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A cosa è dovuta l’obesità?

Sono 800 milioni le persone nel mondo che soffrono di obesità, 23 milioni solo in Italia. In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità da poco conclusa proviamo a capire da cosa dipende questo disturbo così diffuso.

Di Melania Sorbera

Nella maggioranza dei casi, l’obesità è conseguenza di un’alimentazione eccessiva (iperalimentazione), spesso unita ad abitudini di vita sedentarie. In altri termini, l’obesità compare quando le calorie complessivamente introdotte con la dieta eccedono il fabbisogno calorico o energetico dell’organismo. Il fabbisogno energetico dell’individuo è determinato in parte dalla quantità di energia necessaria per mantenere le funzioni vitali dell’organismo a riposo, valore metabolico di base e in parte dall’attività fisica.

Studi recenti hanno evidenziato la base genetica dell’obesità. Ne consegue che, in presenza di una simile predisposizione, l’alimentazione troppo abbondante e ipercalorica, la scarsa attività fisica e, molto spesso, l’ambiente in cui si vive favoriscono l’instaurarsi dell’obesità.

L’obesità è ormai considerata una malattia sociale, le cui conseguenze a livello di morbilità e mortalità hanno indotto l’OMS, oltre che vari studiosi e ricercatori a lanciare ripetuti gridi di allarme al riguardo. Questi appaiono tanto più giustificati in quanto l’obesità risulta in aumento nelle popolazioni dei Paesi più avanzati e in particolare tra le giovani generazioni.

Come si fa a dimagrire? L’unico sistema valido per perdere peso superfluo è quello di spostare il bilancio energetico in modo tale che l’energia introdotta con l’alimentazione diventi minore di quella spesa per l’attività fisica. Pertanto è necessario attenersi scrupolosamente a una dieta povera di calorie ma giustamente equilibrata, prescritta dal medico e svolgere una regolare attività fisica. Il dimagrimento deve, infatti, avvenire in modo lento e controllato. L’attività fisica gioca un ruolo importante nella perdita del peso. Questa deve però essere seguita con costanza e regolarità e non limitandosi a momentanei brevi accessi di dinamismo. Vi sono farmaci in grado di provocare una diminuzione temporanea dell’appetito e aiutare il paziente nel mangiare meno. La perdita di peso conseguente al loro uso, tuttavia, non è dovuta a un mutamento delle funzioni organiche e perciò è raramente costante. E’ da ricordare che disposizioni del ministero della Salute vietano la produzione e la vendita dei farmaci dimagranti.

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