Home » Reflusso gastroesofageo: quando diventa una patologia?
Il reflusso gastroesofageo è una patologia che colpisce circa il 20% della popolazione europea. Ma in cosa consiste questa patologia e quando preoccuparsi?

REFLUSSO GASTROESOFAGEO: QUANDO DIVENTA PATOLOGIA

Il reflusso gastroesofageo colpisce circa il 20% della popolazione europea. Quando diventa qualcosa di cui preoccuparsi? Quali sono le sue caratteristiche patologiche? Ne parliamo con la professoressa Roberta Pica, responsabile dell’Unità di Gastroenterologia Territoriale, Centro M.I.C.I. dell’Asl 2 di Roma.


IN COSA CONSISTE IL REFLUSSO GASTROESOFAGEO?

Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita di una parte del contenuto gastrico acido verso l’esofago. Questo passaggio dallo stomaco all’esofago si verifica in modo involontario ed incosciente, senza compartecipazione della muscolatura gastrica e addominale.

Si può presentare in modo continuativo durante la giornata oppure in modo intermittente. Ad esempio, al risveglio, dopo i pasti e durante la notte o solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti, ad esempio, mentre ci si allaccia le scarpe.

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi sono:
bruciore dietro lo sterno che si irradia posteriormente fra le scapole o al collo fino alle orecchie
rigurgito acido in bocca
sensazione di nodo alla gola con difficoltà alla deglutizione
difficoltà digestive
nausea
laringite cronica
 tosse
raucedine
abbassamento della voce
singhiozzo
asma
dolore toracico, simile a quello di natura cardiaca
otite media
insonnia

QUANDO SI PARLA DI MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO?

Se dopo un breve periodo di terapia con gastroprotettori non si ottengono risultati, oppure se ci sono anche sintomi “di allarme” come dimagrimento, debolezza, anemia, è necessario eseguire alcuni test diagnostici.

QUALI SONO I TRATTAMENTI?

La terapia iniziale per il reflusso gastroesofageo si basa su stile di vita adeguato: evitare cioccolata, menta, caffè, cibi fritti, alcolici, pomodoro, agrumi, bevande gassate, kiwi, aceto, brodo di dado, cibi piccanti, spezie, fanno eccezione curcuma e zenzero che, invece, possono ridurre i sintomi da reflusso promuovendo la motilità dell’esofago. Meglio preferire pasti leggeri, con cotture al vapore, al cartoccio e alla piastra.

Evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto quando pesanti o abbondanti e di consumare un pasto leggero alla sera. Poi ci sono i farmaci.

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità

Canali 15 e 81 del DGTV in Sicilia

Pubblicità