Home » Linfoma mantellare recidivante o refrattario: nuovi dati su Brexucabtagene autoleucel dimostrano risposte durevoli a un anno
Presentati da Kite, società del gruppo Gilead, i risultati 62° meeting ed esposizione annuale della American Society of Hematology
Nello studio registrativo ZUMA-2, dopo la somministrazione di una singola infusione di brexucabtagene autoleucel (KTE-X19) non è stata ancora raggiunta la sopravvivenza globale mediana.
Un tasso di risposta completa significativo e durevole supporta ulteriormente brexucabtagene autoleucel (KTE-X19) come prima e unica terapia con cellule CAR-T nel MCL recidivante o refrattario.

Santa Monica (California, USA), 5 Dicembre 2020

Kite, società del gruppo Gilead, ha annunciato oggi i risultati di follow-up dello studio registrativo ZUMA-2, condotto con brexucabtagene autoleucel, precedentemente noto come KTE-X19, in pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL, Mantle Cell Lymphoma) recidivante o refrattario. A un follow-up mediano di 17,5 mesi (valutabili per efficacia n=60), il 92% dei pazienti aveva ottenuto una risposta, incluso il 67% con una risposta completa (CR, complete response). Gli endpoint secondari di durata mediana della risposta, sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival) e sopravvivenza globale non erano ancora stati raggiunti. Questi dati sono stati presentati al 62° meeting ed esposizione annuale della American Society of Hematology (ASH) (Abstract #1120).

I pazienti con linfoma mantellare devono affrontare una malattia che spesso diventa più aggressiva nel tempo, e che quasi sempre recidiva dopo la terapia iniziale”, ha affermato Michael Wang, MD, Puddin Clarke Endowed Professor presso il Department of Lymphoma and Myeloma dell’University of Texas MD Anderson Cancer Center. “Molti pazienti con MCL recidivante o refrattario avranno una malattia ad alto rischio, con maggiori probabilità che continui a progredire dopo il trattamento, quindi il nostro obiettivo con qualsiasi terapia è quello di fornire una remissione duratura. Con oltre la metà dei pazienti nello studio ZUMA-2 ancora in vita a quasi un anno e mezzo dall’infusione, questi risultati rafforzano il potenziale di brexucabtagene autoleucel di colmare il divario del trattamento attuale”.

Tra tutti i pazienti valutabili per efficacia (n=60), il 48% aveva una risposta continua al cut-off dei dati. Le stime di PFS e OS a 15 mesi erano rispettivamente del 59% e del 76%. I primi 28 pazienti trattati hanno avuto un follow-up mediano di 32,3 mesi e il 39% di questi pazienti rimane in remissione senza ulteriori terapie.

Tra tutti i pazienti (n=68), si sono verificati sindrome da rilascio di citochine (CRS, cytokine release syndrome) di grado 3 o superiore ed eventi neurologici (NE) rispettivamente nel 15% e nel 31% dei soggetti. Nessun nuovo evento di grado 5 si è verificato a un follow-up aggiuntivo. 

A luglio, brexucabtagene autoleucel è diventata la prima terapia con cellule CAR-T a ricevere l’approvazione accelerata dalla FDA per il trattamento del linfoma mantellare recidivante o refrattario, sulla base del tasso di risposta globale e della durata della risposta. L’approvazione definitiva per questa indicazione potrebbe essere subordinata ai dati supplementari di uno studio confermativo.

 

Il linfoma mantellare (MCL, mantle cell lymphoma)

Il MCL è una rara forma di linfoma non-Hodgkin (NHL) che nasce dalle cellule originarie della “zona del mantello” del linfonodo e che colpisce tipicamente i maschi di età superiore ai 60 anni. Il MCL è altamente aggressivo in seguito a recidiva, e in molti pazienti la malattia progredisce dopo la terapia.

 

Lo studio clinico ZUMA-2

ZUMA-2 è uno studio clinico di fase II a braccio singolo, multicentrico, condotto in aperto, che ha arruolato 74 pazienti adulti con MCL refrattario o recidivante già sottoposti in precedenza a chemioterapia contenente antraciclina o bendamustina, a una terapia anticorpale monoclonale anti-CD20 e a inibitori della tirosin chinasi di Bruton (BTK, Bruton Tyrosine Kinase), ibrutinib o acalabrutinib. L’endpoint primario è il tasso di risposta oggettiva (ORR, objective response rate) secondo la classificazione di Lugano (2014), definito come il tasso combinato di CR e risposte parziali, come valutato da un comitato di revisione radiologica indipendente (IRRC, Independent Radiologic Review Committee).

 

Brexucabtagene autoleucel (KTE-X19)

Brexucabtagene autoleucel, precedentemente noto come KTE-X19, è una terapia cellulare autologa CAR-T anti-CD19. Brexucabtagene autoleucel utilizza il processo produttivo XLP, che include l’arricchimento dei linfociti, un passaggio necessario in alcune neoplasie a cellule B in cui i linfoblasti circolanti sono una caratteristica comune. Oltre al MCL, brexucabtagene autoleucel è attualmente sottoposto a studi clinici di fase I/II anche nella leucemia linfoblastica acuta (LLA) e nella leucemia linfocitica cronica (LLC). L’uso di brexucabtagene autoleucel (KTE-X19) nella LLA e nella LLC è sperimentale, e la sua sicurezza ed efficacia non sono ancora state stabilite in questi tipi di tumore.

 

L’indicazione per Brexucabtagene autoleucel (KTE-X19)

Brexucabtagene autoleucel (KTE-X19) è un’immunoterapia con cellule T autologhe geneticamente modificate mirata contro il CD19, indicata per il trattamento di pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivante o refrattario

Questa indicazione è stata approvata da FDA con procedura accelerata, sulla base del tasso di risposta globale e della durata della risposta. L’approvazione continuativa per questa indicazione potrebbe essere subordinata alla verifica e alla descrizione del beneficio clinico in uno studio confermativo. Brexucabtagene autoleucel non è approvato da EMA (European Medicines Agency) all’immissione in commercio nella EU, compresa l’Italia, in nessuna indicazione.

 

Axicabtagene ciloleucel

Axicabtagene ciloleucel è un’immunoterapia con cellule T autologhe geneticamente modificate mirata al CD19, indicata per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (diffuse large B-cell lymphoma, DLBCL) e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (primary mediastinal large B cell lymphoma, PMBCL) refrattari o recidivanti, dopo due o più linee di terapia sistemica, inclusi il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL, diffuse large B-cell lymphoma) non altrimenti specificato, il linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL, primary mediastinal B-cell lymphoma), il linfoma a cellule B di grado elevato e il DLBCL derivante da linfoma follicolare.

Limitazione d’uso: axicabtagene ciloleucel non è indicato per il trattamento di pazienti con linfoma primario del sistema nervoso centrale.

 

Kite

Kite, società del gruppo Gilead, è un’azienda biofarmaceutica con sede a Santa Monica (California), con operazioni commerciali e produttive in Nordamerica e in Europa. Kite è impegnata nello sviluppo di immunoterapie oncologiche innovative. La sua attenzione è focalizzata sulle terapie cellulari ingegnerizzate con recettore antigenico chimerico delle cellule T (CAR-T). Per ulteriori informazioni su Kite, visitare www.kitepharma.com.

 

Gilead Sciences

Gilead Sciences è una società biofarmaceutica basata sulla ricerca e impegnata nella scoperta, sviluppo e commercializzazione di farmaci innovativi per patologie molto gravi. Le aree terapeutiche sulle quali ci concentriamo comprendono HIV/AIDS, malattie epatiche, ematologia e oncologia, malattie infiammatorie e respiratorie. Gilead è presente da 20 anni in Italia e collabora attivamente con i partner istituzionali, scientifici, accademici, industriali e delle comunità locali per sviluppare e rendere disponibili le terapie ai pazienti italiani.

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