Home » Occhio secco: può causarlo lo smartphone?

L’occhio secco è una condizione molto frequente, spesso sotto diagnosticata, che interessa il 30% della popolazione dopo i 50 anni, a prevalenza femminile. È una malattia cronica, progressiva. Come fare a prevenirla? Ne parliamo con Romolo Protti, direttore Oculistica ASL Verbania-Domodossola, consigliere AIMO, Associazione Italiana Medici Oculisti.


OCCHIO SECCO: COS’ È?

È una condizione in cui vi è un deficit di produzione e/o una qualità ridotta delle lacrime. Questo porta a disturbi soggettivi come bruciore, irritazione e annebbiamento della vista, ma può anche influenzare le attività quotidiane delle persone che ne soffrono.

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi possono variare, ma il più comune è l’arrossamento degli occhi. Questo arrossamento è causato da un’abrasione della congiuntiva, la membrana che riveste la parte anteriore dell’occhio, a causa dello strofinamento delle palpebre superiori sul bulbo oculare. Altri sintomi includono sensazione di corpo estraneo nell’occhio, fotofobia (sensibilità alla luce) e visione appannata.

QUALI SONO LE CAUSE?

Le cause dell’ occhio secco possono essere diverse, ma la principale è legata all’età. Con l’avanzare degli anni, la produzione e la qualità delle lacrime diminuiscono. Inoltre, l’uso prolungato di dispositivi digitali come computer e smartphone può contribuire all’insorgenza dell’occhio secco. Altre cause includono fattori infiammatori, farmaci e condizioni mediche come la rosacea.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI?

La diagnosi viene effettuata attraverso un’accurata anamnesi, in cui il paziente riferisce i sintomi di stanchezza oculare, bruciore e arrossamento. Inoltre, vengono eseguiti test visivi e oftalmologici specifici, come le correzioni delle superfici oculare utilizzando cartine colorate e test quantitativi che misurano la quantità di lacrime presenti negli occhi.

OCCHIO SECCO: LA CURA

Mira a sostituire la mancanza di lacrime con lacrime artificiali o sostituti delle lacrime. Questi possono essere utilizzati per ridurre i sintomi e mantenere gli occhi idratati. Inoltre, possono essere prescritti cicli di terapia anti-infiammatoria per gestire l’infiammazione associata all’occhio secco. È importante sottolineare che la terapia è solitamente cronica e può richiedere adattamenti in base alle condizioni ambientali e alle esigenze individuali.

PRECAUZIONI

È consigliabile pulire accuratamente le palpebre e i bordi oculari per rimuovere eventuali impurità che possono ostacolare la produzione delle lacrime. Inoltre, è importante controllare l’uso di farmaci che possono causare la patologia e trattare eventuali condizioni mediche sottostanti, come la rosacea.

Una terapia non farmacologica che può offrire un notevole beneficio è l’impacco di acqua calda. Questa tecnica può essere facilmente eseguita alla sera, senza particolari precauzioni. Basta posizionare una piccola spugnetta sotto il rubinetto dell’acqua calda e applicarla sulla superficie dell’occhio chiuso.

Il calore favorisce l’apertura delle ghiandole che producono il componente oleoso delle lacrime, migliorando così la lubrificazione e riducendo il fastidio causato dalla patologia.

È importante sottolineare che l’occhio secco è una patologia cronica e la terapia può richiedere modifiche nel numero di applicazioni e nei trattamenti a seconda dell’ambiente in cui ci si trova. Infatti, fattori ambientali come il clima possono influenzare notevolmente il miglioramento o il peggioramento dei sintomi dell’occhio secco. Ambienti caldi e ventosi sono considerati fattori che possono esacerbare l’occhio secco.

È interessante notare che l’occhio secco presenta un’incidenza diversa tra i sessi. È stato provato che le donne sono più soggette all’occhio secco rispetto agli uomini, soprattutto a causa dei cambiamenti ormonali legati alla menopausa.

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