Home » Carenza di sangue: la donazione e le professioni sanitarie

Qualche mese abbiamo parlato della carenza di sangue per i talassemici. Con l’estate la platea di coloro che ne hanno bisogno aumenta. Quali soluzioni? Ne parliamo con Liliana Di Pasquale, presidente Fratres Sicilia e Maria Elena Scirè, responsabile Qualità SIMT dell’Azienda di Rilievo Nazionale ed Alta Specializzazione Garibaldi.


CARENZA DI SANGUE: UN PROBLEMA NAZIONALE

La stagione estiva porta il calo endemico delle donazioni di sangue, aggravato dalla carenza di personale medico ed infermieristico. Il problema della carenza di sangue non è solo un problema siciliano, ma nazionale. L’Emilia Romagna e la Val d’Aosta, solitamente virtuose nella donazione di sangue, quest’anno sono in difficoltà. L’associazione di donatori di sangue lancia un grido d’allarme per la situazione critica, soprattutto in Sicilia, dove ci sono 2.700 talassemici che necessitano di trasfusioni ogni due settimane. È necessario aumentare la sensibilizzazione sulla donazione di sangue e la formazione del personale medico per garantire la sicurezza dei donatori e dei riceventi.

UNA SITUAZIONE CRITICA CHE RICHIEDE ATTENZIONE URGENTE

La carenza di sangue è un problema nazionale che va oltre le singole regioni e colpisce l’intero paese. Pur essendo una questione costante, quest’anno la situazione è diventata ancora più critica a causa della pandemia di Covid-19 e della carenza di personale medico e infermieristico.

Alcune regioni virtuose contribuiscono spesso alle carenze delle regioni meno virtuose. Tuttavia, quest’anno la situazione è ancora più complicata a causa della sofferenza di alcune regioni, come l’Emilia Romagna, che non possono fornire le scorte di sangue necessarie a causa della loro stessa situazione difficile.

Questo ha causato un allarme tra le associazioni di donatori di sangue, soprattutto perché la Sicilia ha il triste primato di avere 2.700 talassemici che necessitano di trasfusioni ogni due settimane. Il problema del sangue quest’anno non è solo un problema siciliano, ma è un problema nazionale che richiede una soluzione immediata.

Il calo endemico delle donazioni durante la stagione estiva è sempre stato un problema, ma quest’anno è stato aggravato dalla mancanza di personale medico e infermieristico, che potrebbe causare ulteriori problemi. Anche se ci sono donatori disponibili, non c’è abbastanza personale medico per effettuare le donazioni.

Per risolvere questa situazione critica, è necessario coinvolgere più medici e infermieri nella formazione e nel prelievo del sangue. I medici e gli infermieri devono avere il corso BLSD per effettuare la raccolta del sangue e devono essere in grado di effettuare almeno 200 unità di sangue intero e 50 unità di aferesi all’anno.

LA CARENZA DI SANGUE: UN PROBLEMA DA AFFRONTARE

La carenza di sangue è un problema che può avere conseguenze gravi sulla salute delle persone. Purtroppo, spesso ci si ritrova in situazioni di emergenza, in cui si rischia di non avere abbastanza sangue per i pazienti che ne hanno bisogno. Questo è il risultato di una serie di fattori, tra cui la scarsa informazione e la mancanza di campagne di sensibilizzazione.

Il problema non è semplice da affrontare, ma ci sono soluzioni possibili. Innanzitutto, è importante sottolineare che negli ultimi due anni, nonostante le difficoltà degli spostamenti limitati, c’è stata una bellissima risposta da parte dei donatori e degli aspiranti donatori. Magari per poter uscire di più da casa hanno sentito molto più intensamente il desiderio di diventare donatori.

Il problema adesso è quello della stanchezza: ai problemi che già affliggono il personale medico e infermieristico si aggiunge anche una scarsa, in alcuni casi assente, informazione. Non si parla mai abbastanza di sangue, ma il sangue è una cosa che serve tutti i giorni.

Non dimentichiamoci che così come accennato poco fa, le nostre specializzazioni e gli interventi chirurgici di alta specializzazione si fanno tutti i giorni e non è comprensibile, non è pensabile, che si debba fare una scelta: dire no, l’operazione si rimanda per mancanza di sangue. La salute è un diritto di tutti, per cui bisognerebbe riuscire a fare campagne pubblicitarie in modo massiccio e martellante affinché si capisca che stiamo parlando di un diritto costituzionale.

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