Home » Covid-19, report monitoraggio regioni: “Epidemia peggiora, completare i cicli vaccinali”
Dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità il risultato del monitoraggio degli indicatori per la Fase 2 relativi alla settimana tra il 25 e il 31 ottobre 2021, presentati dal Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Roma, 5 novembre 2021

Anche questa settimana si nota una tendenza al peggioramento, per quanto riguarda la situazione epidemiologica del Covid-19 nel nostro Paese, e l’incidenza supera i 50 casi per 100.00, per la precisione siamo a 53 casi per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda l’Rt, anche, notiamo una tendenza all’aumento e si fissa a 1,15, quindi al di sopra dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti di Terapia Intensiva e di area medica mostra, anche, un lieve incremento; per quanto riguarda la Terapia Intensiva siamo al 4% e per l’area medica al 5,3%. Data la situazione epidemiologica che mostra una tendenza a leggero incremento nel nostro Paese, ma soprattutto una recrudescenza dell’epidemia in diversi paesi dell’Europa centrale ed orientale, è bene continuare a mantenere dei comportamenti prudenti e, soprattutto, continuare il programma di vaccinazione, sia col ciclo primario che con la terza dose“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 25 ottobre – 31 ottobre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda decade di ottobre.

Si registra ancora un notevole aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 51 per 100.000 abitanti (25/10/2021 – 31/10/2021) vs 41 per 100.000 abitanti (18/10/2021 – 24/10/2021), dati flusso ISS, pertanto al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti.

Nel periodo 13 ottobre – 26 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica. E’ stabile e sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 vs Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,2%, e in aumento rispetto alla settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 2/11/2021), con un aumento del numero di persone ricoverate da 341 (26/10/2021) a 385 (2/11/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta lievemente al 5,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.604 (26/10/2021) a 2.992 (2/11/2021).

Tutte le Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, 2 Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 20 aprile 2020.

15 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 vs 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% vs 33% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 20%).

La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità.

Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.

È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.

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