Home » Cosa è la cardiopatia ischemica?

Cardiopatia ischemica, cos’è e cosa fare? Ne parliamo con Marco Caruso, cardiologo interventista all’ARNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo e del professore Corrado Tamburino, Docente di Cardiologia all’Università di Catania e Direttore dell’Istituto di Cardiologia dell’Ospedale Ferrarotto di Catania.


CHE COSA SONO LE CARDIOPATIE ISCHEMICHE?

Le cardiopatie ischemiche sono sindromi croniche e acute in cui il flusso sanguigno verso il muscolo cardiaco è insufficiente. Questo può manifestarsi come il classico dolore al petto noto come angina pectoris o come infarti di diverse tipologie.

QUALI SONO I TRATTAMENTI PER LE CARDIOPATIE ISCHEMICHE?

I trattamenti per la cardiopatia ischemica dipendono dalla gravità della condizione e dalle specifiche esigenze del paziente. Tra questi le opzioni di trattamento più comunemente utilizzate sono:

  1. Terapia farmacologica: i farmaci vengono prescritti per controllare i sintomi, ridurre il rischio di complicanze e migliorare la funzione cardiaca. Alcuni farmaci comuni includono nitrati, beta-bloccanti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), statine e antiaggreganti piastrinici.
  2. Angioplastica coronarica: questa procedura, anche conosciuta come intervento di rivascolarizzazione percutanea, viene eseguita per aprire le arterie coronarie restringenti o bloccate. Durante l’angioplastica, un palloncino viene gonfiato all’interno dell’arteria per ripristinare il flusso sanguigno. Spesso, viene anche inserita una stent metallica per mantenere l’arteria aperta.
  3. Bypass coronarico: procedura chirurgica in cui viene creata una via alternativa per il flusso sanguigno bypassando l’area ristretta o bloccata dell’arteria coronaria. Durante il bypass coronarico, vengono prelevati segmenti di vasi sanguigni sani, solitamente dalle gambe o dal petto, e collegati alle arterie coronarie al di sopra delle zone restringenti.
  4. Terapia di riabilitazione cardiaca: programma di riabilitazione coinvolge una combinazione di esercizio fisico, consulenza nutrizionale, supporto psicologico ed educazione sullo stile di vita sano. La riabilitazione cardiaca mira a migliorare la salute generale del cuore, ridurre i sintomi e prevenire le complicanze.
  5. Cambiamenti dello stile di vita: adottare uno stile di vita sano può avere un impatto significativo sulle cardiopatie ischemiche. Ciò può includere smettere di fumare, adottare una dieta equilibrata, fare attività fisica regolare, gestire lo stress e controllare altre condizioni di salute come l’ipertensione e il diabete.

È importante sottolineare che ogni paziente è unico e i trattamenti possono variare in base alle specifiche condizioni e ai fattori individuali. La scelta del trattamento migliore dovrebbe essere fatta in collaborazione con il medico, che valuterà attentamente la situazione clinica e le esigenze del paziente.

CARDIOPATIA ISCHEMICA: LA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA NELLA GESTIONE DELL’INFARTO MIOCARDICO ACUTO

La cardiologia interventistica, ramo fondamentale della cardiologia, si concentra principalmente sulla gestione delle patologie cardiache acute. Questo settore medico ha dimostrato come sia possibile abbattere la mortalità associata all’infarto miocardico acuto, a condizione di avere a disposizione un sistema efficiente che permetta di intervenire rapidamente.

Grazie a studi clinici che si estendono ormai da tre decenni, è noto che il fattore tempo è critico nel salvataggio del tessuto muscolare cardiaco. Come affermava il professor Tamburino, un infarto causato dall’ostruzione totale di una coronaria richiede un intervento tempestivo per salvare più tessuto muscolare possibile e ridurre la mortalità.

Nella regione della Sicilia, negli ultimi anni è stata attivata la “rete dell’infarto“, un progetto nato dalla collaborazione tra il servizio di emergenza 118 e i centri di cardiologia interventistica siciliani.

Questo sistema permette al paziente, una volta contattato il servizio di emergenza, di essere trasferito direttamente in sala di emodinamica dopo una diagnosi elettrocardiografica.

Nei laboratori di emodinamica siciliani, dotati di personale medico, infermieristico e tecnico altamente specializzato, i pazienti vengono trattati tempestivamente, riducendo così la mortalità extraspitalizia, la morbilità intraospedaliera e migliorando la prognosi a medio e lungo termine.

LA GESTIONE DELLE CARDIOPATIE ISCHEMICHE CRONICHE

Nonostante l’argomento non sia stato affrontato nel nostro ultimo congresso regionale, i cardiologi interventisti attribuiscono grande importanza alle cardiopatie ischemiche croniche e acute, poiché la patologia coronarica acuta rappresenta il “core business” della loro professione.

La capacità di migliorare la prognosi di pazienti acuti attraverso interventi rapidi è una sfida che gli specialisti affrontano quotidianamente.

Il professor Tamburino sottolinea che i pazienti affetti da cardiopatie ischemiche croniche richiedono un monitoraggio costante in centri di riferimento. Esiste un campanello d’allarme che potrebbe suggerire al paziente che qualcosa non va e che potrebbero essere necessari ulteriori esami.

In primo luogo, ogni paziente dovrebbe valutare il proprio profilo di rischio, considerando fattori come ipertensione, diabete, livelli elevati di colesterolo, fumo, obesità e familiarità con la cardiopatia ischemica.

È quasi certo che i pazienti con un alto rischio cardiovascolare svilupperanno una malattia coronarica durante la loro vita. Pertanto, si raccomanda che i pazienti di età superiore ai 50 anni sottopongano a test periodici dal proprio cardiologo.

L’EVOLUZIONE DELLA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA NELLA GESTIONE DELLE CARDIOPATIE ISCHEMICHE

La cardiologia interventistica ha raggiunto importanti traguardi nella gestione delle cardiopatie ischemiche, grazie ai progressi tecnologici e alla formazione culturale continua dei medici. Tuttavia, è fondamentale guardare al futuro e stabilire la programmazione per migliorare ulteriormente le pratiche interventistiche.

La crescita culturale dei giovani cardiologi interventisti rappresenta una priorità per l’avanzamento della disciplina. L’Associazione SICI-GISE si impegna a promuovere la formazione dei nuovi professionisti attraverso eventi periodici e incontri pratici, al fine di consentire loro di acquisire le competenze necessarie per fornire le migliori cure ai pazienti con cardiopatie ischemiche.

QUANTO È IMPORTANTE L’AGGIORNAMENTO PER I CARDIOLOGI INTERVENTISTI?

La rapidità dell’evoluzione tecnologica richiede un costante aggiornamento da parte dei cardiologi interventisti, indipendentemente dall’età. La diagnostica non invasiva anatomica e funzionale è solo uno degli ambiti in cui si sono registrati progressi significativi.

È essenziale che anche i medici più esperti mantengano il passo con i nuovi materiali e le nuove tecniche per offrire ai pazienti il massimo della cura possibile.

L’ETÀ DEI PAZIENTI E LE SFIDE NELLA GESTIONE DELLA PATOLOGIA

L’innalzamento dell’età media della popolazione presenta nuove sfide nella gestione delle cardiopatie ischemiche. I pazienti anziani spesso presentano comorbilità, come il cancro o altre patologie, che richiedono un’attenta valutazione delle strategie terapeutiche.

Il bilancio tra trattamenti invasivi e non invasivi diventa cruciale per garantire il miglior outcome possibile tenendo conto dei rischi specifici dei singoli pazienti.

La gestione delle cardiopatie ischemiche nei pazienti anziani richiede una stretta collaborazione tra diverse specialità mediche. Il coinvolgimento di ematologi, chirurghi, oncologi e altri specialisti è essenziale per valutare attentamente il bilancio rischio-beneficio dei trattamenti, considerando le condizioni specifiche di ciascun paziente.

Questa approccio multidisciplinare permette di individuare la migliore strategia terapeutica per garantire la qualità di vita e la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti anziani affetti da cardiopatie ischemiche.

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