Home » Covid-19, report monitoraggio regioni: “Rt diminuisce. Omicron al 99%”
I dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, relativi alla settimana tra il 31 gennaio e il 6 febbraio 2022, presentati dal Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il commento del Prof. Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Roma, 11 febbraio 2022

Anche questa settimana si nota un miglioramento della situazione epidemiologica nel nostro Paese e l’incidenza di casi di Covid-19 scende a 962 per 100.000 abitanti. L’Rt, anche, mostra una tendenza alla diminuzione, siamo ormai intorno a 0,89, quindi ben al di sotto dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è, rispettivamente, al 26,5 e al 13,4%, quindi si osserva una costante, anche se lenta, tendenza alla diminuzione della congestione delle strutture sanitarie. Anche se il numero delle infezioni è ancora elevato, la gran parte delle infezioni sono dovute alla variante Omicron che ormai è al 99%, si nota quindi una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica che è, anche, conseguenza del successo della campagna vaccinale e delle misure comportamentali, che sarà bene comunque continuare a rispettare“.

Lo afferma il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 31 gennaio – 6 febbraio 2022. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella seconda decade di gennaio 2022.

Continua la discesa dell’incidenza settimanale a livello nazionale, arrivando sotto 1000 per 100.000 abitanti: 988 per 100.000 abitanti (31/1/2022 – 6/2/2022) vs 1.416 per 100.000 abitanti (24/01/2022-30/01/2022), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (962 per 100.000 abitanti nel periodo 4/02/2022-10/02/2022 vs 1.362 per 100.000 abitanti nel periodo 28/01/2022-3/02/2022, dati flusso dati aggregati Ministero della Salute). La valutazione degli indicatori basati sul flusso ISS, tra cui l’incidenza settimanale, è resa meno affidabile a causa del forte ritardo di notifica di 7 Regioni/PPAA, in particolare si segnala un disallineamento con il flusso dei dati aggregati (Ministero della Salute) superiore al 60% per 2 Regioni/PPAA nella settimana di monitoraggio (si veda Tabella 3 Appendice).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 0-9 anni con un’incidenza pari a 1.966 per 100.000 abitanti, subito seguita dalla fascia d’età 10-19 dove si registra un’incidenza pari a 1.591 per 100.00 abitanti, entrambe però in continua diminuzione rispetto alle settimane precedenti. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva nelle fasce di età 70-79 e 80-89 con un’incidenza di 435 e di 465 per 100.000 abitanti, anch’esse in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Nel periodo 19 gennaio 2022 – 1 febbraio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (range 0,79 – 1,02), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,86 (0,85-0,88) al 1/2/2022 vs Rt=0,89 (0,88-0,9) al 25/01/2022. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 continua a diminuire arrivando al 14,2% (1.376/9.695), al giorno 08/02/2022, rispetto al 16,0% (1.549/9.680), al giorno 01/02/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 1.549 (01/02/2022) a 1.376 (08/02/2022), con un decremento relativo dell’11,2%.

Il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale è anch’esso in leggera diminuzione; è pari al 28,0% (18.337/65.476). Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 19.873 (01/02/2022) a 18.337 (08/02/2022) con un decremento relativo dello 7,7%. L’elevato tasso di occupazione continua ad imporre una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti COVID-19.

Quattro Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto, secondo il DM del 30 aprile 2020, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati e una per la presenza di molteplici allerte di resilienza; una Regione/PA è classificata a rischio Moderato per la presenza di molteplici allerte di resilienza. Le restanti 16 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Tra queste, due Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio Moderato secondo il DM del 30 aprile 2020.

11 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione/PA riporta molteplici allerte di resilienza.

Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (410.941 vs 553.860 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 17% la scorsa settimana). È in diminuzione invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (33% vs 38%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 45%).

L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento, pari al 18%.

L’epidemia conferma un trend in decrescita, pur rimanendo in una fase delicata con un forte impatto sui servizi territoriali ed assistenziali. È comunque necessario continuare con il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.

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