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Flora batterica intestinale e microbiota: come si potenziano?

La flora batterica intestinale si nutre di fibre, di carboidrati “non disponibili” e di carboidrati residui dalla digestione. Questi fattori prendono il nome di prebiotici. Vediamo di cosa si tratta.

di Melania Sorbera

La flora batterica è costituita prevalentemente da microrganismi simbionti, cioè organismi che vivono obbligatoriamente un rapporto con altri organismi viventi senza per forza trarre reciproco vantaggio dalla loro vita comune. Questi microrganismi, compongono il microbiota e sono responsabili di numerose funzioni benefiche per l’organismo, ad esempio: promuovono una corretta digestione; ostacolano la proliferazione dei patogeni; producono molecole nutritive per le cellule della mucosa intestinale migliorando la funzionalità dell’organo e prevenendo alterazioni quali stipsi e diarrea; migrano all’esterno costituendo anche la flora batterica dei genitali e modulano il sistema immunitario, non solo locale ma dell’intero organismo.

LA COMPOSIZIONE DELLA FLORA BATTERICA

La flora batterica intestinale però è soggetta a vari cambiamenti e cambia sempre da individuo a individuo. Alcuni fattori che la compongono sono modificabili, altri no.

Il primo fattore che la compone è senz’altro il bagaglio genetico.
Il secondo è la composizione della flora batterica vaginale della madre al momento del parto.
Il terzo è la composizione della flora batterica cutanea sul seno della madre al momento dell’allattamento.
Il quarto deriva dal condizionamento dello stile di vita sul soggetto in questione.

A condizionarlo vi sono fattori legati alla dieta, ai farmaci assunti, alla presenza di animali domestici, all’attività all’aperto e allo sport.

COME POTENZIARE LA FLORA BATTERICA

Un modo per potenziare la flora batterica presente nel nostro intestino è quello di “inserire” le specie batteriche “buone” attraverso l’alimentazione. La flora batterica intestinale, infatti, vive perlopiù di residui di cibo non assorbiti e ogni ceppo batterico ha esigenze nutritive specifiche. Per potenziarla è importante assumere alimenti ricchi di probiotici e prebiotici come i bifidobatteri, quindi fibre e carboidrati complessi che si trovano nei cereali integrali, nella verdura e nella frutta, yogurt e kefir, il tempeh, il miso e i crauti, ricchi di microrganismi utili per aumentare le difese dell’organismo e tenere lontani molti disturbi, compresi i malanni di stagione. Tra i prebiotici, sostanze organiche che stimolano la crescita dei batteri buoni, troviamo: l’avena, la cipolla, la barbabietola, la cicoria, il miele e il carciofo. AI contrario per aumentare la flora intestinale occorrerebbe evitare: un eccesso di alcolici; di carboidrati raffinati; carne; formaggi e soprattutto grassi.

Sulla composizione della flora possono influire negativamente diverse malattie del sistema digerente, ad esempio quelle epatiche, pancreatiche, gastriche e delle vie biliari, i disordini di malassorbimento come la celiachia, la sindrome del colon irritabile, il diabete di tipo 2, il morbo di Crohn e persino alcune allergie. Quindi attenzione perché la cura deve essere dolce, senza che danneggi ancor di più la flora già compromessa.

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