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Coronavirus: telepsichiatria per i pazienti dell’Ospedale San Paolo di Milano

Prestazioni specialistiche di riabilitazione psicosociale, assistenza e supporto educativo a distanza grazie alla tecnologia di app e social

Milano, 9 Aprile 2020

L’epidemia di Coronavirus ha comportato un’importante diffusione di un disagio psicologico, una sorta di “psicosi del virus” con svariate implicazioni psicosociali. Questo malessere è amplificato dalla cosiddetta “infodemia” ovvero l’abbondanza di informazioni non sempre veritiere e attendibili che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle Istituzioni.

Restare per periodi molto lunghi confinati al domicilio mette a dura prova l’umore. L’isolamento è una condizione complicata, tanto più per chi si ritrova solo, per chi soffre di ansia, depressione o altri disturbi della psiche. È quindi fondamentale che chi soffre di problemi di salute mentale non si senta abbandonato.

I servizi territoriali di Psichiatria dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano garantiscono l’apertura dei diversi Centri e l’assistenza diretta per i casi più gravi. Tuttavia le consuete attività quotidiane hanno subito una riduzione esponendo molti utenti ad una rinnovata solitudine e ad un vuoto sociale e relazionale.

Per contrastare tale fenomeno il “Centro Diurno Ovada 26” del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASST Santi Paolo e CarloPresidio San Paolo – che ha già in carico 111 pazienti residenti nei Municipi 5 e 6 di Milano – ha rimodulato, grazie alla tecnologia, gli interventi e le prestazioni specialistiche di riabilitazione psicosociale. La maggior parte delle sedute si svolge quindi attraverso frequenti contatti telefonici per monitorare lo stato di salute psicofisica, garantendo altresì la reperibilità. È stato inoltre attivato il servizio di telepsichiatria per fornire assistenza e supporto educativo a distanza attraverso strumenti telematici quali “Skype”, “Messaggistica Istantanea”, “WhatsApp” e pagine di interazione e intrattenimento nei principali social network come “Facebook” e “Instagram”. Attraverso tali strumenti i pazienti possono continuare ad interloquire con i proprio Educatori Professionali e, garantiti dall’anonimato, possono interagire per diminuire lo stress ed evitare l’isolamento totale.

Tra gli obiettivi di questo servizio – dichiara la Dott.ssa Valentina Barbieri, Responsabile del Centro di Via Ovada – c’è anche quello di limitare l’esposizione mediatica alle notizie sull’epidemia di COVID-19. Vengono quindi condivise le informazioni e le linee guida provenienti da fonti sanitarie affidabili, ragionando insieme sulla qualità delle informazioni ricevute, sui sentimenti evocati e vissuti e cercando di contenere le reazioni di panico e allarme. “

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