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Influenza ai tempi del Covid: 8 italiani su 10 più attenti alla salute e alla prevenzione

Attesa una maggiore circolazione del virus dell’influenza. Il commento sulla prossima stagione influenzale del virologo Prof. Fabrizio Pregliasco e del Presidente di SIMG Dott. Claudio Cricelli. Una indagine di Assosalute-Federchimica fa il punto sui comportamenti degli italiani per affrontare l’influenza che verrà.

Milano, 28 settembre 2021

Oltre l’80% della popolazione italiana dichiara di essere più attenta rispetto al passato alla propria salute e alla prevenzione. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, presentata oggi in occasione dell’evento stampa Influenza e Covid-19: tra varianti e variabili, che ha visto la partecipazione del Professor Fabrizio Pregliasco, Virologo, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi, e del Dottor Claudio Cricelli, Presidente di SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.

 

CHE INFLUENZA CI ASPETTA E IL VALORE DELLA VACCINAZIONE

Secondo il Professor Pregliasco, rispetto alla scorsa stagione, quest’anno ci aspetterà “uno scenario leggermente diverso nonostante la convivenza con il virus SARS-CoV-2: con l’avanzamento della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, infatti, il virus dell’influenza avrà maggiore possibilità di circolare”. Per questo, prosegue il Professore, a differenza dell’anno scorso “possiamo aspettarci un aumento dei casi, anche se le misure di prevenzione e i comportamenti adottati per limitare la diffusione del SARS-CoV-2 continueranno ad avere un ruolo importante sulla diffusione dell’influenza”.

La vaccinazione antinfluenzale rimarrà fondamentale come forma di protezione per sé stessi e per tutelare i soggetti più deboli da eventuali complicanze dell’influenza e, in una situazione di convivenza con il Covid-19, resterà particolarmente utile “nella diagnosi differenziale tra i due virus”, puntualizza il Professore. “Questo”, segue il Dottor Cricelli, “soprattutto se si considera l’attuale incidenza della variante Delta e la sua sintomatologia di esordio che risulta essere meno legata alla dispnea delle basse vie respiratorie ma interessa maggiormente le alte vie aeree rendendo le due malattie respiratorie virali in alcuni casi sovrapponibili”.

Per il Professor Pregliasco continua a essere di primaria importanza aumentare la copertura vaccinale “di cui assistiamo ora a un sensibile incremento, soprattutto tra i soggetti più deboli.” Si tratta di una tendenza riscontrata anche dalla ricerca realizzata da Human Highway per Assosalute, in cui la percentuale di coloro che intende ricorrere al vaccino antinfluenzale mostra una crescita sensibile di oltre venti punti percentuali negli ultimi due anni (da 14,6% nel 2019 a 35,4% nel 2021).

 

I RIMEDI: IL CONSIGLIO DEGLI ESPERTI

Al manifestarsi dei primi sintomi influenzali, il Dottor Cricelli consiglia di segnalare il caso al proprio medico il quale, già a un primo colloquio telefonico, potrà fornire indicazioni e consigli. “È, inoltre, raccomandato evitare gli spostamenti, o meglio rimanere a casa, possibilmente isolandosi, per limitare il più possibile i contatti con le altre persone, in forma preventiva.

Se si riscontra una sintomatologia influenzale riconducibile sia al Covid-19 che all’influenza stagionale, il Dottor Cricelli suggerisce l’utilizzo di “tamponi combo con diagnostica in tempo reale: si tratta di tamponi con doppio reagente (uno per test Covid antigenico e uno per i virus antinfluenzali) che abbiamo iniziato a distribuire e a utilizzare già a partire dallo scorso anno; in vista dell’arrivo della stagione influenzale potrebbero essere uno strumento molto utile, ovviamente aggiornati allo scenario attuale, da distribuire ai Medici di Medicina Generale.”

È fondamentale, prosegue, nel caso in cui si ravvisi un sospetto Covid-19, “attivare le unità diagnostiche per effettuare un tampone domiciliare, evitando di uscire di casa. Una volta raggiunta la sicurezza della diagnosi – tramite tampone – che esclude il sospetto, il trattamento raccomandato è quello dell’automedicazione responsabile, in accordo con il proprio medico, che monitorerà la situazione e deciderà sulla base della sua evoluzione.”

Anche per il Professor Pregliasco i farmaci di automedicazione – quelli senza obbligo di ricetta, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione – se utilizzati in modo corretto e responsabile, possono rappresentare, assieme alle buone pratiche, degli alleati preziosi in caso di sintomi influenzali.

In particolare, in caso di febbre, “affidarsi ai medicinali senza obbligo di ricetta ad azione antipiretica; in caso di diversi sintomi allo stesso tempo, a farmaci che contengono più principi attivi da modulare sempre in base all’intensità della sintomatologia. L’obiettivo deve rimanere sempre quello di attenuare i sintomi influenzali e tenerli sotto controllo, senza mai ‘coprirli’, così da poterne valutare l’entità monitorando l’evoluzione della malattia.

 

I RIMEDI: IL COMPORTAMENTO DEGLI ITALIANI

Proprio il ricorso ai farmaci di automedicazione è il comportamento di cura più diffuso in caso di sintomi influenzali per ben il 67,8% del campione dell’indagine, ed è anche il rimedio più praticato e trasversale alle età.

In generale, alla comparsa dei sintomi influenzali, il 42,9% degli italiani ritiene che la cosa più saggia sia mettersi a riposo, assumere farmaci da banco e contattare il medico solo se dopo 3 giorni non si nota un miglioramento, un atteggiamento diffuso soprattutto tra la popolazione femminile: il 46,6% delle donne dichiara, infatti, di assumere farmaci di automedicazione solo se la situazione non migliora dopo qualche giorno, contro gli uomini che tendono ad assumere comportamenti a loro giudizio più risolutivi ma non sempre corretti, come ricorrere all’antibiotico. A essere meno avventati, inoltre, sono i giovani sotto i 24 anni, che dichiarano di andare in allarme alla comparsa di più sintomi tra spossatezza, mal d’ossa, raffreddore, mal di testa e febbre.

 

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

Anche per coloro che hanno ricevuto il vaccino contro il SARS-CoV-2 è fondamentale la prevenzione: in caso di sintomi influenzali, infatti, anche questi, sottolinea il virologo, dovranno comunque effettuare un tampone. Inoltre, “chi ha ricevuto entrambi i vaccini”, prosegue il Professor Pregliasco, “non può escludere di ammalarsi dato l’alto numero di virus parainfluenzali in circolazione. Il vaccino antinfluenzale, infatti, protegge dai virus influenzali prevalenti in una data stagione ma non copre l’organismo dai tanti virus che provocano sindromi da raffreddamento come il semplice raffreddore”.

Consigliamo,” aggiunge il Dottor Cricelli, “di non allentare le misure di difesa e le precauzioni adottate dallo scorso anno: di continuare a mantenere i distanziamenti, utilizzare gli strumenti di protezione individuale, soprattutto in caso di luoghi chiusi o affollati, e di igienizzare mani, superfici e ambienti.

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