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Italiani informati sul rischio cardiovascolare legato al colesterolo alto, ma c’è ancora poca consapevolezza dei propri valori

Secondo un’indagine condotta da IQVIA, gli italiani identificano i livelli di colesterolo alto tra i primi 3 fattori di rischio cardiovascolare (CV), dopo ipertensione e al pari di iperglicemia

Milano, 12 Settembre 2019

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, cui viene correlato il 31% dei decessi. Anche in Europa le principali cause di morte sono aterosclerosi e attacco ischemico, pari negli over 75 al 42% delle donne e al 38% degli uomini.

L’ipercolesterolemia si colloca tra i principali fattori di rischio cardiovascolare, e la prevenzione primaria – come recentemente ribadito dalle nuove linee guida ESC/EAS – rappresenta il primo passo per la gestione delle dislipidemie, andando ad agire sui fattori modificabili quali stile di vita e alimentazione.

Ma quanto sono informati gli italiani in tema di rischio cardiovascolare, ipercolesterolemia e prevenzione primaria? E quanto sono consapevoli dei propri livelli di colesterolo rispetto ai valori soglia riportati dalle linee guida? Ce lo svela un’indagine di IQVIA condotta su un campione di 1000 italiani, dalla quale è emerso che gli italiani identificano i livelli di colesterolo alto tra i primi 3 fattori di rischio cardiovascolare, dopo ipertensione e al pari di iperglicemia. Oltre il 90% degli intervistati ritiene infatti il colesterolo alto rischioso o molto rischioso. Nonostante vi sia una diffusa conoscenza sul tema, solo 6 intervistati su 10 hanno fatto un controllo nell’ultimo anno: di questi, il 61% non ricorda i propri valori e oltre 1/3 di chi li ricorda ha un’errata percezione del proprio rischio (dichiara di avere il colesterolo nella norma ma cita valori sopra soglia).

La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari sta aumentando negli ultimi anni. Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell’ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis (alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa – spiega Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research IQVIA – Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale. Si conferma la necessità di rafforzare la percezione del rischio personale legato al colesterolo alto, in particolare del ruolo del colesterolo HDL e LDL e delle possibilità di prevenzione, così da favorire stili di vita salutari”.

Dalla ricerca IQVIA emerge inoltre che il 73% degli intervistati conosce gli integratori alimentari per il controllo e la riduzione del colesterolo. Il 52% di chi ha il colesterolo alto, infatti, li usa per controllarlo/ridurlo, mentre il 16% di chi ha valori nella norma, li usa per prevenirlo.

 

Le nuove linee guida ESC/EAS 2019: prevenzione primaria e integrazione nutrizionale

Un corretto stile di vita, è il primo, fondamentale passo nella gestione delle dislipidemie – spiega il Prof. Alberico Catapano, Professore ordinario di farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano. Questo include – come ribadito nelle nuove linee guida ESC/EAS per la gestione del rischio cardiovascolare, presentate nei giorni scorsi a Parigi – l’utilizzo di integratori contenenti riso rosso fermentato che può essere preso in considerazione in soggetti a basso rischio cardiovascolare. Una recente review attesta che l’assunzione di 3mg/die di monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, porta a una chiara e significativa riduzione del rischio CV”.

La possibilità di assumere un integratore specifico che combini diverse sostanze con azione sul colesterolo, come riso rosso fermentato, berberina, policosanoli, con ingredienti quali astaxantina, coenzima Q10 e acido folico, permette di sfruttare l’azione complementare dei singoli componenti e ottenere una riduzione significativa dei livelli di colesterolo LDL – spiega il Prof. Matteo Pirro, Direttore S.C. Medicina Interna dell’Università degli Studi di Perugia, che sottolinea l’importanza del consiglio e del controllo medico. È importante sottolineare come sia chiara la necessità di orientare correttamente il consumatore non solo verso prodotti con una precisa composizione quali-quantitativa supportati da studi clinici, ma anche che rispettino elevati standard di qualità”.

 

Il ruolo del farmacista

Il 60% degli intervistati identifica nel medico di medicina generale e nello specialista, seguiti dal farmacista (55%), le figure chiave in grado di fornire le corrette informazioni riguardo l’assunzione di integratori per il colesterolo, in un quadro di prevenzione del rischio cardiovascolare. Molto elevate le attese di informazione: 3 italiani su 4 sono interessati ad avere informazioni sui rischi, le cause e le strategie di prevenzione dell’ipercolesterolemia. “Siamo in prima fila nel sostenere e migliorare le conoscenze dei cittadini in fatto di salute – spiega la Dott.ssa Micaela Clemente, farmacista – Il farmacista è un attore privilegiato nei rapporti con il cittadino e nella promozione e aderenza ai comportamenti e stili di vita corretti e salutari, anche per il controllo del colesterolo”.

 

15 anni di ricerca per i corretti stili di vita in ambito cardiovascolare

L’azienda è impegnata a promuovere attivamente l’importanza di intervenire precocemente sull’ipercolesterolemia e sensibilizzare i cittadini sui principali fattori di rischio cardiovascolare.

Da sempre Mylan è attenta ai bisogni e alle necessità di pazienti e consumatori, anche portando in evidenza le cattive abitudini in fatto di salute come emerso dalla ricerca presentata oggi – spiega Fabio Torriglia, Amministratore Delegato di Mylan Italia. Quest‘anno supportiamo diverse attività di sensibilizzazione, così da coinvolgere in maniera virtuosa gli specialisti del settore, medici e farmacisti, e i consumatori. Promuoviamo così un dialogo diretto fra tutti gli attori del sistema per accrescere la conoscenza e la consapevolezza sui corretti stili di vita da adottare per il proprio benessere da cui può conseguire una reale trasformazione culturale”.

In occasione del lancio del nuovo sito armolipid.it, Mylan ha avviato un progetto con l’obiettivo di promuovere un corretto stile di vita, a partire dall’alimentazione. In collaborazione con la food blogger Sonia Peronaci, è stato realizzato un booklet di ricette per un sano stile di vita. Il booklet sarà distribuito a livello nazionale nelle farmacie aderenti all’iniziativa e scaricabile dal sito armolipid.it, insieme alle video-ricette realizzate da Sonia Peronaci.

 

ArmoLIPID PLUS

ArmoLIPID PLUS è un integratore alimentare che contiene Berberis aristata e.s 588mg (pari a 500mg di Berberina cloruro), Riso rosso fermentato (Monascus purpureus) 200mg (pari a 3 mg di monacolina K), Policosanolo 10 mg, Acido folico 0.2mg, Coenzima Q10 2.0mg e Astaxantina 0.5 mg.

Questa combinazione è supportata da numerose pubblicazioni scientifiche e con alto profilo di sicurezza.

La Berberis aristata e.s., contenuta in ArmoLIPID PLUS, favorisce il controllo del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici ad integrazione di una dieta globalmente adeguata a tal fine. 

Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano. Leggere attentamente il foglietto illustrativo.

 

Mylan

Mylan è una società farmaceutica globale impegnata a definire nuovi standard nel settore sanitario. Lavoriamo insieme in tutto il mondo per offrire a 7 miliardi di persone l’accesso a medicinali di alta qualità; innoviamo per rispondere a esigenze insoddisfatte; facciamo di affidabilità ed eccellenza del servizio una consuetudine; facciamo ciò che è giusto, non ciò che è facile; agiamo per lasciare un segno nel futuro grazie a una leadership appassionata. Offriamo un crescente portfolio di circa 7.500 prodotti commercializzati in tutto il mondo, comprese le terapie antiretrovirali dalle quali dipende circa il 50% delle persone in trattamento per HIV/AIDS nei Paesi in via di sviluppo. Commercializziamo i nostri prodotti in più di 165 Paesi e territori. Siamo uno dei maggiori produttori di principi attivi nel mondo. Ogni singolo individuo tra gli oltre 35.000 dipendenti è dedicato al raggiungimento di una salute migliore per un mondo migliore, una persona alla volta. Per ulteriori informazioni, visita il sito Mylan.it.


IL COLESTEROLO E LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

Le malattie cardiovascolari sono responsabili del 44% di tutti i decessi rappresentando una delle principali cause di morte in Italia con un notevole impatto sulla qualità della vita e costi economici per la società.

Sono molteplici i fattori di rischio collegati allo sviluppo delle malattie cardiovascolari, alcuni non modificabili, legati ad esempio all’invecchiamento della popolazione, altri su cui è possibile intervenire riducendo la probabilità di insorgenza della malattia. 

Innalzamenti dei livelli del colesterolo LDL – quello trasportato da lipoproteine a bassa densità – anche quando lievi o moderati, possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. È pertanto evidente l’importanza di mantenere i livelli di colesterolo LDL sotto controllo, adottando uno stile di vita sano (ad esempio attività fisica, evitare alcol, nicotina e stress) e una dieta equilibrata anche in coloro che presentano un rischio relativamente basso.

Il colesterolo è prodotto dal fegato ed è presente in tutte le cellule dell’organismo. Oltre alla quota prodotta normalmente dal corpo, il colesterolo può essere introdotto dall’esterno con l’alimentazione. Benché il colesterolo abbia un ruolo fisiologico importante e sia essenziale per una buona salute, è ampiamente noto che esiste un colesterolo “cattivo” che, quando presente in eccesso, può causare danni e portare a sviluppare malattie cardiovascolari.

La prevenzione primaria, il cui campo d’azione è il soggetto sano, si propone di mantenere le condizioni di benessere e ridurre la probabilità che si verifichi un evento avverso, evitando la comparsa di malattia attraverso un insieme di attività, azioni ed interventi.

Cambiare lo stile di vita è un buon inizio, ma può essere necessario un ulteriore aiuto per raggiungere livelli ottimali di colesterolo. Gli integratori alimentari possono essere un’opzione in tal senso in quanto sono fonti di vitamine, minerali e di elementi vegetali che arricchiscono l’alimentazione e contribuiscono alla salute.

Gli integratori vengono utilizzati quando l’alimentazione quotidiana non riesce a fornire tutti quegli elementi essenziali di cui l’organismo ha bisogno. L’87% dei dietologi concorda sul fatto che “nell’alimentazione dei loro pazienti, ci sono carenze che potrebbero essere efficacemente corrette con integratori alimentari”.

 

La sfida per i pazienti: adottare un corretto stile di vita

Le linee guida sulla dislipidemia raccomandano caldamente il cambiamento dello stile di vita come primo passo per abbassare il colesterolo LDL. In realtà, però, spesso si ottengono risultati limitati perché le persone hanno difficoltà ad adottare quei cambiamenti e a mantenerli nel tempo.

IL COLESTEROLO È IMPORTANTE PER MANTENERE L’ORGANISMO SANO
quando i valori sono sotto controllo. Quando in eccesso, il cosiddetto colesterolo “cattivo” può causare problemi di salute e portare a sviluppare malattie cardiovascolari.

SE IL LIVELLO DI COLESTEROLO È AL DI FUORI DEL RANGE DI NORMALITÀ
si potrebbe avere una condizione clinica denominata dislipidemia. La probabilità di andare incontro ad alti livelli di colesterolo ‘cattivo’ è associata all’età, al sesso e alla storia familiare, fattori su cui non si può intervenire. I fattori “controllabili” più comuni che contribuiscono al colesterolo alto sono legati allo stile di vita, tra questi: tabagismo, consumo eccessivo di alcolici e alimentazione non equilibrata.

CHI FUMA, BEVE TROPPO ALCOL O HA UN’ALIMENTAZIONE NON EQUILIBRATA
può sentirsi ugualmente in forma e in salute. La dislipidemia non si manifesta con segni e sintomi evidenti, per questa ragione la maggior parte delle persone scopre di averla a seguito di un controllo medico di routine. La diagnosi potrebbe sorprendere, ma sono oltre 2 miliardi le persone nel mondo che hanno una qualche forma di dislipidemia.

I MEDICI CONSIGLIANO DI CAMBIARE LO STILE DI VITA
come primo passo per gestire il colesterolo ‘cattivo’. Quando il medico consiglia di cambiare queste abitudini consolidate nel tempo, può sembrare un’ardua impresa. Infatti, cambiare lo stile di vita è più facile a dirsi che a farsi: mantenere i cambiamenti nel tempo può essere vissuto come ancor più difficile da realizzare quando i risultati possono essere non visibili o immediati. Molte persone si scoraggiano, soprattutto i soggetti con ipercolesterolemia lieve o moderata che si sentono fisicamente sani e faticano a credere che cambiare lo stile di vita riduca la possibilità di dover assumere farmaci ipolipemizzanti in futuro.

CAMBIARE LO STILE DI VITA È UN BUON INIZIO MA PUÒ NON ESSERE SUFFICIENTE
e può essere necessario un ulteriore aiuto per raggiungere livelli normali di colesterolo. È stato dimostrato che i principi attivi naturali che si trovano in alcuni alimenti potenziano gli effetti positivi dei cambiamenti di stile di vita. Le linee guida terapeutiche indicano che la terapia farmacologica andrebbe presa in considerazione solo quando i cambiamenti di stile di vita non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL.

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