Home » Covid-19, report monitoraggio regioni: “Lieve aumento di casi, ma sotto soglia critica. Continuare a vaccinare”
Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità il risultato del monitoraggio degli indicatori per la Fase 2 relativi alla settimana tra l’11 e il 17 ottobre 2021.
Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Roma, 22 ottobre 2021

Questa settimana assistiamo ad una leggera inversione di tendenza, con il tasso di incidenza che torna di poco a salire e si fissa intorno a 34 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti, però al di sotto della soglia dei 50 per 100.000. Anche l’Rt cresce, anche se di poco, e si fissa a 0,86, quindi, comunque, al di sotto dell’unità. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti di area medica e di Terapia Intensiva siamo, rispettivamente, al 4,2% e al 3,7%, quindi ben al di sotto della soglia critica. Questi dati ci indicano che la campagna vaccinale sta avendo un grande successo, per cui bisogna assolutamente continuare a vaccinare e, al tempo stesso, che è bene mantenere comportamenti prudenti“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

 

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 11 ottobre – 17 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione tra fine settembre ed inizio ottobre.

Rimane stabile l’incidenza settimanale a livello nazionale: 29 per 100.000 abitanti (11/10/2021 – 17/10/2021) vs 29 per 100.000 abitanti (4/10/2021 – 10/10/2021), dati flusso ISS. L’incidenza 29 per 100.000 abitanti (11/10/2021 – 17/10/2021 si trova al di sotto della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Nel periodo 29 settembre – 12 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,82 – 0,90), al di sotto della soglia epidemica e in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. Aumenta lievemente l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,89 (0,84-0,93) al 12/10/2021 vs Rt=0,83 (0,78-0,88) al 5/10/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in diminuzione al 3,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 19/10/2021), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 370 (12/10/2021) a 355 (19/10/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce ulteriormente al 4,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 2.665 (12/10/2021) a 2.423 (19/10/2021).

4 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020. Le restanti 17 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio basso.

Una Regione/PA riporta un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

In aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.759 vs 4.551 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (33% vs 34% la scorsa settimana). È in leggero aumento invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 47%). Resta stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (19% vs 19%).

La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.

Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria anche attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.

È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.

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