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Acido lattico: qual è la sua funzione e come si smaltisce

L’acido lattico è un composto tossico per le cellule, prodotto in maggioranza dall’attività anaerobica dei muscoli, dopo lo sforzo fisico. Vediamo, in dettaglio, di cosa si tratta.

Un uomo adulto normalmente attivo produce circa 120 grammi di acido lattico al giorno; di questi, 40 grammi sono prodotti dai tessuti, attraverso la retina e i globuli rossi, mentre i rimanenti vengono prodotti da altri tessuti, soprattutto quello muscolare, in base alle riserve di ossigeno dell’organismo. Approfondiamo quest’ultimo caso.

Normalmente, in presenza di ossigeno, il glucosio viene trasformato in energia, acqua e anidride carbonica. Quando il corpo è sotto sforzo e la richiesta di energia aumenta, l’ossigeno prodotto dalla respirazione è insufficiente, alcuni processi metabolici si riducono, si produce meno energia. Il glucosio deve essere lavorato. Attraverso la sua trasformazione produce un eccesso di idrogeno, che deve essere eliminato. L’eccesso di idrogeno si lega all’acido piruvico, una molecola della degradazione del glucosio, formando il lattato. Dai muscoli l’acido lattico passa nel sangue e nel fegato che è in grado di riconvertirlo, nuovamente, in acido piruvico.

L’acido lattico, prodotto dalla muscolatura, ha lo scopo di eliminare l’idrogeno, consentire ai muscoli di proseguire il loro lavoro e fornire ulteriore energia. Quando il livello supera la capacità di smaltimento dell’organismo, subentra la fatica muscolare e il dolore. L’accumulo di acido lattico a livello muscolare fa seguito, quindi, a un esercizio più intenso di quello che l’organismo è normalmente in grado di sopportare, provocando l’incremento del metabolismo anaerobio.

Seppur tossico, l’acido lattico non è un vero e proprio prodotto di rifiuto. Grazie a tutta una serie di processi enzimatici, infatti, questa sostanza, può essere utilizzata per la risintesi di glucosio intracellulare. Poi, per evitare la sensazione di indolenzimento, il movimento fisico dovrebbe essere strutturato per gradi, aumentando progressivamente il carico da un giorno all’altro. La prestazione fisica, infatti, è correlata all’efficienza del metabolismo anaerobico lattacido e dei sistemi di smaltimento a livello ematico, muscolare ed epatico. L’acido lattico viene smaltito nel giro di 2 o 3 ore e la sua quantità si dimezza ogni 15-30 minuti a seconda dell’allenamento e della quantità di acido lattico prodotto.

Contrariamente a quanto spesso si afferma, l’acido lattico non è il responsabile del dolore muscolare avvertito il giorno seguente ad un allenamento molto intenso. Questo dolore è causato da microlacerazioni muscolari che danno origine a processi infiammatori.

L’acido lattico è anche correlato all’incremento delle attività ematiche e linfatiche che aumenta la sensibilità nelle zone muscolari maggiormente sollecitate. Per diminuire la sua produzione si dovrà far seguire alla prestazione una fase di defaticamento a ritmo leggero della durata di 15-20 minuti. Anche il bicarbonato può essere d’aiuto. Il bicarbonato, infatti, è una sostanza alcalinizzante e come tale rappresenta un sistema efficace per tamponare l’acidità del lattato prodotto dai muscoli durante un intenso sforzo fisico.

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