Subito dopo l’infezione da parte del virus della COVID-19, sensori cellulari innescano la rapida produzione degli interferoni. Tuttavia, questa fondamentale reazione antivirale può essere bloccata dalle proteine codificate dal virus. Come? Ne parliamo con Guido Forni, già professore di Immunologia nell’Università di Torino e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, una delle istituzioni scientifiche più antiche d’Europa. Venne fondata a Roma nel 1603.
INFIAMMAZIONE CITOCHINICA: COSA SONO GLI INTERFONI?
Gli interferoni sono molecole essenziali del nostro sistema immunitario che svolgono un ruolo chiave nella difesa contro le infezioni virali. In particolare, sono veri e propri “verbi” del sistema immunitario che guidano l’induzione della risposta contro i virus.
Quando un virus arriva nelle nostre cellule, queste attivano una reazione che protegge la cellula e avvisa tutte le cellule vicine tramite la secrezione degli interferoni e il comando di reagire contro il virus. Questo meccanismo di difesa è estremamente efficace e nella maggior parte dei casi ci permette di non ammalarci grazie alla rapida risposta degli interferoni che proteggono le cellule vicine.
INFIAMMAZIONE CITOCHINICA: COSA SONO LE CITOCHINE?
Alcuni virus, come il virus della Covid-19, possono bloccare la produzione di interferoni, indebolendo il nostro sistema immunitario e consentendo al virus di diffondersi maggiormente. In questi casi, il nostro organismo reagisce rilasciando citochine, molecole che attivano una reazione infiammatoria. Le citochine sono mediatori polipeptidici, non antigene-specifici, che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e diversi organi e tessuti.
Le citochine prodotte da cellule del sistema immunitario sono dette linfochine o interleuchine. Quando una cellula del sistema immunitario individua e riconosce un germe estraneo, ad esempio un virus o un batterio, inizia a produrre citochine come una sorta di richiamo per altri attori del sistema immunitario.
INFIAMMAZIONE CITOCHINICA: IN CHE MODO LE CITOCHINE DIVENTANO DANNOSE?
Le citochine sono molecole che attivano una reazione infiammatoria. Anche se questa reazione infiammatoria è spesso essenziale per combattere il virus, in alcuni casi può diventare eccessiva, causando danni agli organi cruciali e complicazioni gravi come la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).
Pertanto, è importante comprendere come gli interferoni e le citochine lavorano insieme per proteggere il nostro organismo dalla diffusione di virus e dalle conseguenze dannose del processo infiammatorio.
COME FA IL VACCINO A DIFENDERCI DALL’INFEZIONE CITOCHINICA?
Gli anticorpi prodotti dal vaccino neutralizzano il virus, rendendolo incapace di infettare le cellule e di causare l’infiammazione tipica della reazione immunitaria. In questo modo, la presenza di anticorpi indotti dal vaccino protegge contro l’infezione del virus.
Tuttavia, il grosso problema dei vaccini è che la loro efficacia diminuisce dopo 5-6 mesi, in quanto la memoria immunitaria indotta dal vaccino si riduce gradualmente. Ciò significa che è necessario riattivare la memoria immunitaria attraverso una terza dose per mantenere l’efficacia del vaccino nel tempo.
COME SI FA A SCONGIURARE UN’EPIDEMIA VIRALE?
Un’altra sfida riguarda la distribuzione dei vaccini, che finora sono stati resi disponibili principalmente nei paesi più ricchi del mondo, lasciando molti altri paesi con uno scarso accesso ai vaccini. Questo può causare grandi epidemie in questi paesi, con il rischio di creare nuove varianti che potrebbero fuggire alla reazione immunitaria indotta dai vaccini.
Per questo motivo, è importante vaccinare tutta la popolazione mondiale nel più breve tempo possibile, per evitare epidemie e nuove varianti. L’equilibrio tra la necessità di vaccinare più persone possibili e la libertà di scelta delle persone è un problema difficile da risolvere, ma necessario per proteggere la salute umana.
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