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La tecnologia digitale aiuta a fare nuova luce sulla sclerosi multipla. Al via la campagna #NuovaLuceSullaSM

Le innovazioni digitali sono sempre più una realtà e consentono di comprendere sempre meglio la malattia. Ambizione comune è monitorare lo stato di salute dei pazienti da remoto, condurre studi clinici sulla base dei dati raccolti in real-life, stabilire un canale di comunicazione diretta.

Milano, 18 Giugno 2019

Andare oltre farmaci all’avanguardia e offrire alle persone con Sclerosi Multipla (SM) strumenti digitali innovativi. Farle sentire protagoniste attive della ricerca e della sensibilizzazione su questa malattia cronica-infiammatoria che porta gradualmente alla disabilità. Questi gli obiettivi ambiziosi della campagna #NuovaLuceSullaSM promossa da Roche e presentata allo Spazio Edit di Milano che prende il via questa sera con un evento esperienziale tra luce e suono, immersivo, sorprendente ed emozionante, realizzato in collaborazione con Studio Antimateria. L’installazione permette di ascoltare le esperienze di persone con SM, caregiver e medici che convivono in prima persona ogni giorno con la SM.

#NuovaLuceSullaSM vuole far emergere sotto una luce nuova e innovativa i bisogni delle persone con SM, guardando oltre la terapia e verso la creazione di strumenti digitali che sostengano il paziente e migliorino la sua qualità di vita.

Strumenti digitali come Floodlight Open, una nuova piattaforma, unica nel suo genere, che permette alle persone con SM di diventare protagoniste attive della ricerca: da una parte è possibile monitorare la performance dei pazienti ai test che vengono sottoposti tramite la app, dall’altra partecipare alla costruzione di un enorme database mondiale di dati relativi alla SM, contribuendo così a migliorare la conoscenza dei ricercatori su questa malattia. La SM è una malattia insidiosa e imprevedibile che può essere difficile da monitorare e misurare. Floodlight Open punta a colmare questi vuoti e a contribuire a creare un quadro più olistico con la speranza di migliorare un giorno le cure.

«Negli ultimi anni il digitale è entrato sempre più nella vita delle persone con Sclerosi Multipla aiutandole a stare meglio. Gli strumenti digitali sono destinati ad integrare gli approcci clinici tradizionali portando benefici significativi sia ai pazienti che ai clinici. Il digitale, come nel caso di oggi con “Floodlight”, aiuta anche la ricerca clinica – afferma Luigi Lavorgna, Neurologo della AOU Università della Campania Luigi Vanvitelli e coordinatore del gruppo di studio Digital Technology, Web e Social Media della Società Italiana di Neurologia (SIN) –. La Sclerosi Multipla ha, nella maggior parte dei casi, un esordio tra i 20 e i 40 anni ed oggi, queste generazioni, sono perfettamente a proprio agio con smartphone e strumenti digitali. Il progetto Floodlight, davvero innovativo, ha l’ambizione di monitorare la performance nell’esecuzione di test elaborati per delineare le funzionalità cognitive e motorie nelle persone con Sclerosi Multipla. Un giorno, nemmeno troppo lontano, potrebbe permettere a noi medici di avere a disposizione uno strumento valido e contemporaneo nella gestione del paziente».

La app Floodlight misurerà la capacità di eseguire piccoli esercizi sullo smartphone. Questi esercizi sono stati progettati da ricercatori sulla base delle valutazioni normalmente utilizzate dai neurologi per capire gli effetti della SM sul cervello, sul movimento delle mani e sul corpo. In questa maniera sarà possibile seguire l’andamento delle performance ai test in modo continuo nel tempo e condividere queste informazioni con il proprio medico, che potrà unire questi dati con le tradizionali valutazioni cliniche e strumentali per avere un quadro più completo, più olistico. I dati raccolti in tempo reale saranno anonimi e codificati e potranno poi essere messi a disposizione della comunità scientifica con l’obiettivo ambizioso che questo un giorno possa contribuire ad avere un quadro migliore della SM.

«La piattaforma di raccolta dati è infatti ‘open’, il che significa che tutti possono partecipare allo studio: persone con SM a qualsiasi stadio della malattia, ma anche persone non affette da SM, che potranno aiutare i ricercatori a determinare in che misura le risposte dei pazienti differiscono rispetto a quelle della popolazione generale. Ma “open” significa anche che chiunque, clinico o scienziato che sia interessato a fare ricerca nell’ambito della SM, potrà accedere alle informazioni real life raccolte. L’obiettivo principale dello studio è quello di comprendere i fattori che influiscono sull’aderenza a lungo termine allo smartphone-based self monitoring (SSM) relativo alle prestazioni cognitive e motorie in soggetti affetti da sclerosi multipla» – afferma Letizia Leocani, Direttore Unità di Neuroriabilitazione e Neurofisiologia sperimentale – INSPE, Università Vita-Salute, IRCCS San Raffaele.

Questo studio, inclusi app e portale, non intende fornire supporto per decisioni cliniche e diagnostiche e non sostituisce il parere di un medico né fornisce raccomandazioni di trattamento. Floodlight Open offre dati digitali esplorativi allo scopo di creare un quadro dinamico della SM. Lo studio prevede l’esecuzione regolare di test attivi ed il monitoraggio passivo da remoto, che verrà eseguito portando lo smartphone con sé.

Recentemente sono stati presentati al meeting annuale dell’American Academy of Neurology i dati dello studio pilota della durata di 6 mesi che aveva come obiettivo quello di valutare la fattibilità del monitoraggio da remoto del paziente con sclerosi multipla, in termini di aderenza, mediante smartphone e smartwatch ed esplorare se i dati raccolti siano significativamente diversi tra pazienti con SM e controlli sani. «I dati sono molto incoraggianti e dimostrano un elevato livello di partecipazione e di soddisfazione dei pazienti nell’esecuzione dei test di autovalutazione. Per quanto basati su una casistica ridotta di 101 partecipanti di cui 76 persone con SM e 25 controlli sani, questi risultati possono rappresentare una strada promettente per consentire una valutazione continua e precisa della SM sia nella ricerca che nella pratica clinica. Floodlight Open intende valutare l’aderenza a lungo termine alle valutazioni di monitoraggio basate su smartphone in una popolazione molto ampia di circa 10.000 soggetti nel mondo per un periodo di 5 anni» continua Letizia Leocani.

In qualità di coordinatore del gruppo di studio della SIN sulle tecnologie digitali, web e social media sarò responsabile in Italia della comunicazione scientifica relativa a Floodlight Open: sono progetti come questi che la SIN intende sempre più supportare, nella consapevolezza che i dati ottenuti mediante lo smartphone-based self monitoring potrà sempre più contribuire a fare la differenza per i pazienti affetti da patologie neurologiche quali la SM” conclude Luigi Lavorgna.

«In Italia sono 122mila le persone con SM: siamo persone che devono spesso combattere per vedere riconosciuti i propri diritti ad un’assistenza che vada oltre la sola terapia. La storia di ciascuno di noi è una storia a sé, ogni persona vive e convive con la propria SM in maniera differente rispetto a un’altra: tante cose contribuiscono a ciò. Esistono iniquità persino sul nostro territorio in termini di assistenza, riabilitazione e prestazioni. Lo ha messo bene in evidenza il Barometro della SM 2019, la fotografia che l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) traccia ogni anno. In questo scenario tutto ciò che vuole essere a supporto della persona con SM è cosa buona, anche avere degli strumenti digitali che li aiutino a gestire la propria quotidianità», afferma Francesco Vacca Presidente della Conferenza Nazionale delle persone con sclerosi multipla.

«Con questo progetto prosegue l’impegno di Roche ad andare oltre l’innovazione terapeutica, mettendo a disposizione delle persone con SM anche strumenti digitali innovativi – conclude Anna Maria Porrini, Direttore Medico Roche Italia –. Solo lo scorso anno è stato presentato il progetto MS FIT, un serious game a supporto dell’attività fisica adattata per le persone con SM, seguite da remoto dal proprio medico, e i cui dati sono tutt’ora oggetto di uno studio scientifico da parte di FISM, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. Ora, con Floodlight Open, viene fatto un ulteriore passo in avanti, mettendo a disposizione delle persone con SM e della comunità scientifica un’innovazione tecnologica d’avanguardia, che è anche un esempio di ricerca collaborativa, e che speriamo possa avere in futuro delle ricadute pratiche importanti per migliorare la qualità di vita di chi convive con questa malattia».


Floodlight e MS FIT, l’innovazione digitale a servizio della sclerosi multipla (SM)

La ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci per i disturbi del sistema nervoso è estremamente sfidante e Roche mantiene costante il proprio impegno in questo ambito, non solo con la ricerca scientifica per soluzioni terapeutiche d’avanguardia, ma anche con strumenti hi-tech per capire meglio la malattia e il suo impatto nella vita delle persone. Come la piattaforma che permetterà alle persone con SM di svolgere attività fisica adattata direttamente al proprio domicilio: è il serious game MS Fit che al momento è in fase di studio da parte della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM).

L’innovazione tecnologica e digitale gioca un ruolo di primo piano nella sclerosi multipla. E il nuovo progetto Floodlight, come il precedente MS FIT – entrambi sviluppati da Roche – dimostrano ancora una volta come l’innovazione tecnologica e digitale possa essere messa a servizio delle persone e della ricerca, in modo profondamente collaborativo.

 

La piattaforma Floodlight

Floodlight è una piattaforma a cui persone – con o senza SM – possono accedere attraverso una app gratuita da scaricare sul proprio smartphone. Una volta letto e firmato il consenso informato, è possibile accedere alla app, che propone dei test sotto forma di ‘giochi’ che possono essere eseguiti giornalmente, della durata complessiva di 5-10 minuti. Questi test sono studiati per tenere nota dello stato fisico ed emotivo della persona, misurando le capacità cognitive, il movimento delle mani (destrezza, forza e precisione) e la mobilità, la stabilità, la velocità e l’equilibrio.

La piattaforma ha l’obiettivo ambizioso di poter un giorno evidenziare variazioni nei segni e nei sintomi di malattia relativi alla performance cognitiva e alla funzionalità motoria delle mani e della mobilità. La piattaforma aiuterà ad osservare se e come le proprie performance cambiano nel tempo, aumentando la consapevolezza dell’andamento dei sintomi nella quotidianità. Questi stessi dati, resi anonimi, vengono condivisi con tutta la community di Floodlight, con clinici e ricercatori. È anche possibile inviare i dati personali al proprio medico, condividendo l’ID che viene fornito dopo aver firmato il consenso informato. La piattaforma è stata sviluppata esclusivamente per scopi di ricerca, e le persone che, in maniera assolutamente volontaria, decideranno di partecipare dovranno continuare a informare il proprio medico su qualsiasi cambiamento del proprio stato di salute.

 

Lo studio Floodlight Open

Floodlight Open è uno studio site-less, cioè i soggetti possono decidere autonomamente di partecipare allo studio e il processo di consenso informato avviene su piattaforma web. Il Responsabile scientifico per l’Italia è la Professoressa Letizia Leocani, Università Vita e Salute IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Co-coordinatore del Gruppo di studio Digital della Società Italiana di Neurologia (SIN), che, con il suo team, sarà il punto di riferimento scientifico per il protocollo di studio in Italia.

Il Referente della Comunicazione Scientifica per l’Italia è il Dr. Luigi Lavorgna, Neurologo della AOU Università della Campania Luigi Vanvitelli e Coordinatore del Gruppo di studio Digital della Società Italiana di Neurologia (SIN).

Tutti i ricercatori avranno accesso ai dati in forma anonima di tutti i partecipanti, che potranno essere integrati con quelli di altre ricerche cliniche e con i dati clinici e strumentali di real-world. Questo rende Floodlight molto più di una semplice app per effettuare dei semplici esercizi e mettere alla prova la propria abilità cognitiva, di equilibrio e di movimento o di una community di pazienti: segna l’inizio di un modo nuovo di guardare alla malattia. Partecipare a Floodlight Open, significa infatti entrare a far parte di un grande gruppo di persone che aiuteranno la ricerca a disegnare un’immagine più chiara della realtà di chi convive con la SM. Questa malattia ha un andamento clinico che può variare molto da persona a persona, per questo è importante avere a disposizione i dati di migliaia di persone da tutto il mondo.

 

MS FIT, il serious game per la riabilitazione

Il lancio della nuova piattaforma Floodlight segue a distanza di circa un anno quello di un altro progetto hi-tech di Roche dedicato alla riabilitazione: MS-FIT, un sistema che consente alle persone con SM di poter fare esercizio fisico, nella forma di attività fisica adattata (AFA), direttamente da casa, con la supervisione “a distanza” del medico. Si tratta di un serious game – letteralmente ‘gioco serio’ – che sfrutta la componente ludica per superare la barriera della noia e invogliare a praticare ogni giorno gli esercizi con cui le persone con SM possono preservare la riserva cognitiva e motoria, rallentare o prevenire la comparsa o la progressione dei disturbi. La riabilitazione e l’AFA rivestono infatti un ruolo di grande importanza nel percorso terapeutico di chi convive con la SM, perché permettono di mantenere, e possibilmente migliorare, le capacità residue. MS-FIT è stato sviluppato da Roche ed Helaglobe srl con il coinvolgimento di 12 centri neurologici diffusi su tutto il territorio nazionale e di FISM.


La sclerosi multipla

La Sclerosi Multipla (SM) è malattia cronica che colpisce il Sistema Nervoso Centrale (SNC) e che può causare l’interruzione dei segnali nel cervello, nel midollo spinale e nei nervi ottici, dando luogo a molti sintomi, che possono variare da persona a persona.

Si tratta di una patologia invalidante alla cui base c’è un “malfunzionamento” del sistema immunitario, che attacca in modo anomalo lo strato isolante e di supporto che circonda le cellule nervose (la guaina mielinica) causando uno stato infiammatorio e, di conseguenza, un danno.

Le aree attaccate (dette di demielinizzazione) appaiono come “placche”, e nella fase cronica di infiammazione assumono l’aspetto di cicatrici, da cui il nome di Sclerosi Multipla.

Esistono diversi fenotipi di sclerosi multipla: le più diffuse sono la SM con ricadute e remissioni, che rappresenta l’80-85% dei casi e la forma primariamente progressiva che rappresenta circa il 15% dei casi. Tra le forme con ricadute e remissioni c’è poi la forma secondariamente progressiva caratterizzata da un iniziale andamento con ricadute e remissioni che poi evolve verso una forma di disabilità più persistente e che progredisce gradualmente nel tempo. In alcune persone, la malattia evolve anche in assenza di segni evidenti.

Nelle persone con SM azioni banali come camminare, leggere, parlare o afferrare un oggetto possono diventare molto difficili. I sintomi più comuni sono: difficoltà motorie, disturbi della vista, stanchezza e facile affaticabilità anche nello svolgimento delle normali attività quotidiane, disturbi della sensibilità come formicolii e/o intorpidimento, disturbi del linguaggio, della vescica, problemi legati alla sessualità e all’umore. La tipologia e l’intensità dei sintomi possono variare nel tempo e da persona a persona.

 

Epidemiologia

La SM colpisce oltre 2,2 milioni di persone in tutto il mondo, di cui più di 122.000 in Italia. Nel nostro Paese, la prevalenza stimata è di 198 casi per 100.000 abitanti, ovvero una persona ogni 500 è affetta da SM, e sono più di 3.400 i nuovi casi ogni anno (incidenza stimata tra 5,5 e 6 casi su 100.000 abitanti, dato che aumenta in Sardegna dove troviamo 12 nuovi casi ogni 100.000 persone, dove la prevalenza diviene di 370 casi per 100.000, cioè quasi il doppio che nel resto d’Italia). Viene diagnosticata più frequentemente nelle persone giovani, tra i 20 e i 40 anni, costituendo la principale causa di disabilità non traumatica. Il 3-5% delle persone con SM ha ricevuto la diagnosi prima dei 16 anni. Esiste una importante differenza di genere: le donne sono infatti molto più colpite degli uomini (in un rapporto di 2:1).

La malattia – che nell’80% dei casi porta ad una disabilità- ha un grande impatto sulla vita familiare, sociale e lavorativa, con ingenti costi che in Italia superano i 5 miliardi di euro all’anno complessivamente (45.000 a persona in media).

 

Il trattamento della SM

Ad oggi non esiste una cura definitiva per la Sclerosi Multipla, ma sono disponibili trattamenti in grado di rallentarne il decorso e strategie che aiutano a controllarne, in parte, i sintomi. Negli ultimi anni sono state sviluppate una decina di molecole diverse che, con differenti modi d’azione, vanno a modulare la progressione della malattia, cambiando così radicalmente la prospettiva delle persone con SM.

Dal momento della diagnosi, e per tutte le fasi successive, è però fondamentale poter contare su un approccio interdisciplinare, in cui professionisti diversi sono chiamati a collaborare tra loro.


AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla

AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, è l’unica organizzazione in Italia che interviene a 360 gradi sulla Sclerosi Multipla (SM)

  • rappresenta e afferma i diritti delle persone con SM;
  • promuove i servizi a livello nazionale e locale;
  • sostiene, indirizza e finanzia la ricerca scientifica.

Da 50 anni AISM è l’Associazione delle persone con Sclerosi Multipla e rappresenta un concreto punto di riferimento per le 114 mila persone con Sclerosi Multipla, per i loro familiari e per gli operatori sanitari e sociali.

L’Associazione crede fermamente che le persone con Sclerosi Multipla abbiano diritto a una buona qualità di vita e alla piena inclusione sociale e per questo è al loro fianco con progetti mirati e innovativi, dedicati alle donne, ai giovani e alle famiglie.

AISM è presente su tutto il territorio nazionale grazie a una struttura a rete che consente di raggiungere tutte le persone con SM, ovunque esse siano, attraverso 100 Sezioni provinciali, i Coordinamenti regionali, più di 63 Gruppi operativi. Con oltre 10.000 volontari, l’Associazione è impegnata a diffondere una corretta informazione sulla Sclerosi Multipla, a sensibilizzare l’opinione pubblica, a promuovere servizi socio sanitari adeguati, a intervenire con attività di volontariato per il miglioramento della qualità di vita della persona con SM, e a promuovere iniziative di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica.

AISM è una ONLUS, cioè un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, che opera dal 1968 su tutto il territorio italiano e dal 1998 è affiancata da FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, anch’essa ONLUS, istituita per continuare a promuovere e finanziare la ricerca scientifica sulla SM.


Roche nelle neuroscienze

Le neuroscienze rappresentano un importante ambito di ricerca e sviluppo per Roche. L’obiettivo dell’azienda è sviluppare opzioni terapeutiche basate sulla biologia del sistema nervoso che possano contribuire a migliorare la vita delle persone affette da malattie croniche e potenzialmente debilitanti. Roche ha attualmente in corso di sviluppo clinico più di una dozzina di farmaci sperimentali per il trattamento di malattie quali la Sclerosi Multipla, l’atrofia muscolare spinale, il disturbo dello spettro della neuromielite ottica, la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington, la malattia di Parkinson, la distrofia muscolare di Duchenne e l’autismo.

 

Il Gruppo Roche

Roche è pioniera a livello internazionale nell’ambito farmaceutico e diagnostico incentrato sui progressi della scienza finalizzati al miglioramento della vita delle persone. L’unione degli elementi di forza dei settori farmaceutico e diagnostico all’interno della stessa organizzazione ha portato Roche a essere leader nella medicina personalizzata, una strategia che mira a fornire il trattamento più appropriato per lo specifico paziente nel miglior modo possibile.

Roche è la più grande azienda di biotecnologie al mondo e produce farmaci altamente differenziati nelle seguenti aree: oncologia, immunologia, malattie infettive, oftalmologia e malattie del sistema nervoso centrale. Roche è anche leader internazionale nella diagnostica in-vitro e nella diagnostica oncologica su base tissutale, ed è all’avanguardia nella gestione del diabete.

Fondata nel 1896, Roche è alla ricerca continua di nuovi mezzi per prevenire, diagnosticare e trattare diverse malattie, garantendo un contributo sostenibile alla società. L’azienda mira inoltre a migliorare l’accesso dei pazienti a innovazioni di natura medica attraverso la collaborazione con tutti gli stakeholder interessati. Trenta medicinali sviluppati da Roche rientrano nell’Elenco dei Medicinali Essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la WHO Model List of Essential Medicines, tra cui antibiotici salvavita, farmaci antimalarici e agenti antitumorali. Inoltre, per il decimo anno consecutivo, Roche è stata riconosciuta come l’azienda più sostenibile nel settore farmaceutico dai Dow Jones Sustainability Indices (DJSI).

Il Gruppo Roche, con sede a Basilea, in Svizzera, è presente in oltre 100 Paesi e nel 2018 contava circa 94.000 dipendenti in tutto il mondo. Nello stesso anno, Roche ha investito 11 miliardi di CHF in ricerca e sviluppo e ha realizzato un fatturato di 56,8 miliardi di CHF. Genentech, negli Stati Uniti, è controllata al 100% dal Gruppo Roche. Roche è l’azionista di maggioranza di Chugai Pharmaceutical, Giappone. Per maggiori informazioni, visitare il sito internet www.roche.com.

 

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