Home » Covid-19 e bambini: scoperto il meccanismo che scatena la risposta infiammatoria

All’inizio della pandemia i bambini sembravano essere immuni alle conseguenze del nuovo coronavirus. Andando avanti abbiamo visto che non è così e in alcuni casi, purtroppo, i bambini possono persino sviluppare una grave forma di infiammazione sistemica. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma chiarisce il meccanismo che scatena la risposta infiammatoria.In collegamento da Roma Paolo Palma, responsabile di immunologia clinica e vaccinologia del Bambino Gesù.


COVID-19 E BAMBINI: COSA DICE LO STUDIO DEL BAMBINO GESÙ?

Negli ultimi mesi della pandemia, è stato scoperto che i bambini non sono immuni alle conseguenze del nuovo coronavirus come si pensava inizialmente.

Il responsabile di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il professor Paolo Palma, spiega che questo studio è stato molto importante perché ha permesso di identificare i due meccanismi immunologici infiammatori alla base di due patologie, che nel tempo erano state confuse ma in realtà sono due patologie distinte: la malattia di Kawasaki e la sindrome infiammatoria multisistemica associata all’infezione da SARS-CoV-2.

COVID-19 E BAMBINI: QUALI SONO I SINTOMI IN COMUNE TRA LA MALATTIA DI KAWASAKI E IL CORONAVIRUS?

Inizialmente, si pensava che ci fosse un nesso di causalità tra la malattia di Kawasaki e il coronavirus, proprio perché condividevano un corollario di sintomi comuni come la febbre, la congiuntivite e un certo grado di spossatezza. Tuttavia, nella sindrome infiammatoria multisistemica vi è un quadro molto più grave e diverso anche dal punto di vista dei sintomi.

Grazie allo studio condotto dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma ora è possibile riconoscere meglio questa malattia e identificare una diagnosi precoce per poterla trattare meglio.

COME VIENE IDENTIFICATA LA SINDROME INFIAMMATORIA MULTISISTEMICA?

La sindrome infiammatoria multisistemica è una patologia che può colpire i bambini dopo aver contratto il Covid-19. Uno studio importante ha identificato due anticorpi non descritti precedentemente associati allo sviluppo della patologia infiammatoria.

È importante considerare che non esistevano dei marcatori per la malattia di Kawasaki e per questa sindrome infiammatoria multisistemica, quindi non esistevano test del sangue da fare.  Oggi sappiamo invece che ci sono dei bambini che sviluppano questa patologia con un’influenza anticorpale verso due proteine, una  espressa a livello di vasi sanguigni e l’altra a livello dei fattori cardiaci.

QUALI SONO I SINTOMI DELLA SINDROME INFIAMMATORIA MULTISISTEMICA NEI BAMBINI?

Sappiamo che la risposta infiammatoria associata al Covid-19, è una condizione che si sviluppa a distanza dall’infezione acuta, solitamente 4-6 settimane dopo e molto probabilmente, è correlata alla capacità dell’individuo di controllare la cascata infiammatoria indotta dal virus.

Oltre a febbre, congiuntivite e spossatezza, essa si associa anche a diarrea profusa, ipotensione e un interessamento cardiaco maggiore fino anche a uno stato di choc. Gli autoanticorpi, identificati da noi, possono determinare anche dei danni vascolari.

CHE DIFFERENZE VI SONO TRA BAMBINI E ADULTI IN RELAZIONE AL COVID-19?

Le differenze tra i bambini con infezioni da Covid-19 riguardano la capacità di controllare l’infiammazione, che determina un diverso quadro sintomatologico. Questa ricerca apre anche a nuove terapie precoci con test specifici, che permettono di discriminare la patologia e proporre dei marcatori specifici. Inoltre, questi marcatori che sono i mediatori dell’infiammazione, sono i nostri potenziali target terapeutici.

QUALI FARMACI UTILIZZARE PER CURARE LA SINDROME INFIAMMATORIA MULTISISTEMICA NEI BAMBINI?

Lo studio supporta l’utilizzo di alcuni farmaci che sono stati già utilizzati per il trattamento di questi bambini, come l’inibitore dell’interleuchina oppure l’uso delle stesse immunoglobuline. L’obiettivo è quello di controllare l’infiammazione da Covid-19 e in particolare il meccanismo che coinvolge in maniera drastica il sistema immunitario  dei bambini.

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