“In campo neurologico – spiega la Dott.ssa Laura Tassi, presidente della LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia – per coscienza si intende la consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante, con conservata responsività ai diversi stimoli e di memorizzazione degli eventi, mentre la consapevolezza non è necessariamente associata ad una responsività più o meno adeguata. Sulla base di questi presupposti distinguere le crisi con coscienza e/o consapevolezza preservata ha implicazioni molto pratiche. Le crisi che non provocano una alterazione della coscienza dovrebbero essere considerate in modo diverso da quelle con deficit della coscienza, ad esempio riguardo la concessione dell’idoneità̀ alla guida di veicoli negli adulti, la capacità di svolgere alcune mansioni lavorative o l’interferenza con l’apprendimento nei bambini in età scolare”.
MedEx News
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