si conoscono ancora i risultati a lungo termine di questa tecnologia, quindi non si può ancora fare un confronto completo tra i vantaggi e gli svantaggi delle due tecniche.
CURARE CON I MAGNETI: UNA NUOVA TECNICA INNOVATIVA
La chirurgia è sempre stata una soluzione drastica per molte patologie, ma grazie alla tecnologia oggi esistono terapie chirurgiche mini invasive come la tecnica chirurgica toracoscopica che riducono notevolmente i tempi di intervento e i rischi associati alla chirurgia tradizionale.
Ma la novità più incredibile è l’utilizzo dei magneti per curare alcune patologie. Questi magneti vengono attaccati ai due monconi che devono essere ricongiunti, senza la necessità di effettuare un intervento chirurgico invasivo.
Questa nuova terapia è molto accorciata in quanto l’intervento chirurgico dura solo tra i 40 minuti e un’ora, rispetto alle due o tre ore richieste dalla tecnica standard dell’intervento chirurgico.
Dopo l’intervento, i magneti si trovano ben posizionati e iniziano a lavorare. Nel corso dei giorni successivi, il piccolo spazio tra i magneti si riduce fino a quando si toccano come se non ci fosse più niente tra di loro.
Il momento giusto per andare a tentare la rimozione dei magneti è tra il settimo e il dodicesimo giorno dal loro posizionamento, quando i due monconi si sono saldati e non si allontaneranno facilmente.
Una volta che i tubi non sono più appiccicati, ma attaccati tra loro, si sfilaranno i magneti dalla bocca o dallo stomaco a seconda di dove sono stati posizionati, si farà un controllo radiologico e si vedrà che il contrasto passa attraverso l’esofago senza spandimenti o altre problematiche.
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