Home » Moderna denuncia Pfizer-BioNTech per la proprietà intellettuale dei diritti del vaccino mRNA
Una battaglia per la proprietà intellettuale sui diritti dei vaccini mRNA. A promuoverla è l’azienda farmaceutica ModeRNA Therapeutic, la società conosciuta da tutti per il vaccino anti Covid-19. L’azione legale, è stata depositata per violazione di brevetto contro le aziende Pfizer e BioNTech, nel tribunale distrettuale degli Stati Uniti del distretto del Massachusetts e nel tribunale regionale di Dusseldorf in Germania.

di Melania Sorbera

La lotta tra le aziende promotrici dei vaccini anti Covid-19 si preannuncia dura. Per chi non lo sapesse l’operato di ModeRNA non è stato sempre privo di insuccessi.

ModeRNA Therapeutic è un’azienda statunitense che si occupa di biotecnologie. Fondata nel 2010 a Cambridge nel Massachusetts, fu creata per commercializzare la ricerca del biologo Derrick Rossi, un canadese quarantenne focalizzato sullo studio delle cellule staminali.

Rossi aveva sviluppato un metodo per modificare l’mRNA trasfettandolo prima in cellule umane, poi in cellule staminali che potevano essere ulteriormente trasformate nei tipi di cellule bersaglio desiderate. In questi anni però ModeRNA si è resa protagonista di alcune scelte fallimentari. Nel marzo 2013 ModeRNA e AstraZeneca firmarono un accordo di opzione esclusiva quinquennale per scoprire, sviluppare e commercializzare l’mRNA per i trattamenti nelle aree terapeutiche delle malattie cardiovascolari, metaboliche, renali e cancerogene. Nel maggio 2020, solo un candidato aveva superato la fase 1, un trattamento per l’ischemia del miocardio.

Nel gennaio 2014, ModeRNA e Alexion Pharmaceuticals stipularono un accordo per la ricerca di terapie nel campo delle malattie orfane, tuttavia, il lavoro non andò mai avanti perché le sperimentazioni sugli animali avevano dimostrato che il trattamento non sarebbe mai stato abbastanza sicuro per l’uso umano. A novembre 2020, questo lo sapevamo già, l’azienda mise a punto mRNA-1273, un vaccino a RNA per far fronte alla pandemia di Covid-19 per il quale fu dichiarata un’efficacia del 94,5%, lo 0,5% in meno rispetto al vaccino Comirnaty di BioNTech e Pfizer, rispetto al quale, però, è di più facile conservazione.

E’ di questi giorni la notizia sulla posta in gioco, circa 52 miliardi di dollari, tra le aziende produttrici di vaccino per le vendite nel 2022. Per quanto riguarda l’azione legale intrapresa da ModeRNA: “Riteniamo che Pfizer e BioNTech abbiano illegalmente copiato le invenzioni di Moderna e abbiano continuato a usarle senza permesso“, afferma il responsabile legale Shannon Thyme Klinger. “Quando il Covid è emerso né Pfizer né Moderna avevano il livello di esperienza per lo sviluppo“, continua. Una portavoce della Pfizer, invece, ha rifiutato di commentare quanto accaduto.

Intanto l’Agenzia europea del farmaco “Ema” ha indetto una riunione straordinaria per il primo settembre, l’obiettivo? Valutare le due richieste di autorizzazione dei vaccini mRna per il Covid-19 adattati per il ceppo originale e la subvariante BA.1 Omicron. Le domande da valutare sono state presentate, appunto, da ModeRNA per Spikevax e da Pfizer BioNTech per Comirnaty.

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